Razza ben strana questi invasori ciclici sui nostri monti, tanti per giunta, che alla fine dell’estate lasciano tutto in ordine ma finestre e usci sprangati. Come ogni anno, passato Ferragosto, la montagna si svuota. Solo pochi giorni fa ovunque andavi gente e voci dappertutto, parcheggi impossibili, musiche nella notte rischiarata da luci accese. Tutto sparito e buio in pochi giorni.
Chi sono gli “invasori”
Ma chi mai saranno quegli invasori che turbano prima saltuariamente con l’arrivo della bella stagione, poi in estate per periodi sempre più brevi la quiete abituale – inquietante tanto è abnorme – dei nostri monti? Non saranno mica quelli che materialmente sostengono la vita di sussistenza su questa parte dell’Appennino Tosco-emiliano degli ultimi operatori economici o della semplice bottega, laddove qualcuna ancora osa restare aperta? O, peggio ancora, non saranno quegli stessi invasori che, lor malgrado, tengono in piedi Amministrazioni comunali decotte, Enti territoriali inutili e foraggiano Aziende pubbliche dai canoni vessatori in rapporto all’utenza reale?
I proprietari di seconde case
Ma via! Tutti sanno chi sono questi invasori! Sono proprio loro, i proprietari di seconde case. Gente che non conta nulla perché non vota, gente dalle mille pretese capaci anche di andare a protestare dal Sindaco: ma chi li ascolta, tanto a fine agosto van tutti via e chi s’è visto s’è visto… Poco conta poi se il loro contributo diventa determinante nell’animare le pregevoli manifestazioni che si rincorrono ovunque per queste valli ad ogni estate, arrivando taluni (invasori) alla follia di recuperare case, orti, sentieri, castagneti, metati, col fondamentale supporto (di esperienza se non di forze) degli ultimi residenti, tutti in là con gli anni e quindi ancora più lodevoli.
Attenzione alle violazioni: è tutto “vincolato”
Invasori autolesionisti perfino, che rischiano di infrangere leggi ignote quanto impensabili: dal momento che tutto è vincolato, non si sa da chi, non si sa perché…
Intanto i cinghiali restano liberi di distruggere tutto, anche quei muretti a secco che tanto fortificavano e abbellivano le coste dei nostri monti, quei medesimi muretti che qualche buontempone vorrebbe far diventare Patrimonio dell’Umanità prima che se ne perda ogni traccia.
Unire residenti e non
Mi chiedo spesso se mai arriverà il giorno in cui i proprietari di seconde case riterranno utile incontrarsi, contarsi e valutare cosa si può fare insieme per riportare la vita e il comune buonsenso sui nostri monti. Di più, proviamo a convincerci tutti, uomini e donne di buona volontà, che quel giorno è già arrivato, che questa sfida non si può più rimandare, che questa “rivoluzione” condotta in piena sinergia con gli ultimi residenti potrebbe aiutare loro ad uscire dall’atavico fatalismo (tanto peggio di così non può andare) e dare a tutti, in particolare ai giovani, nuove speranze.
Io sono pronto, oggi stesso.
Sante Ballerini