CAMPO TIZZORO (SAN MARCELLO PITELIO) – Chiusa proprio nel giorno di Natale la chiesa di Campo Tizzoro: lo ha deciso la proprietaria Kme e ad oggi sembra farsi più complicata una soluzione per il luogo di culto. Eppure il 13 febbraio del 2016, durante una Santa Messa officiata dal vescovo di Pistoia Monsignor Fausto Tardelli, presente Roberto Orlandini in veste di portavoce del gruppo Kme (nelle foto alcuni momenti di quella cerimonia), sembrava si fosse trovato l’accordo per il futuro: “La chiesa di Santa Barbara tornerà presto all’antico splendore”, venne detto allora. Orlandini aveva proposto di donarla nello stato in cui si trovava mentre il vescovo aveva spiegato che la Curia non aveva risorse sufficienti ad accollarsi l’intero onere del ripristino (delle lastre dalla facciata ed altri lavori di minor entità), ma alla fine la distanza tra le due ipotesi sembrava possibile da colmare senza grossi problemi. Nel frattempo Kme ha effettuato alcuni lavori urgenti di cui c’era bisogno.
Le immagini della cerimonia dello scorso anno
Le foto della cerimonia e la stretta di mano fra il vescovo Monsignor Fausto Tardelli e Roberto Orlandini in rappresentanza di Kme. Foto di Andrea Nannini
Come si arriva alla chiusura
Poi la svolta, pochi giorni fa. Don Mattia Klimek, parroco del paese, ha invitato i Vigili del Fuoco a fare un sopralluogo, pare per dei problemi che si erano verificati all’interno. A darne notizia è stato il Vescovo di Pistoia con una sua nota inviata ieri dopo la chiusura all’architetto Roberto Prioreschi. Prioreschi, come spiega sul suo profilo facebook, ha ricevuto la lettera di Monsignor Tardelli “che rendo pubblica dal momento che il parroco mi ha ripetutamente invitato ad andare a chiedere spiegazioni proprio al Vescovo. Credo che Sua Eccellenza possa venire, come dice, quanto prima e opportunamente a Campo Tizzoro a spiegare finalmente alla popolazione quanto è successo e succede anche perché le cose sono poco chiare da diverso tempo!”.
La lettera del vescovo
“Gent.mo sig. Roberto, la chiesa di Campotizzoro è stata chiusa dalla proprietà per precauzione, viste le responsabilità della proprietà in caso di eventuali danni alle persone – scrive il Vescovo nella lettera che Prioreschi ha reso pubblica sul suo profilo facebook -. I danni sono stati rilevati da una ispezione dei vigili del fuoco invitati per sicurezza dal parroco poco prima di Natale. Detti vigili hanno comunicato formalmente i loro rilievi anche alla curia vescovile. Come mai si siano verificati questi danni, dopo che erano stati fatti lavori da parte della proprietà proprio per risolvere i problemi, al momento non è dato saperlo. Nel frattempo, sarebbe dovuto accadere il passaggio di proprietà, cosa che invece era stata rinviata per incertezze da parte del parroco sul destinatario della donazione, se cioè la parrocchia, come sarebbe meglio, o la diocesi. Io personalmente mi ero reso disponibile a venire a parlare con la popolazione per vedere di portare a termine detto passaggio – prosegue Monsinor Tardelli -. Poi è successo quello che è successo. In ogni caso io sono sempre disponibile a venire a incontrarvi subito nei primi giorni dell’anno. Da quando sono qui ho cercato in ogni modo di venire a capo di una situazione che sa benissimo essere alquanto complicata e complessa, già da prima che arrivassi“.
Il malumore in paese
Certo è che il giorno di Natale senza poter celebrare messa in chiesa non è andato giù a molti abitanti del paese. Così diversi cittadini e commercianti hanno spento le luci natalizie per esprimere la loro protesta. Sui social non sono mancati i commenti, tutti dispiaciuti e disposti alla lotta pur di riavere la loro chiesa. Da più parti si chiede perché il risultato del sopralluogo dei Vigili del fuoco, che risulta effettuato il 24 novembre, abbia portato alla chiusura un mese dopo, e perché durante tutto il periodo dei lavori, e anche dopo, la chiesa sia rimasta agibile e chiusa dopo il termine degli stessi.
Il nodo della manutenzione dell’edificio
Il nodo principale nel ritardo del passaggio di proprietà potrebbe essere l’onere della manutenzione e salvaguardia di un bene di notevole valore quale la chiesa di Santa Barbara, un’operazione molto impegnativa per le risorse, non solo economiche, di chi ne andrà a diventarne proprietario. Il vescovo nella sua lettera spiega chiaramente che non si è individuato chi, tra diocesi e parrocchia, riceverà la donazione, anche se ha la preferenza di Monsignor Tardelli sembrerebbe essere un passaggio direttamente alla parrocchia.
Due note storiche
La chiesa, progettata dall’architetto Ottavio Marchetti, venne consegnata al culto nell’estate del 1940, sei anni dopo venne istituita la parrocchia intitolata a Santa Barbara. Alla costruzione contribuirono oltre 3800 persone. Allora la proprietà materiale era della SMI, ovvero la famiglia Orlando, oggi è detenuta da Kme.
Alcune immagini della chiesa
(Le foto sopra sono tratte dal profilo facebook di Roberto Prioreschi)
Foto di Andrea Nannini