La premessa
Per certi aspetti i lavori a contatto col pubblico offrono opportunità molto interessanti dal punto di vista umano e sociale, inoltre permettono a chi coltiva il seme della sana curiosità di tentare analisi sociologiche che, nel mio caso, stanno tra il serio e il faceto, senza ambizioni particolari.
Io gestisco una tabaccheria a Pistoia, in una zona abbastanza centrale, e ho pensato di fare una piccola indagine statistica per analizzare un fenomeno collettivo multiplo: i consumi all’interno della tabaccheria e la frequentazione per fasce di età, cittadinanza, stato di occupazione, genere.
Il “campione”
Come popolazione statistica mi sono riferito a tutte quelle unità che sono entrate in negozio; si tratta sostanzialmente non di un campione rappresentativo della popolazione ma di un campione rappresentativo della popolazione che acquista beni e/o servizi in questa particolare tipologia di attività.
La rilevazione dei dati si è svolta in un arco temporale di due giorni per evitare il piu possibile il ripetersi delle unità statistiche, cioè che venisse campionata la stessa persona che frequenta il Tabacchi.
Per dare una dimensione visiva ai dati raccolti mi sono servito di grafici, che danno un impatto visivo immediato e, ad ogni grafico ho accompagnato un titolo.
I GRAFICI
Grafico 1
Donne in maggioranza
Anche se di poco sono le donne che frequentano di più la nostra tabaccheria.
Grafico 2
Più adulti
Sono maggiormente le persone adulte che acquistano prodotti, servizi e giochi
Grafico 3
Pochi disoccupati e studenti
Dal grafico qui sopra si evince che la quota di non occupati e studenti è veramente esigua; cioè, non frequentano questo tipo di attività.
Grafico 4
Il gioco ed il tabacco la fanno da padroni
Le sigarette più vendute
Grafico 5
Italiani in stragrande maggioranza
Grafico 6
Rumeni e albanesi i più rappresentati
Grafico 7
La presenza di stranieri rilevata in due giorni è poco significativa. Come si nota dagli istogrammi rumeni e albanesi sono le comunità più rappresentative.
Grafico 8
Il 10 e Lotto batte tutti
Con il 10 e Lotto abbiamo superato i 250.000 euro di raccolta annua.
Il mondo delle slot
Un discorso a parte meritano le slot per la loro complessità contabile ed anche per fare chiarezza su un fenomeno di cui si parla molto, ma se ne sa poco. I dati li riporto in grafico a barre e in grafico a torta (sembra più una ciambella) per dare un maggior impatto visivo.
Grafico 9
Grafico 9 bis
I dati si riferiscono al 2017.
Tot in = quanto è stato giocato: 103.470 euro
Tot out = quanto è stato vinto: 74.776 euro
%Win = percentuale di vincita: 72
Pre U = prelievo erariale: 19.267 euro
Rete = costi rete concessionario: 724
Aams = Azienda Autonoma Monopoli di Stato: 827 euro
Corrispettivo = In – Out – Tasse: 8.598 euro
Netto = guadagno nostro e società installatrice: 7.874 euro
Locale = nostro Tabacchi: 5.047 euro
Società = Installatrice: 2.827 Euro
I dati Tot in delle slot nel grafico Volumi di Gioco
Grafico 10
I DATI INTERPRETATI
Tentando di interpretare i dati suddetti, non mi aspetto che le mie argomentazioni siano condivise; vorrei semplicemente dare un contributo, seppur minimo, a sfatare pregiudizi e false idee comuni.
Segmentazione
Il primo grafico a barre, denominato “Segmentazione”, si presta apparentemente ad una facile lettura: la tabaccheria è frequentata indistintamente da uomini e donne in egual numero, ma in realtà è indice di emancipazione femminile in un luogo di semplice aggregazione sociale.
Le donne frequentano il tabacchi non solo per comprare le sigarette ma soprattutto per giocare e la loro permanenza all’interno del locale si protrae per minuti, mezz’ore, mezze giornate.
La presenza dei bambini/adolescenti è veramente poco significativa, entrano con i genitori a comprare caramelle e cioccolatini, qualche quaderno e magari anche una matita e lapis.
Fasce d’età
L’analisi ed il commento del grafico 2 (Fasce d’età) e del grafico 3 (Attività) è semplice, non presenta elementi di curiosità e non nasconde interpretazioni sociologiche degne di approfondimento. Solo qualche sfumatura a mio parere positiva nel grafico 3.
