POPIGLIO (SAN MARCELLO PITEGLIO) – Proprio lì, sul Castel di Mura, nel luogo ove sorsero e tutt’oggi si ergono le Torri di Popiglio è stato presentato il libro, “La Montagna Fortificata- Castel di Mura, le Torri di Popiglio e il sistema difensivo della montagna pistoiese nel Medioevo”, realizzato dal Gruppo di studi Alta valle del Reno bolognese e pistoiese e dal Gruppo di studi Alta Val di Lima, dinanzi ad un foltissimo pubblico, attento ed interessato. Il luogo, che si trova nei boschi sovrastanti Popiglio, è immerso nel verde e davvero da visitare.
La rievocazione storica
La presentazione del volume è stata preceduta da una suggestiva rievocazione storica, con persone vestite dei costumi dell’epoca, che hanno rappresentato la presa del possesso del Castello da parte del Podestà della Montagna, con la lettura della formula tratta da originali libri del milletrecento, dinanzi ad un notaio che ne ha registrato l’atto.
Un libro con molti autori
Il libro è frutto degli scritti e del lavoro di più persone esperte che hanno affrontato temi diversi. Elena Vannucchi: Il comune di Pistoia si difende: rocche, castelli e fortilizi nella montagna superiore; Daniela Fratoni: Rocche, castelli e torri della montagna pistoiese negli scritti degli eruditi dei secoli XVIII-XX; Renzo Zagnoni: Vicende storiche di Castel di Mura nei secoli XII_XIV- I recenti scavi a Castel di Mura; Alice Sobrero: Notizie sulle indagini archeologiche nel sito delle torri di Popiglio; Massimo Gasperini: Le strutture superstiti della Rocca Securana: il rilievo delle torri di Popiglio del 2000-2001; Elena Biagini: Le torri di Popiglio nel medioevo; Alessandro Bernardini: Iconografia e cartografia del sistema difensivo della montagna pistoiese del medioevo.
Nel 2019 i palazzi del potere
Un libro che aggiunge nuovi tasselli alla conoscenza dell’interessante passato della montagna pistoiese. Altri ne saranno aggiunti nel 2019, con la pubblicazione del volume dal titolo: I palazzi del potere, ancora curata dai due gruppi di studio presieduti da Renzo Zagnoni, per il bolognese e pistoiese e da Alessandro Bernardini, per l’Alta Val di Lima.