CIREGLIO (PISTOIA) – “Da due anni il taglio dell’erba non viene eseguito dalla Provincia di Pistoia“; i bordi della strada sono pieni di “erbacce e molta vegetazione infestante si sporge sulla sede stradale pregiudicando anche la sicurezza “; le asfaltature “sono rimaste incomplete”; la strada diventa un fiume quando piove perché “le cunette laterali non vengono ripulite da tempo”. E l’elenco non si esaurisce qui. Sono le condizioni nelle quali versa la statale 66, via Modenese, nel primo tratto che da Ponte Calcaiola arriva fino a Le Piastre, che hanno spinto la Pro loco di Cireglio “Pieve di Brandeglio” a scrivere alla massima autorità istituzionale della Regione, il presidente Enrico Rossi. La strada versa in queste condizioni da “Ponte Calcaiola km 40+500 fino alla località Le Piastre km 47+500 circa ma anche nel restante tratto della SR 66 le cose non cambiano”, scrive il il consiglio della Pro loco ciregliese a Rossi e, per conoscenza, al presidente della Provincia e al sindaco di Pistoia. E probabilmente la stessa cosa potrebbero scrivere molte alte Pro loco vicine, così come molti singoli cittadini. Anche alla Voce della montagna sono giunti solleciti a denunciare lo stato in cui versa questa strada, in un tratto peraltro successivo a quello della missiva in questione, ovvero da Le Piastre a Pontepetri: “Percorro quella strada ogni giorno per andare a lavoro – ci scrive una lettrice di recente ma non è l’unica a sollevare il problema -. E ogni mattina non posso fare a meno di notare lo stato di abbandono della carreggiata e sopratutto dei cigli in entrambe le direzioni. L’erba e gli arbusti stanno invandendo il manto asfaltato e le cunette di ricezione delle acque piovane sono piene di terra e detriti vari”.
Insomma, un disastro, almeno fino a Pontepetri, verrebbe da dire. Ma le cose continuano fino al “capolinea” della 66, alla Lima, dove la regionale cambia nome e padrone: da lì all’Abetone diventa statale 12. “Questa strada come Lei ben sa conduce all’Abetone – scrive ancora la Por loco di Cireglio a Rossi – ed ha un notevole traffico di autoveicoli e mezzi pesanti, (oltre trecento passaggi giornalieri di autoarticolati) sono frequenti i sinistri di veicoli che vanno ad urtare muretti o barriere di protezione provocandone il parziale crollo, gli stessi rimangono in condizioni precarie senza essere riparati da anni”.
La lettera è inviata, adesso si attende un risposta di Rossi. La speranza è una “inversione di tendenza” per tornare a “fare una manutenzione ordinaria adeguata all’importanza della strada”. La Provincia non ha risorse, ma è “urgente provvedere in merito”, conclude la Pro loco. Che serva qualche provvedimento eccezionale?