Per quanto riguarda la rappresentazione “Fasce di età”, il fatto che sono maggiormente gli adulti a frequentare la tabaccheria è dovuto essenzialmente a due fattori: jun divieto assoluto di vendita dei tabacchi ai minori di anni 18 ed un divieto assoluto di partecipazione ai giochi con vincita in denaro sempre ai minori di anni 18 ; un elemento demografico di più ampio respiro: metà della popolazione in Italia ha più di 45 anni.
La convergenza di queste due condizione, un divieto specifico per questa tipologia di attività ed un fenomeno di longevità ed invecchiamento della popolazione, rafforzano anche nella nostra microimpresa la tendenza che vede l’adulto come principale frequentatore.
Attività
Gli istogrammi riportati nel grafico 3, “Attività”, fanno emergere a mio parere un dato significativo e positivo che, è bene sottolinearlo, non ha alcuna pretesa, non vuole essere esaustivo o scardinare dati molto più importanti e supportati da indagini statistiche ufficiali scientificamente corrette.
Comunque sia, il tasso di disoccupati/non occupati rilevati dal campionamento da noi effettuato è pari al 6,60% a fronte di un 7,50% in Toscana e di un 10,80% in Italia.
Uno scarto così esiguo fra il dato regionale ed il nostro dato (differenza di 0,90 punti) mi conforta nell’idea di aver fatto un buon rilevamento. Il dato positivo è, senza ombra di dubbio, che ci possono essere e ci sono delle aree geografiche, regionali o cittadine, dove si può intravedere quasi un tasso di disoccupazione alla tedesca.
Prodotti, servizi, giochi
Dal grafico 4, “Prodotti, servizi e giochi”, si deduce in modo netto e chiaro che il cliente entra in Tabaccheria solo per giocare, per comprare tabacco o solo per usufruire dei servizi come pagare bollettini o ricaricare il cellulare. Una piccola parte della nostra clientela entra poi per acquistare altri prodotti, come ad esempio pastigliaggio e cartoleria. Dunque l’acquisto unico di prodotti e/o servizi rappresenta circa il 80% del totale. Il restante 20% si suddivide fra chi compra contestualmente tabacco e gioco, tabacco e servizi, gioco e servizi, etc.
Cittadinanza
I grafici “Cittadinanza” e “Diversificazione Geografica” potrebbero essere oggetto di infinite discussioni e riflessioni riguardo ai temi di integrazione, tolleranza, discriminazione, rispetto delle regole, adempimento ai doveri, politiche inclusive o atteggiamenti xenofobi.
Il primo dato del mio campionamento dice che la percentuale di stranieri che frequenta la nostra attività è pari al 6,5%. I dati ufficiali testimoniano che gli stranieri residenti in Italia sono l’ 8,3%.
Le comunutà più rappresentate sono quella rumena e quella albanese, anche in questo caso i dati ufficiali a livello Italia ci mostrano che queste due comunità siano quelle più numerose.
Nel mio grafico sono presenti in numero eguale cittadini provenienti da Marocco, Ungheria, USA, Germania. In questo caso i dati sono in profondo contrasto con quelli nazionali dove, oltre alla forte presenza marocchina, vengono rappresentate come numerose le comunità di Cina, Ucraina e Filippine.
E’ pur vero che nei giorni non oggetto di rilevazione sono entrati nel nostro negozio filippine, ucraine ma anche un’olandese, una russa, cubani, brasiliani ed una cittadina de El Salvador. Un fatto curioso è che da noi i cinesi non si vedono, anche se a Pistoia ce ne sono molti ed hanno aperto numerose attività commerciali.
Debbo dire che tutti e sottolineo tutti gli stranieri che vengono da noi lavorano, chi operaio, chi badante, chi commerciante e chi artigiano. I profili professionali più alti sono prerogativa di un cliente americano e di una cliente tedesca, che svolgono attività di insegnamento. Tutte le comunità si danno da fare, hanno una famiglia, pagano l’affitto, mandano i bambini a scuola e fanno fare loro attività sportiva.
Gli stranieri che non sono rientrati nella mia rilevazione statistica sono quelli provenienti dall’area centroafricana, anche se il loro numero in città è rilevante. Nella nostra tabaccheria entrano occasionalmente solo per chiedere qualche spicciolo.
