After all is basketball  |  aprile 3, 2019

Paolo Moretti, welcome back: il primo atto del nuovo corso?

Il ritorno sulla panchina del Pistoia Basket del coach artefice di grandi successi biancorossi può essere la vera linea di discontinuità con la vecchia dirigenza. Il peso dello sponsor Antonio Caso e del vice presidente Alberto Peluffo. Da apprezzare la grande chiarezza dell'allenatore e dei vertici societari sulla situazione attuale, l'impresa salvezza e le prospettive future. La scommessa in sei partite

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Moretti insieme a Iozzelli (alla sua destra), Peluffo e Caso

PISTOIA – Welcome back, questa la scritta proiettata sullo schermo nella sala adibita a festa per la presentazione del Moretti bis. Ospiti di Antonio Caso presso la sede dell’azienda PerDormire, sponsor storico del Pistoia Basket, l’occasione della presentazione mi ha suggerito alcune riflessioni che vi propongo.

Prima chiave di lettura

Ci sono, a mio avviso, due chiavi di lettura di quanto successo nella mattinata di martedì. La prima – più banale, o meno intrigante se preferite – è quella che prevede la semplice cronaca di quanto è stato detto da Moretti, Iozzelli e dal Vice Presidente Vicario Peluffo. Per certi versi, concetti tutt’altro che scontati.

Due parole chiave: fiducia e speranza

Due le parole chiavi, a mio avviso, per sintetizzare il messaggio. La prima – fiducia – è stata espressa dal coach, grintoso come sempre e per nulla intimorito da una sfida oggettivamente difficile. Dovremo pensare prima di tutto a noi stessi, ci ha detto, cercando di trovare il modo di trovare 6 punti sui 12 disponibili. Con 3 vittorie infatti, salvo clamorose sorprese, non avremo bisogno di preoccuparci eccessivamente della corsa di Torino. Paolo è consapevole delle difficoltà, ovviamente, ma reputa di poter tirare fuori il meglio dai ragazzi. Non ha tempo di imprimere il proprio marchio di fabbrica sulla squadra, ma vuole capire in fretta cosa può chiedere ed ottenere dal roster. Promette maggiore aggressività davanti e dietro, una faccia diversa dei giocatori, garantisce insomma che farà il massimo per dare una registrata ai giocatori e riportarli sui binari corretti affinché ciascuno renda al meglio.

La seconda parola – speranza – è quella che a mio avviso sintetizza meglio lo stato d’animo della dirigenza. Consapevoli di essere sul bordo del precipizio e di aver probabilmente perso qualche treno di troppo – anche se, ad onore del vero, fino a due settimane il bubbone Siena non era ancora del tutto esploso e pertanto San Paolo non era comunque disponibile – consci del fatto di essere andati a chiedere a Moretti un mezzo miracolo, hanno comunque la speranza di aver ingaggiato l’uomo che potrà dare la svolta e sanno comunque di aver dimostrato alla piazza di averci provato fino in fondo.

Quello che è piaciuto

Mi è piaciuta molto la grande franchezza con cui sono stati affrontati alcuni argomenti potenzialmente scivolosi, in questo senso va dato atto al coach di essere un comunicatore micidiale. Mi è piaciuto sentire dire che è vero che 5 anni fa ci sono state alcune ruvidezze al momento dei saluti, superate dal tempo e dagli eventi. Mi è piaciuto moltissimo che entrambe le parti abbiano chiarito che a maggio si parleranno con franchezza per decidere il futuro e che aver lasciato in sospeso l’argomento della prossima stagione è stato suggerito anche dall’esperienza pregressa quando, a rapporto logorato, l’ulteriore anno di contratto era stato la fonte delle incomprensioni. Insomma, ci hanno detto che intanto cercano la salvezza, solo successivamente, a prescindere da come sarà finita la stagione, si metteranno intorno al tavolo a discutere serenamente. Bene così.

Moretti non deve dimostrare nulla

Mi è particolarmente piaciuto anche quando il coach ha tenuto a precisare che il suo ingaggio non è un’operazione di marketing per nessuna delle parti in causa. Ora, caro Paolo, che queste sei partite non possano incidere sulla tua carriera è fuori discussione, così come il fatto che tu abbia già dimostrato quanto vali. Insomma, che questa non sia un’operazione per il tuo rilancio personale lo sappiamo tutti. Discorso diverso per la dirigenza, mi sia concesso. Nessuno si senta offeso, ma dopo che in questa stagione è stato sbagliato quasi tutto quello che poteva essere sbagliato, l’ingaggio di Moretti garantisce quantomeno un buon incasso contro Torino, poi si vedrà.

Le pesanti assenze della dirigenza

Questa la cronaca di quanto detto, vi è poi da sviscerare il piano di lettura più intrigante di questa conferenza stampa. Al tavolo la foto ricordo della mattinata ci dice alcune cose, o almeno questo è quello di cui mi sono convinto. Partiamo dalla dirigenza, unico presente di peso il numero due della società, Alberto Peluffo, ovvero l’uomo che ha materialmente alzato la cornetta del telefono per contattare il coach. Assente giustificato il Presidente, lo ha chiarito Peluffo e non ho motivo di dubitare di quello che ci è stato detto. Assenti di peso – senza giustificazione, se mi passate la battuta – Roberto Maltinti ed Ivo Lucchesi. Passiamo oltre.

Siamo alla sede di uno sponsor ed il padrone di casa è Caso, sotto certi aspetti nessuno stupore. Non può, però, non tornare alla mente la clamorosa sfuriata dell’uomo di Caso che, sfogandosi al telefono nel sottopassaggio che porta alla sala stampa al termine della sfida contro Sassari, aveva espresso davanti agli occhi di tutti il proprio disappunto nei confronti di Ramagli. Questo è il secondo indizio, chiamiamolo così, ma di cosa?

Le dinamiche interne della società

Posto che Iozzelli è uomo di peso specifico enorme ma, a tutti gli effetti, uno stipendiato dalla società – pertanto la sua presenza o assenza non è necessariamente indicativa di molto – cosa ci dice questa conferenza stampa? Io dico che il Pistoia Basket all’esterno parla – quantomeno sui canali ufficiali – una sola voce, come tutte le società serie che si rispettino. All’interno delle stanze, però, le dinamiche sono vive ed accese, molto più di quanto, forse con troppa superficialità, abbiamo raccontato nei mesi scorsi.

Più peso di Caso e Peluffo

Io dico questo. Io dico che Caso, da sempre presente ed attivo, ha assunto un ruolo molto più decisionale di prima. Lui e quelli che rendono conto a lui. La logica conseguenza, se il ragionamento fila, è l’auspicio che da oggi in poi il suo impegno economico, già davvero encomiabile, possa diventare ancora più importante.

Primo vero atto del nuovo corso

E Peluffo? Sul piano “politico”, se mi passate la parola forte, l’ingaggio di Moretti è il primo atto del nuovo corso, in cui i nuovi dirigenti prendono davvero le redini della società ed impongono la linea a quelli più storici. Ho ragione? Ho torto? Voi che dite? Staremo a vedere.


La Redazione

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