After all is basketball  |  novembre 6, 2017

The Flexx, qualche domanda è d’obbligo

Lo sforzo della società c'è stato, gli infortuni hanno complicato tutto, il lavoro in settimana dello staff e della squadra non è in discussione. Ma alla quarta sconfitta consecutiva alcune considerazioni sono lecite, pur senza fare processi a nessuno: i 50 punti subiti in 20 minuti, gli avversari che a turno diventano fenomeni, la difesa che non difende e l'attacco senza idee. Ma in campo Pistoia ha sempre dato l'anima. E questo è il “minimo sindacale”

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PISTOIA. La settimana scorsa ho scritto nel titolo al mio pezzo che contro Cantù era vietato sbagliare. Immaginavo una partita brutta con punteggi bassi, con difese col coltello tra i denti, immaginavo soprattutto che, in un modo o nell’altro, avremmo finito per portarla a casa. Beh, ho decisamente sbagliato su tutta la linea.

La “richiesta” del presidente

Ora, il buon Presidente, nella sala stampa post partita, ha sentito l’esigenza di chiedere che tutti i soggetti, stampa compresa, remino verso la stessa direzione, senza creare allarmismi o dare voce a polemiche varie. Insomma, il pezzo era sempre nei polpastrelli di tutti noi – eccezion fatta, forse, per il grande Leo Cecco, che su Report Sport ha una velocità di pubblicazione fuori dal normale – ma Robertone sembrava voler mettere le mani avanti, immaginando cosa, di preciso, non si sa.

Prima premessa: mercato ok

Allora faccio un paio di doverose premesse, prima di entrare nel vivo del pezzo. Sono tutt’ora convinto che il mercato sia stato eccellente e che debba essere dato merito a chi si è frugato in tasca per aver fatto, oggettivamente, uno sforzo maggiore rispetto ad altre stagioni. Sono convinto anche che, finora, l’imponderabile abbia fatto da padrone – il ginocchio del polacco, il cuore del georgiano, lo scafoide dell’americano, eccetera – e che sia stato complesso preparare le varie partite in queste condizioni.

Seconda premessa: asticella alzata (ma anche da altre società)

Credo sia corretto sostenere, senza imbarazzo ed al di là dei risultati, che la famosa asticella è stata davvero alzata, questo va ribadito tenendo ben presente, però, che si è alzato anche il livello generale del campionato, con Bologna che è una neo-promossa per modo di dire, con Varese che sembra aver ritrovato la strada maestra, con Brescia che è una delle province più ricche d’Italia eccetera. Insomma, all’innalzamento del nostro livello di roster non è che debba necessariamente corrispondere chissà cosa in termini di risultati o obiettivi finali, ma lo sforzo resta ed anzi bene averlo fatto visto il contesto generale.

Terza premessa: guida e impegno garantito

Ancora una premessa. Chi segue davvero questa squadra, chi lo fa quotidianamente o quasi, non può discutere seriamente il livello e l’intensità degli allenamenti, la capacità dello staff tecnico, la voglia di fare bene. Non è questo il punto, voglio sottolinearlo con forza,

Qualche interrogativo però…

Il punto è che, dopo la partita contro Cantù, pur senza voler mettere in discussione quanto sopra premesso e pur senza voler far polemica, qualche domanda viene spontanea. Sono interrogativi che preferisco non sottoporre nell’immediatezza del post partita, perché è probabile ci sia un certo nervosismo che non ho alcun interesse ad alimentare, ma che possono essere posti – credo – senza puntare necessariamente l’indice contro Tizio, Caio o Sempronio.

50 punti presi in 20 minuti? Boh 1

Dunque, nel merito. Il coach ha spiegato l’andamento della partita e l’esito finale – mi si permetta una sintesi estrema – con la scarsa tenuta mentale dei ragazzi, che dopo i primi errori vanno subito in palla e non sanno reagire correttamente.

