Per antichi sentieri non è solo un titolo di un libro ma un cammino costellato di immagini sorprendenti che il fotografo Angelo Celsi è riuscito a catturare fermandole nel tempo.
Le immagini raccontano la storia di un uomo che nel suo andare raccoglie, in silenziose soste, i doni di un territorio aspro ma ricco di storia, esaltandone la bellezza. Le montagne, i tramonti, la fauna e la flora sono i veri protagonisti di questo capolavoro pervaso di impalpabili emozioni. Più volte aprendo il libro ho colto oltre alle immagini, anche gli odori, i sapori caratteristici – per non dire unici – di questi versanti.
I testi scritti da vari autori fanno da cornice alle fotografie e sono accomunati dallo stesso amore per questi luoghi. Le parole si susseguono in armonia con le immagini, i molteplici sentimenti sono espressi con fluidità; in alcuni passi emerge una sorta di nostalgia dei tempi passati, quando i sentieri erano attraversati da una moltitudine di viandanti che raggiungevano gli innumerevoli paesini sparsi sulla montagna, ormai quasi tutti spopolati.
La Limentra protagonista
Apre questo ideale cammino l’immagine suggestiva di una giornata di fine inverno in località Corniolo. Protagonista l’acqua, grande risorsa del territorio, che scende a cascata da un ripido fosso e si fonde prepotentemente con quella del fiume Limentra: “Assolchi la valle, ora tenera e cristallina ora terribile e tumultuosa: i fossi che scendono precipiti a te dalle alte gole ti alimentano e ti fanno sempre nuova, anche se sei antica come la vita”. Non sorprendano le parole di Maurizio Ferrari che si rivolge al fiume coniugandolo al femminile “come si chiama un’amica, una confidente, una compagna di viaggio, una sorella e una madre”. Nel territorio sambucano di Limentra ce ne sono tre (di Sambuca, Orientale e Limentrella), e ogni corso prende nel parlare la forma maschile o femminile a seconda del luogo.
Tante emozioni colte dall’obiettivo di Celsi
C’è tanto altro nel libro. Ad ogni pagina una nuova emozione che l’obiettivo di Angelo Celsi sa cogliere con grande maestria, si tratti di un paesaggio incantato quale la visione di Castello di Sambuca in ogni stagione o la cruda desolazione dei ruderi di Bubbiana; si tratti dell’allegria che mette un volo di farfalle su un cardo di un viola abbagliante o la malinconia di una giornata nuvolosa di fine estate, che prelude i rigori del lungo inverno. Ma proprio quando sembra che tutto vada morendo ecco il cielo squarciato da un fascio di luce che annuncia la primavera, foriera di “quel bel verde intenso e splendente che per mesi vestirà d’ora in poi i nostri monti, mentre l’aria tiepida e serena porterà ad aprire finestre ed usci per tanto tempo rimasti chiusi”.
La speranza nel futuro
C’è anche tanta speranza in questo libro, la speranza che la vita ritorni su questi monti da decenni abbandonati e che versano, di conseguenza, in pieno dissesto idrogeologico. Una speranza ma anche un grido di protesta, un invito a tutti gli uomini di buona volontà perché una rinascita si possa compiere su questo territorio ricco di un glorioso passato quanto di nuove potenzialità tutte da scoprire. A Sambuca come su tutta la Montagna Pistoiese, per non dire l’intero Appennino.
Ringrazio Angelo Celsi, il curatore Sante Ballerini e tutti gli autori di questo libro che mi hanno accolta e portato con loro in cammino “Per antichi sentieri”.
CHI È L’AUTRICE DELL’ARTICOLO
Sabina Perri nasce a Firenze. Laureata in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria, specialista in medicina estetica. Amante dell’arte in tutte la sue espressioni, si dedica alla poesia ottenendo numerosi riconoscimenti e pubblicazioni. Nel 2017 realizza il suo progetto ‘Parole di pietra” – Stele Poetiche incise su pietra serena con il patrocinio del Comune di Sambuca Pistoiese (1 edizione) e nel 2018 col patrocinio del Comune di Sambuca Pistoiese e di Fiumalbo (2 edizione). Nello stesso anno pubblica il libro “Parole di pietra, un ponte sull’Appennino Tosco-Emiliano” edito da CTL Livorno.
Nel 2020 escono, per Scritti&Letti, la nuova raccolta di poesie “Aspettando…” e il racconto “Vergessen il capolavoro dimenticato”; a seguire, per i tipi delle Edizioni Setteponti, “Dietro di te una traccia. Il Fuggiasco”, altro racconto che concretizza la dedizione ultima di Sabina Perri alla scrittura in prosa.