PISTOIA – Finisce in un tripudio dopo che la tripla di Dayne sbatte sul ferro così come i tentativi di tap in di Venezia. Pistoia batte i campioni d’Italia della Reyer per 89-87 con una gara di grandissima intensità, di buon basket e di tante prove dei singoli da incorniciare. Su tutte la prestazione monstre di Salumu con 25 punti e 28 di valutazione: a quasi ogni penetrazione un canestro o un fallo subito. Una sentenza. Ma molto bene anche Johnson, Dowdell (4 triple), Wheatle, un Petteway più votato al sacrificio di squadra che a mettersi in proprio.
Tutte le statistiche del match a questo link del sito della Legabasket.
Timore post Brindisi subito fugato
Dopo il flop della trasferta di Brindisi c’era il timore che di fronte ad un’altra grande del campionato – reduce sì da 5 sconfitte esterne ma comunque una signora squadra, con un roster fortissimo – i biancorossi potessero sciogliersi alla prima difficoltà. C’è stato un solo momento in cui questo si è temuto, a metà del primo quarto, ma è stato un pensiero passeggero. Alla fine della prima frazione il punteggio dice 16-21 e l’inizio del secondo “tempino” è da stropicciarsi gli occhi. A cavallo dei due primi quarti i biancorossi inanellano un complessivo 12-0, compiono il primo sorpasso sul punteggio 22-21. La gara resta in equilibrio fino ad un fallo non fischiato in attacco dei lagunari e sul contropiede la tripla di Bramos riporta l’Umana avanti di 5 punti 34-29; distacco immutato, 41-46, all’uscita dal campo per il primo riposo lungo, con la terna arbitrale subissata dai fischi (non proprio imprevisti visti alcune decisioni degli uomini in grigio).
Il momento decisivo
Il terzo quarto, quello che ha coinciso spesso con i crolli biancorossi, è altra cosa rispetto al solito, con un crescendo di qualità e intensità fino al vantaggio di 60-56, poi azzerato dalla Reyer che recupera e rimette la testa avanti sul 60-64. Il quarto finice 69-68 con il palazzetto in delirio per un contropiede finale di Wheatle, canestro con fallo e tiro libero realizzato.
Si va all’ultima frazione di gara e qui il capolavoro sembra realizzato. Pistoia raggiunge un vantaggio di 16 punti – 86 a 70 – quando mancano 5 minuti alla fine. La OriOra continua a difendere forte e bene ma non segna più, non chiudendo il match e lasciando agli ospiti la chance di rientrare. Venezia ha il potenziale per farlo e lo fa, fino al finale thrilling di cui si diceva all’inizio.
Vittoria meritata
Vittoria strameritata per gli uomini di coach Carrea e importantissima sia per la classifica sia per il morale ma anche per i chiari segnali di crescita visti oggi sul parquet. Pistoia ha giocato a basket, ha difeso, ha concretizzato in attacco. Ha rischiato sul finale un sorpasso all’ultimo istante che sarebbe stata davvero una beffa: e questo rischio di troppo è l’unico elemento negativo della partita anche se la squadra non ha mai perso veramente la bussola.
L’analisi di Carrea
“Nell’ultimo quarto abbiamo iniziato a soffrire in post-up, abbiamo fermato il nostro gioco e loro hanno ricucito un gap che probabilmente si poteva gestire meglio, ma non possiamo dimenticarci chi avevamo di fronte – è stata l’analisi sul punto di coach Carrea -. Qualche up and down emotivo è fisiologico, ma abbiamo giocato una incredibile parte centrale della gara e siamo stati in controllo nei momenti caldi con grande maturità a livello di nervi. Sono grande estimatore del modello Venezia e credo sia un po’ sottovalutato, per me rappresenta un enorme orgoglio averli affrontati e aver vinto”.
Quasi perfetti
Sulla gara nel suo complesso il coach del Pistoia Basket ha detto: “Sapevamo che avremmo dovuto fare una performance vicina alla perfezione, prenderci dei rischi ed essere coraggiosi. È stata una partita di cambi e i ragazzi sono stati bravi a tenere i miss-match per almeno 25 minuti di gara portando fuori i loro lunghi. Questo tipo di difesa ci ha permesso di poter sfruttare in attacco alcune situazione di campo aperto e anche lì siamo stati bravi a costruirci dei vantaggi. Ai miei non l’ho detto nello spogliatoio – ha concluso Carrea – ma oggi hanno fatto qualcosa di straordinario. Spero questo gruppo sia arrivato nel cuore di questa città, senza bisogno di attendere la prossima gara e dire vediamo che succederà”.
La fotogallery di Daniele Bettazzi
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Tutte le immagini sono di Daniele Bettazzi