Ora, mi sia concesso. Com’è possibile, allora, un approccio così moscio fin dalla palla a due iniziale? 50 punti subiti in 20 minuti, ma si scherza? Una difesa inesistente. Attacchi avversari talmente facili tanto che Cantù sembrava allenarsi con situazioni di difesa in sottonumero. Com’è possibile vedere gli avversari fare un dai e vai, e poi appoggio a canestro, in pochi secondi?

Contro di noi tutti da record? Boh 2

Sempre sulla difesa, com’è possibile che, anche a questo giro, un esterno avversario abbia fatto la prestazione da record? Prima Giuri, poi Johnson Odom, poi gli altri, sabato scorso Culpepper, 41 di valutazione personale con 36 punti, 10 falli subiti, 4 rimbalzi eccetera. Fenomeno vero, ma possibile che una prestazione del genere venga disputata sempre contro di noi? Eccezion fatta per Capo d’Orlando è sempre successo. Possibile? Perché? Dopo la pausa lunga, il sussulto c’è stato ed è stato evidente. Allora ce lo abbiamo nelle corde di piegare le gambe e scivolare, sì o no? Facciamolo fin da subito.

Kennedy “telepass”? Boh 3

Perché Kennedy, che è a Pistoia da un mese e mezzo – non da una settimana – è un telepass? Posso concordare con Vincenzino quando dice che non ha tenuta mentale nel momento in cui mi prende il più stupido dei tecnici per proteste nel momento più delicato della partita, ma per il resto? Vero, non era la giornata più semplice, c’era da accoppiarsi, tra gli altri, anche con un armadio come Crosariol. Ma, anche qui, se riesco a far fischiare 4 falli ad Andreone, com’è possibile non andare a cercare il quinto personale del Crosa, per farlo buttare fuori? Eppure tutti confermano – non avevo dubbi – che l’indicazione dalla panchina è stata data, però palla sotto al momento opportuno non è più arrivata.

Perché non si prendono certi tiri? Boh 4

Ancora sull’attacco. Soprattutto nei primi venti minuti la palla girava ma, di fatto, la fase offensiva è sembrata bloccata, sterile. Posso concedere tutte le attenuanti del caso a Gordon, ma quando questo è in panca, perché così male davanti? Non è questione di sbagliare un tiro, ovviamente, ma di come te lo crei. Perché devo sempre sperare nel guizzo di Ronald Moore? Un play da cui, nei momenti più caotici, ci aspettiamo sempre la tripla che risolve. Perché Mian, per citare quello che mi è balzato più agli occhi, certi tiri non li prende?

Ripeto, sono domande e vengono fatte da un tifoso e non da un pubblico ministero, non c’è nessuna accusa ma solo voglia di capire.

Pessimo calendario

Nell’ormai celebre striscione c’è scritto che al PalaCarrara nessun ospite può vincere, ma può solo sperare di segnare più di noi. E’ uno striscione meraviglioso, è un richiamo alla bellezza dei ragazzi che, senza paura, sputano il sangue, buttano il cuore oltre l’ostacolo, danno il 100%, non demordono mai, non si arrendono mai. Allora io dico che le prossime due trasferte sono difficilissime e contro Torino, anche se giochiamo in casa, può succedere di tutto. Insomma, diciamolo, possono anche arrivare altre 3 sconfitte, il calendario certamente non aiuta.

Serve l’anima in campo

Quello che voglio ribadire è che io, come tutti i tifosi, vorrei vincere sempre, ma razionalmente so capire il momento e la difficoltà. Ho posto delle domande, ma sono fiducioso che in fondo a questo piccolo tunnel c’è una luce, che è una salvezza senza troppi patemi d’animo. Conosco la serietà dello staff tecnico, so che ci sarà lavoro duro e prima o poi i progressi si vedranno sul campo. Per adesso, insomma, non si chiede la luna, però si pretende che chi scende in campo ci metta l’anima.

E’ il minimo sindacale ed imprescindibile per essere amati al PalaCarrara, qualche giocatore deve cominciare a capirlo e deve farlo in fretta.

La Fotogallery della partita persa contro Cantù


La Redazione

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