Il 10 e lotto batte tutti
E’ arrivato ora il turno del grafico 8 “Volumi di gioco”. Ho volutamente lasciato uno spazio a sé a questo grafico per rendere ancora più evidente ciò che è evidente di per sé. Il gioco più amato è il 10 e Lotto.
Nato nel luglio 2009 ha tre modalità di estrazione: 1) serale, agganciata all’estrazione del lotto, 2) ogni 5 minuti, visibile su schermo, 3) immediata, con numeri ed estrazione sulla schedina. Nel corso degli anni si è arricchito con la versione numero oro e doppio oro. Ideato per affiancare il Lotto, il gioco del 10 e Lotto lo ha nettamento surclassato anche perchè ha una struttura premi molto più vantaggiosa. Non dimentichiamoci infatti che il tradizionale Lotto è un gioco “non equo” in quanto il giocatore guadagna meno di quello che dovrebbe vincere in base al calcolo delle probabilità lasciando così un margine eccessivo al banco.
In seconda posizione si piazzano i Gratta e Vinci, in terza il Lotto. Medaglia di legno per il Superenalotto. Attingendo ad una terminologia rugbystica ad aggiudicarsi il “wodden spoon” (cucchiaio di legno ovvero l’ultimo posto) è il Win for Life.
Sommando la raccolta di ogni singola tipologia posso concludere dicendo che nella nostra tabaccheria sono stati spesi 431.000 euro per il gioco. A questo dato vanno aggiunti circa 103.000 euro relativi alle slot, di cui parlerò nel prossimo paragrafo, portando il totale a 534.000 euro (dati 2017).
Dall’analisi dei dati relativi alle slot che ho riportato nei grafici 9, 9 bis e 10 emergono sostanzialmente tre aspetti interessanti:
La percentuale di vincite (% Win) – A fronte di una raccolta pari a 103.470 euro sono stati vinti 74.776 euro pari al 72%. Questo cosa significa? Significa che al giocatore piace la slot anche perché ha un buon “pay out”. La percentuale di vincita rappresenta un punto di equilibrio delicato, se dovesse essere diminuita per nuova regolamentazione il giocatore si allontanerebbe da essa. Scontato il fatto che non può essere aumentata per non incentivare il gioco e per un minor gettito erariale che si verrebbe a creare.
Il Pre U – Questa siglia sta per “Prelievo unico erariale” che nel nostro caso è stato pari a 19.267 euro. Questo dato è significativo perché lo Stato senza colpo ferire e, diciamo, a bocce ferme e senza far niente ha incassato questa cifra grazie alla nostra attività.
Locale – Il nostro guadagno, relativo al 2017 e con i dati esatti riportati, è stato pari a 5.047 euro che è pari al 4,8%. Per il volume di euro generato ed in confronto con altri giochi che ci riconoscono l’8% di aggio per noi avere le slot non è troppo conveniente. Posso dire con certezza che lavoriamo per incrementare le entrate dello Stato.
Volumi di gioco
Nel grafico numero 10 (volumi di gioco con slot) si nota come le slot rappresentino il secondo gioco più amato dai nostri clienti ma siamo certi che se noi volessimo togliere le “macchinette” dal nostro locale un 50% circa di quel volume di entrata si riverserebbe negli altri giochi specialmente 10 e Lotto e gratta e vinci. Quindi ad una minore raccolta complessiva si affiancherebbe un maggior guadagno ed il risultato finale non cambierebbe in termini di aggio.
Finisco le rappresentazioni grafiche con raccolta e vincite anno 2017 del gioco che ha più successo: il 10 e Lotto.
Grafico 11
A fronte di una raccolta pari a 258.664 euro sono stati vinti 198.046 euro pari al 76,56%. Questo sta a dimostrare che il giocatore si indirizza sul gioco che piace ma soprattutto su quello che paga di più.
Conclusione finale
Questa indagine statistica vuole “svelare” un piccolo mondo sconosciuto ai più e qualche dato meno noto alla pubblica opinione, solo con l’intento di informare, senza moralismo o bigottismo, anche perché un detto del filosofo latino Seneca riassume, meglio di ogni altra considerazione, il mio pensiero: “Aliena vitia in oculis habemus, a tergo nostra sunt” (Abbiamo davanti agli occhi i vizi degli altri, mentre i nostri ci stanno dietro).