Mauro Banchini è nato e vissuto molti anni a San Marcello Pistoiese. Poi è sceso a valle ma ha mantenuto con il suo paese e la Montagna uno stretto legame. Non è un caso se, fra le altre cose, è stato ed è, insieme allo scrittore Federico Pagliai, la mente e il cuore di LetterAppenninica, una rassegna culturale nata appena tre anni fa ma già diventata appuntamento imperdibile della nostra Montagna, e non solo. Oggi Mauro, che è un collega giornalista di lungo corso, ha scritto un pensiero sulla Festa di Santa Celestina e la grande tradizione del “Pallone” che la contraddistingue, che ci pare qualcosa in più di una riflessione, pur interessante. E’ una proposta chiara e concreta, un piccolo esempio di come dovremmo provare a ripensare e promuovere la nostra Montagna. Noi la raccogliamo e rilanciamo volentieri.
Facendo forza alle regole del giornalismo e parlando in prima persona per un istante posso dire che rispetto a Mauro ho compiuto un percorso inverso, dalla piana verso la montagna, e solo in anni recenti ho vissuto direttamente, e ripetutamente, l’atmosfera di questa festa e il suo momento clou, il lancio della mongolfiera: come un fanciullo ne sono stato rapito. Consiglio spassionato: andate, o venire, a vederla. Non vi deluderà.
P.V.
SAN MARCELLO – Come tutti gli anni alla vigilia o subito dopo il nostro pallone, torno a lanciare un (inutile) suggerimento. Non riesco infatti a capire perché questa tradizione così non solo longeva (se Wikipedia ha ragione – ma qualche volte sbaglia – l’anno prossimo potrebbe essere un anniversario tondo – il 180esimo – dal lancio del primo aerostato sanmarcellino), non riesco a capire perché, con questo tipo di patrimonio e di originalità, non riusciamo a progettare e realizzare qualcosa di “altro”. Qualcosa, intendo, che vada oltre l’8 settembre.
Altre realtà simili in Italia
Mi riferisco a una offerta di voli, frenati e non solo, sulla nostra montagna e magari, da qui, sulle città vicine (Pistoia e Firenze ma anche Lucca e Pisa). A giro per l’Europa, ma anche in Italia ormai, sono diverse le offerte di questo tipo: qui da noi la cosa potrebbe assumere, appunto con la storia dei Montgolfier e della cartiera Cini, un significato specifico. Al salone del libro di Torino, mesi fa, ho poi visto reading di libri per qualche decina di persone sospese, a qualche centinaio di metri di altezza, su un grande pallone frenato.
Almeno altre tre specificità locali (intendo il Trasvolatore Dino Arcangeli, il Ponte Sospeso, l‘Osservatorio di Gavinana …) potrebbero darci “agganci” utili per iniziative serie legate in qualche modo a quei beni comuni che sono atmosfera e spazio: “ponti”; certamente molto diversi fra loro, che però consentono di “andare oltre” e di salire “in alto”.
Gli “spunti” francesi
Girando per la Francia, anni fa mi capitò di entrare in un piccolo ma delizioso museo sulla mongolfiera (a Balleroy, in Normandia, vicino a Bayeux: dietro le Spiagge dello Sbarco): voluto dal miliardario Malcon Forbes, grande appassionato di voli in mongolfiera (fu il primo che, nel 1973, attraversò gli USA con questo mezzo). Una chicca. Magari contattando la proprietà (eredi di Forbes) e raccontando la storia, certo unica, del nostro rapporto con i Montgolfier, potrebbe venir fuori qualche progetto. Oppure no. Ma anche solo provarci … Qui il sito: http://www.museedesballons.fr/.
Le musée des ballons
Alcune immagini del museo di Balleroy, in Normandia
Un censimento sui palloni di carta italiani
Magari si potrebbe anche provare a fare un censimento delle altre località italiane (ne ho trovate alcune ad esempio in Puglia ma una anche nel grossetano) dove si lanciano aerostati di carta. Anche per capire problemi comuni e se ovunque hanno le … difficoltà che da qualche tempo si presentano a San Marcello.
C’è poi, anche fra gli amici di Facebook, chi ha grandi competenze specifiche nel settore e già più volte dichiarato la sua buona volontà a collaborare … Tempo fa esisteva pure una associazione (ARIA: Associazione Realizzatori Italiani Aerostati) che però non so se è ancora attiva. Tracce interessanti sul web.
Interrogativo finale
Insomma: ringraziando ancora chi, con la bellezza del puro volontariato e della passione disinteressata, lavora affinché una tradizione così bella prosegua, è possibile pensare qualcosa, TUTTI INSIEME, per dare vita al nostro pallone anche oltre l’8 settembre?