PISTOIA. Quando a metà dell’ultimo quarto, avvicinandosi la sirena che avrebbe messo la parola fine ad una partita oggettivamente brutta, mi sono domandato su Facebook se quella contro Cremona fosse stata la sfida più moscia vista in due anni e spiccioli di gestione Esposito, mi ha fatto piacere che il buon Ghigone Flori mi abbia rammentato che 40 minuti pessimi come questi fossero già stati giocati proprio al PalaRadi, ad inizio scorsa stagione. Insomma, via, diciamo che quel campo è ostico e speriamo che contro Avellino sia tutta un’altra storia.
Bocciati alla priva prova del nove
Sì perché, in tutta franchezza, a Cremona non è stata tanto la sconfitta in sé a deludere, ma i modi in cui questa è maturata. Ero pure stato facile profeta la settimana scorsa, quando avevo sottolineato che i primi 80 minuti di campionato avevano portato 4 punti pesantissimi in classifica, ma le vittorie erano state conquistate contro due formazioni non propriamente irresistibili. Diciamo allora che, se la partita contro la truppa di Meo era un primo piccolo esame di maturità, la The Flexx è stata sonoramente bocciata. Ha ragione Esposito, poteva accadere e non è un dramma, meglio ad inizio campionato – quando sono ancora molto chiare alcune lacune tecniche e tattiche su cui lavorare – che nel proseguo della stagione, tuttavia a Cremona davvero non è funzionato quasi nulla.
Difesa cercasi
La cosa più evidente, ancora una volta, l’eccessiva mollezza difensiva. Per dirla con quel geniaccio di Sandrone Billero, i nostri non potranno certamente essere accusati di eccesso di legittima difesa. In molti, certamente a ragion veduta, continuano a puntare l’indice contro Kennedy, tuttavia a mio avviso mancano quasi tutti all’appello quando si parla di intensità difensiva. Alcuni dati random: 31 punti subiti nei primi dieci minuti di gioco, 92 in totale con il solo secondo quarto in cui, come parziale, abbiamo segnato più degli avversari.
Johnson-Odom senza nessun argine
La cosa che disturba, onestamente, è leggere i dati di Johnson-Odom, un giocatore in grado di segnare 9 punti all’esordio contro Milano, 8 punti nella seconda contro Cantù, e ben 34 contro i nostri, a coronamento di una partita in cui è stato davvero inarrestabile o forse, per dirla con maggiore schiettezza, in cui nessuno dei nostri esterni ha piegato le gambe davvero per provare a limitarlo. Francamente, io non credo che sia normale farsi saltare troppe volte da questo giocatore fin dal primo palleggio, così come vedere che non arriva in tempo l’aiuto difensivo.
L’atteggiamento diverso fra Cremona e Pistoia
Più in generale, dispiace difendere così male contro una squadra come Cremona. Sia chiaro, ha ragione Vincenzo quando dice che la squadra lombarda non è banale ed era facile aspettarsela col coltello tra i denti, viste le due sconfitte nelle prime due giornate, però è anche vero che non si può ignorare alcuni dati. Il primo è che il quintetto base della squadra di Sacchetti non sembra maggiormente talentuoso del nostro – anche se avere un Drake che ti esce dalla panca non è cosa banale – e la vera differenza è sembrata, fin da subito, nell’atteggiamento, nella classica “garra”. Ci hanno messo le mani addosso fin dal primo possesso, inducendo probabilmente anche la terna a fischiare meno del dovuto perché il livello difensivo non è mai variato, è sempre stato altissimo.
Ma Cremona non è una corazzata
Cremona, inoltre, veniva dalla sconfitta contro Milano, un risultato non particolarmente sorprendente, ma anche dalla sconfitta di 17 contro Cantù, ovvero contro una squadra che è un cantiere aperto e che, nella terza di campionato, ha subito uno scarto di ben 31 punti da Varese. Insomma, siamo d’accordo che non sia semplice giocare al PalaRadi, ma Cremona non sembra propriamente una corazzata, era onestamente lecito aspettarsi qualcosa di più. Lo hanno fatto scrivere anche negli spogliatoi del PalaCarrara, if you fight you will never lose. Ecco, contro Avellino è lecito aspettarsi un cambio netto di ritmo, a prescindere da quello che potrà essere il risultato finale.
Bond unica nota lieta
L’unica nota davvero lieta è stata, sempre citando Billero, “creatura”, al secolo Jaylen Bond, 26 di valutazione ed una mano che sembra molto più educata di quanto non potessimo sospettare, almeno noi non addetti ai lavori. C’è da sperare che questa settimana veda il recupero completo di Tyrus ed una maggiore fluidità dei giochi sia davanti che dietro, perché contro Filloy e soci il compito è arduo, ma vincere può valere doppio, visto che gli incroci tra Bologna e Sassari, Cantù e Trento, ma soprattutto Reggio Emilia e Capo d’Orlando disegneranno una classifica in cui potremmo mettere un altro tassellino importante nell’ottica di un rapido raggiungimento della salvezza. Forza ragazzi, siamo tutti con voi!