PISTOIA – Gli architetti pistoiesi, nell’anno in cui Pistoia è Capitale Italiana della Cultura, hanno voluto ricordare i primi 35 anni di vita dell’Ordine provinciale con un libro ed una mostra: Architetture Architetti Pistoiesi 1981 – 2016. L’esposizione delle opere si è tenuta a Pistoia, dal 4 al 14 maggio 2017, nell’ex chiesa di San Giovanni Battista, in corso Gramsci. Il libro, dell’edifir Edizioni Firenze, è in vendita nelle librerie cittadine. In esso è raccolta una selezione di opere progettate in provincia di Pistoia (e anche fuori di essa, ma da architetti pistoiesi), nel periodo 1981-2016.
Le opere di Alessandro Bernardini
I progetti e le opere realizzate, suddivise per sezioni, sono state selezionate, fra le proposte inviate dagli autori, da una giuria di esperti non appartenenti all’Ordine provinciale. Spiccano, fra le opere pubblicate, due realizzazioni sulla montagna pistoiese progettate dell’architetto Alessandro Bernardini: l’Aula Verde il Serrettone, presso Il Melo (Cutigliano) e la Legnaia del Campo alla Cesta nel Comune di San Marcello Piteglio.
Il Serrettone al Melo
La prima, costruita circa 15 anni fa nell’alta Val di Lima, è un’area attrezzata per feste e manifestazioni campestri, culturali, ricreative e di promozione agro-pastorale dell’Appennino Pistoiese, caratterizzata da una grande tettoia in legno che copre l’aula. Come scrive l’autore, “è utilizzabile come punto di sosta durante le escursioni in montagna, aggiunge al luogo un riparo e il conforto del fuoco, con dei punti attrezzati per cottura alla griglia e un grande caminetto, fulcro del complesso, pensato per essere sempre fruibile in ogni momento dell’anno.
Il Serrettone ha ospitato spettacoli di ogni tipo, equilibrismi di funamboli, musicisti dei più disparati generi e provenienze, proiezioni, corsi, camp sportivi, sagre campestri, esposizioni di allevatori e pastori, gare di boscaioli, mostre di prodotti del territorio, coppie di giovani sposi che lo hanno scelto per la loro festa di nozze, raduni di associazioni, eventi pubblici, feste private e tante famiglie e gruppi di amici che hanno goduto della possibilità offerta a tutti di potersi servire di un riparo, del fuoco e dell’acqua, in un luogo di estrema bellezza, prossimo al crinale appenninico ma accessibile a chiunque”.
La legnaia del Campo a Piteglio
La legnaia del Campo alla Cesta, nei pressi di L’Aiale (Piteglio), è una piccola rimessa attrezzi per un orto di famiglia, costruita circa due anni fa dallo stesso proprietario in sostituzione di un precedente annesso di lamiera, ed è stata realizzata assemblando elementi prefabbricati facilmente reperibili e materiali di recupero.
La progettazione, oltre a tener conto della semplicità costruttiva e della facilità della eventuale rimozione del fabbricato, ha curato il suo inserimento ambientale attraverso l’utilizzo di un prodotto di scarto della locale filiera del castagno. Infatti, gli “sciaveri” che rivestono interamente la legnaia, conferendo alla sue linee essenziali un aspetto di forte naturalità, altro non sono che gli scarti della squadratura dei tronchi di castagno, prodotti dalla locale segheria.
“La struttura è un telaio in legno di castagno irrigidito da pannelli in scaglie di legno orientate -scrive ancora Bernardini – . Le strutture sono protette da due tipi di guaine, scelte anche per consentire un rivestimento esterno di sacrificio in sciaveri di castagno …. fissati su listelli che li tengono staccati dalle strutture sottostanti, … regolarizzati in altezza e posti in opera con fughe di circa 15 mm in modo da garantire … regolarità nella posa e … pulizia nella percezione visiva. Questo tipo di posa impedisce inoltre il ristagno delle acque meteoriche in modo da allungare la già elevata durabilità naturale del castagno e permette una facile ed economica sostituzione degli elementi quando occorrerà. Utilizzata per la conservazione della legna e delle attrezzature per l’orticoltura ….. è accessibile dai due lati corti, uno dei quali è protetto da un loggiato. L’elevata pendenza delle falde permette un proficuo utilizzo del sottotetto per il rimessaggio del materiale”.
Al pari delle vecchie capanne, costruite utilizzando i materiali disponibili localmente, risultanti dalla coltivazione del bosco e dei campi, questo piccolo edificio rappresenta un esempio di radicamento nel territorio montano e nel suo ciclo economico legato al bosco.
I riflessi di un buon Regolamento
E’ anche il frutto virtuoso del Regolamento per la installazione di annessi per l’agricoltura amatoriale o per le piccole produzioni agricole, elaborato nel 2008 per l’allora Comune di Piteglio dallo stesso architetto Bernardini, assieme all’ingegner Cristiano Vannucchi, in attuazione della legge urbanistica regionale. Per dare una risposta intelligente ad un diffuso bisogno collettivo nelle nostre aree montane, sono state scritte delle norme attuali partendo dalle tracce superstiti di un’antica consuetudine che affonda le proprie radici negli albori dell’umanità, quando la capanna rappresentò la prima casa per l’Homo erectus.
Gli elogi del presidente della commissione
Il valore esemplare della legnaia del Campo alla Cesta non è sfuggito al presidente della commissione che ha scelto i progetti da pubblicare nel libro edito dall’Ordine degli architetti pistoiesi. Infatti, in occasione della sua presentazione, Marco Casamonti, professore ordinario di progettazione architettonica all’Università di Genova e fondatore dello studio fiorentino ARCHEA, ha elogiato pubblicamente l’autore di questa costruzione, giudicata fra le migliori opere della pubblicazione. A suo parere la legnaia, “nella sua semplicità, rappresenta un esempio particolarmente riuscito ed elegante di un’architettura contemporanea che si rifà alle capanne antiche, archetipo della casa, e che dialoga in maniera molto garbata con il paesaggio”.
Questo giudizio rappresenta anche un ulteriore apprezzamento indiretto sulla bontà delle semplici e chiare norme del regolamento sugli annessi, rigorosamente fondate su uno studio serio ed un censimento delle poche vecchie capanne ancora esistenti coperte con paglia di segale, diffusissime fino all’ultima guerra sulla nostra montagna. Esso consente di realizzare nuovi annessi e di sostituire molti obbrobri esistenti, costruiti con i materiali più eterogenei, attraverso “un meccanismo che premia chi fa le cose per bene”.
Lo stimolo per altri comuni
Ci auguriamo che l’opera esemplare di Alessandro Bernardini stimoli altri comuni della nostra montagna ad adottare norme analoghe, quale piccolo ma significativo passo per la valorizzazione del paesaggio e la promozione dell’economia montana in sintonia con l’ambiente.