La mente sui monti  |  dicembre 26, 2019

Mi fido di me. Che cos’è l’autostima

E' l’insieme dei giudizi e delle valutazioni che la persona dà di sé. Avere una buona stima di se stessi significa conoscersi a fondo, fidarsi delle proprie capacità e prendere atto delle proprie mancanze. Ciò scaturisce dal confronto tra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere

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“Il compito principale nella vita di ognuno è dare alla luce se stesso”. In questa frase di Erich Fromm è indicata la direzione verso una vita piena e soddisfacente. Tanta della fatica spesa ogni giorno è legata alla poca fiducia che abbiamo in noi stessi che ci rende incerti, a tratti bloccati.

Cos’è l’autostima

Per Autostima s’intende l’insieme dei giudizi e delle valutazioni che la persona dà di sé. Una raccolta infinita di pullulanti idee che sanciscono il proprio diritto ad accettarsi o, al contrario, invitano a darsi addosso. L’autostima implica la consapevolezza e l’accettazione dei propri limiti e delle proprie risorse. Avere una buona autostima significa conoscersi a fondo, fidarsi delle proprie capacità, prendere atto delle proprie mancanze e adoperarsi per trasformarle in occasioni di cambiamento.

Come nasce l’autostima

L’autostima scaturisce dal confronto tra il nostro sé reale e il nostro sé ideale o meglio tra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere. In questo gioca un ruolo fondamentale il confronto con l’altro, nostro amico e nemico che attiva in noi conferme o slanci di invidia.

Distorsioni cognitive falsano continuamente la percezione che abbiamo di noi stessi: basti pensare a quanto una piccola imperfezione o un banale fallimento personale può arrivare ad adombrare l’intera persona e attivare un’interminabile auto-critica.

L’autoefficacia

A due passi dall’Autostima abita l’autoefficacia, intesa come la fiducia nella forza delle proprie azioni e nella capacità di portare a termine gli obiettivi prefissi. Entrambe sono nutrite da piccoli grandi successi e rinforzi esterni positivi ma ciò non basta.
Una sana stima di sé nasce in contesti dove viene stimolata e rinforzata l’esplorazione, fin da piccoli, dove non importa il risultato ma l’impegno, dove si ha la percezione di essere accolti per come siamo, senza sforzo.
Continua poi a prendere campo attraverso la responsabilità che sentiamo nelle situazioni, il cosiddetto locus of control: se sento che i miei risultati dipendono dalle mie azioni e non dall’esterno, sarò più stimolato a migliorare.
Ma ancora più importante è la gentilezza e l’acuto rispetto che concediamo al nostro fragile equilibrio. Questo può permetterci di guardarci allo specchio con la consapevolezza che “la bellezza sta negli occhi di chi guarda”.


Rachele Cresci

Psicologa Psicoterapeuta ad orientamento umanistico e bioenergetico. Esperta in tecniche di rilassamento, training autogeno, meditazione e bioenergetica, gestione di ansia e stress. Esercita da diversi anni a Pistoia offrendo uno spazio di ascolto e benessere. [email protected] 3490832515 Viale Adua 49 Pistoia www.rachelecrescipsicologapistoia.it