“Sono venuto dal nulla, ho fatto tutto da solo”. Comincia così l’autoritratto che Simone Magli ha scritto per noi e che molto volentieri pubblichiamo. Simone è un nostro collaboratore da un paio di anni a questa parte. Più che il classico autore di scritti è un “produttore” di immagini, di testi brevi e originali. E’ quasi sempre lui a proporre, a farsi vivo quando meno te lo aspetti. A volte ti sorprende e le sue sorprese sono sempre piacevoli. Quasi sempre piccoli assaggi, come volesse lasciare qualcosa in sospeso, ancora da dire e da ritrarre, una sorta di racconto continuo, in evoluzione, senza scadenze precise e senza, necessariamente, un canovaccio preciso.
Simone è stato per la Voce della Montagna una bella scoperta e da qualche tempo sta cominciando ad avere i riconoscimenti che merita, quell’attenzione e quei premi dei quali, insieme a tanti altri aspetti, ci racconta in questo scritto.
PV
Sono venuto dal nulla, ho fatto tutto da solo. Autodidatta sia nella scrittura che nella fotografia. Certo, ho letto tanto delle due materie e ci sono state persone che mi hanno lasciato dei germogli che ho raccolto per migliorarmi ma nasce tutto dai conflitti interiori che ho dentro: una forte rabbia alternata a momenti di illuminazione e gioia, ma mai amore e perdono, quelli non li ho ancora trovati. Però grazie anche alle mie passioni forse un giorno potrò arrivarci. Sì perché con esse macino chilometri con lo sguardo.
Poesie ermetiche
Scrivo poesie ermetiche che parlano della mia intimità, della natura, della ricerca dell’amore, dell’esistenza umana. Il primo luglio è uscito per l’appunto la mia seconda e matura silloge poetica dal titolo L’ultimo ermetico, con una splendida prefazione di Lorenzo Spurio, libro edito dalla puntoacapo editrice, con la quale pubblicherò in settembre anche la mia opera prima di aforismi, che sarà inserita nella collana aforistica più importante d’Italia.
Gli aforismi
Legnaia sulla Porrettana vicino al Signorino
“La montagna riscalda il cuore di chi la contempla nel camino dell’infinito”
Panchina nel bosco di Burchietti (La Cugna)
“Il bosco ripaga il duro cammino del viandante, accogliendolo nel suo antico ventre, al riparo dal tempo”
Sono uno dei più giovani aforisti in Italia. Gli aforismi mi nascono da consapevolezze che imparo sulla mia pelle dopo sconfitte o cadute, sono perlopiù motivazionali o poetici, ma c’è anche spazio per il cinismo, l’ironia e l’analisi delle contraddizioni della società odierna. Di tanto in tanto scrivo anche haiku, poesie giapponesi che con 5-7-5 sillabe disposte su tre versi celebrano la poesia della natura e della meditazione.
L’intreccio fra testi e immagini
Ho ricevuto molti premi a vari concorsi letterari di poesia, qualcuno anche di aforismi e haiku. Alcune mie poesie sono state tradotte in varie lingue su riviste letterarie o siti stranieri. Uso molto i miei testi, soprattutto aforismi, per impreziosire le fotografie.
Fra smartphone e macchina fotografica
Due recenti immagini di Simone: a sinistra Montagnana vista da Momigno e a destra Giaccherino
La mia particolarità è che uso lo Smartphone per catturare immagini, mai fotocamere, perché il primo mi rimane più versatile. Ce l’ho sempre in tasca, scatta veloce e non m’ingombra quando cammino in città o in periferia alla ricerca di dettagli urbani da immortalare. Oppure quando mi fermo con la macchina in una piazzola di una strada panoramica di mare o di montagna a immortalare scorci poetici. Sono appassionato di borghi, visitarne di nuovi per me è sempre una piacevole scoperta.
Collaborazioni, premi e riconoscimenti
Ho iniziato a collaborare con La Voce della Montagna dal gennaio 2019, presto mie immagini per articoli di cultura e territorio o pezzi di taglio poetico. A novembre 2019 ho vinto il 1° Premio al 2° Concorso fotografico “Edifici di pregio del Comune di San Marcello Piteglio: palazzi, chiese, ponti, edifici di archeologia industriale, antichi opifici”, indetto dalla Proloco di Prataccio. Presentai una foto del Ponte Sospeso di Mammiano e in giuria c’erano Samuele Pesce e Maurizio Pini, stimati fotografi di montagna e non solo. Quel mio primo “primo premio” mi ha portato fortuna, perché è stato un punto di partenza, che mi ha dato il là per vincere qualche premio maggiore, come la prestigiosa Menzione Claudio De Albertis (Presidente della Triennale di Milano) al decennale del Premio Internazionale Riccardo Prina.
In settembre andrò al Castello di Masnago di Varese a ritirarre il premio, dove dal 28 agosto si aprirà anche la mostra delle opere finaliste. Ho ricevuto il premio grazie al progetto Sospiri, maturato durante il lockdown del 2020.
Spero di continuare così, mantenendo vive prima di tutto la curiosità e la capacità di stupirsi.
I link per l’acquisto del libro di Simone Magli
Alcuni articoli di Simone Magli per la Voce
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