Anche per gli uomini ricorrere alla riabilitazione pelvi perineale può davvero fare la differenza. I casi possibili sono molti e l’incidenza dei sintomi aumenta con l’età.
I segnali di un pavimento pelvico non in buona salute
Solitamente i disturbi sono riconducibili a quattro tipologie.
Ci sono quelli legati alla fase di svuotamento e a un ‘getto’ debole, a intermittenza, con o senza esitazione: il paziente in questo caso può sentire la necessità di spingere con la pancia per urinare, con sgocciolamento al termine della minzione.
I sintomi della fase di raccolta sono invece caratterizzati da un incremento della frequenza delle minzioni diurne, con risveglio notturno per la necessità di mingere una o più volte e urgenza nel doverlo fare (con o senza perdita di urina). E dall’incontinenza urinaria in concomitanza con gli aumenti di pressione all’interno dell’addome, come nel caso del classico colpo di tosse.
In terzo luogo, i disturbi post minzionali comprendono la sensazione di svuotamento incompleto e lo sgocciolamento.
Quelli sessuali comprendono l’eiaculazione precoce e la difficoltà nel mantenere l’erezione.
Infine, vi sono i disturbi dolorosi: si parla in tal caso di dolore pelvico cronico.
In quali casi è efficace la riabilitazione
La riabilitazione pelvi perineale è efficace in tutti i casi anche laddove ci sia la necessità di intervenire chirurgicamente – come talvolta in presenza di iperplasia prostatica benigna e di carcinoma della prostata – la presa di coscienza del perineo con la sua corretta attivazione, il suo rinforzo, insieme al fatto di imparare a rispondere nel modo giusto agli aumenti delle pressioni addominali, porta a una significativa riduzione dei disturbi migliorando significativamente la qualità della vita.
Come funziona il trattamento
Come si svolge una seduta e quanto dura in media un trattamento? Dopo la presa in carico del paziente – che comprende la raccolta anamnestica e un’attenta valutazione fisioterapica globale – partono le sedute, che durano circa un’ora e che si svolgono una volta a settimana nelle fasi iniziali, e poi a scalare. Il paziente dovrà poi eseguire gli esercizi imparati in ambulatorio a casa. A seconda della necessità, per rieducare e rinforzare il perineo le sedute possono avvalersi di biofeedback, elettrostimolazione (Fes), esercizi volontari (Pfmt), stimolazione del nervo tibiale (Ptns), Tens, protocollo Stanford.
dottoressa Chiara Autiello, fisioterapista
esperta nella metodica della riabilitazione pelvi perineale