Ambiente, Economia  |  febbraio 24, 2021

Agroalimentare di qualità: nasce anche in Toscana l’etichetta “Prodotto di Montagna”

E' un regime facoltativo europeo che evidenzia la particolare qualità della produzione montana. La dicitura rappresenta una leva di marketing che va oltre il valore economico. Previsto l'obbligo della tracciabilità, non quello del controllo da parte di organismi terzi. Come ottenere la certificazione. L'assessore regionale Saccardi: "L'economia agricola della montagna pilastro fondamentale per la tenuta dei territori"

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FIRENZE – La regione Toscana ha definito le procedure per l’etichetta “Prodotto di montagna”. Si tratta di un regime di qualità facoltativo europeo, che prevede una apposita “etichetta” e che dà atto di caratteristiche aggiuntive del prodotto. Come hanno riconosciuto il Parlamento e la Commissione europea, infatti, i prodotti ottenuti in aree montane hanno una diversa qualità rispetto agli stessi prodotti ottenuti in aree non montane, e questa informazione può essere fornita ai consumatori, uniformemente in tutta l’Unione europea, con chiarezza e senza indurli in errore.

Leva di marketing non solo economico

Grazie al provvedimento appena assunto, la Toscana ha dato tutti gli strumenti ai produttori che scelgano di applicare l’etichetta “Prodotto di montagna”. La dicitura, oltre a sottoscrivere la particolare provenienza, rappresenta una leva di marketing che va ben oltre il valore economico: implicitamente si riconosce il valore sociale e di tenuta del territorio agli operatori di quelle aree.

 L’etichetta “Prodotto di montagna”

L’obbligo di tracciabilità

Chi sceglie di applicare l’etichetta “Prodotto di Montagna”, dovrà apporre sulla confezione il logo istituto appositamente dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali. Si tratta di un’indicazione da utilizzare in “autocontrollo”, ovvero gli operatori che scelgono di applicarla sono responsabili del suo utilizzo e della dizione “Prodotto di Montagna”, hanno quindi l’obbligo della tracciabilità, ma non quello di sottoporsi alle verifiche degli Organismi di controllo terzi, previsti ad esempio per altre certificazioni di qualità, come DOP, IGP e STG.

L’operatore della Toscana che utilizza tale indicazione è obbligato ad inviare entro 30 giorni dall’avvio della produzione, l’apposita comunicazione per l’utilizzo dell’indicazione facoltativa di qualità “Prodotto di Montagna” specificando il luogo in cui è situata, azienda di produzione o trasformazione.

Valorizzare i prodotti montani

“Il nostro obiettivo – ha dichiarato la vicepresidente e assessora regionale all’agroalimentare Stefania Saccardi – è valorizzare meglio il lavoro dei produttori delle zone montane. L’economia agricola della montagna è un pilastro fondamentale per la tenuta dei nostri territori, anche contro il dissesto idrogeologico. Con il regime di qualità e questo nuovo marchio, i consumatori potranno riconoscere più facilmente dalle etichette le autentiche produzioni di montagna e supportare queste attività e il loro valore non solo economico, ma sociale e ambientale. La Regione sta mettendo in campo da tempo una serie di interventi utili per supportare le aziende agricole di montagna. Ora è cruciale dare continuità a questo lavoro, perché il futuro delle nostre montagne è il futuro di una parte importante della nostra identità”.


La Redazione

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