CAMPO TIZZORO (SAN MARCELLO PITEGLIO) – L’azienda di “Fronzaroli Mario – materiali edili e ferramenta”, ha festeggiato con amici e clienti i cinquanta anni di vita. Questa azienda ha sede in “Cima” al Monte Oppio dove un tempo esisteva la “Fornace Gamberini”, che occupava numerosa mano d’opera. Vi si fabbricavano laterizi per tutta la Montagna Pistoiese: per la costruzione degli stabilimenti S.M.I. (1910), e della Ferrovia Alto Appennino (1926) ed esportati in molte parti d’Italia. Oggi è chiusa. Mario Fronzaroli prima prese in affitto un capannone della vecchia fornace, poi rilevò una parte della fornace ormai abbandonata e la trasformò in un magazzino edile che, con l’aiuto della moglie Lia, fu aperto nell’aprile del 1968. Erano anni in cui gli affari andavano bene e l’azienda arrivò ad avere tre dipendenti.
L’azienda oggi
Oggi nella “Fronzaroli Mario snc di Fronzaroli Simone e C”, ci lavora il figlio Simone e il nipote Gianluca, il primo figlio di Simone, affiancati da Lia Ciuti, madre, nonna e moglie di Mario.
La storia di Mario
La storia di Mario, il fondatore, assomiglia a quella di molti altri abitanti della Montagna Pistoiese che per sopravvivere hanno seguito la via dell’emigrazione. Mario, nato nel 1930, con in tasca il diploma di chimico, orfano di madre dall’età di cinque anni, lasciò il suo paese natio di Bardalone nel 1950 per recarsi nella città svedese di Torshälla, distante 80 chilometri da Stoccolma, dove trovò lavoro come chimico presso uno stabilimento per la produzione di acciaio. Mario amava il proprio lavoro e nell’azienda svedese si trovava molto bene, era molto considerato. Nel 1962, nel corso del periodo delle ferie estive, face ritorno a Bardalone dove conobbe Lia che l’anno successivo divenne sua moglie. Anche lei si trasferì in Svezia dove l’anno dopo nacque il figlio Simone.
Per motivi di salute Mario, nel 1967, dovette lasciare il lavoro e fare ritorno in Italia. A Bardalone trovò impiego in una piccola azienda locale ove ebbe un piccolo incidente di lavoro e dovette ricoverarsi in ospedale. Qui, il caso, conobbe Evaldo Zannoni da cui rilevò la “vecchia fornace”. Mario era un grande sportivo, un buon podista, è morto a Bardalone nel 1996 lasciando agli eredi un’azienda ben avviata che ha felicemente compiuto i 50 anni d’attività.