PISTOIA – Queste quattro poesie, ognuna accoppiata ad una foto, che conferisce ad esse maggiore forza evocativa, sono come quattro cartoline dell’anima. Il tempo è fermo, sospeso e il poeta, l’uomo che osserva e percepisce a fondo, viene rapito come in un’estasi visiva. Si lascia andare al presente e alla meraviglia, che in cambio lo bea di brividi. A far da sfondo è sempre la nostra montagna con i suoi luoghi magici: un dettaglio di una casa che sa di cose antiche, un lago che nuota verso riva, accompagnato dalle carezze del vento, un bosco illuminato che ti costringe, agnello docile, incantato a rimirare e infine le lucciole, creature con le ali, che ognuno di noi ha care nei ricordi di bambino.
I nostri luoghi
I nostri luoghi
sono ritagliati
in momenti sospesi
da abitare
nel senza tempo
di un abbandono
necessario
a viverci.
Il silenzio del lago
Il vento soffia piano sul lago,
che, nuotando verso riva,
stende le sue acque
e si lascia carezzare.
Un pescatore insidia il silenzio
con la sua lenza piombata.
Ma la natura mi rapisce
e vengo accolto nei luoghi del tempo
a suonare le corde della mia libertà.
Lo stupore della bellezza
L’immensità di una bellezza
ti rapisce i brividi
con l’immagine eternata,
di una meraviglia senza tempo,
costringendoti,
agnello docile,
incantato a rimirare.
Il Parco delle stelle
Prima che scenda la sera,
dai folti prati, le lucciole
salgono al cielo,
per incidere le stelle.