PRACCHIA (PISTOIA) – La manifestazione “Tutti in carrozza con Naturart” (“un viaggio in treno verso Pracchia per percorrere e riscoprire la storia della Porrettana”), che si è svolta sabato scorso, 29 luglio, a Pracchia, è stata l’occasione per far tornare la vecchia F.A.P., e il nuovo progetto della Transapp, al centro dell’attenzione. Della Ferrovia Alto Pistoiese, infatti, parla la rivista Naturart, nel suo nuovo numero presentato proprio l’altro giorno, e la F.A.P. era l’argomento della mostra fotografica curata dall’architetto Roberto Prioreschi, insieme a quella con modellini ferroviari del Gruppo Fermodellistico Pistoiese di Piteccio. Ma c’è stato qualcosa in più, sabato scorso: una denuncia e una proposta. La denuncia nello uno striscione appeso fra due alberi davanti alla vecchia stazione Fap di Pracchia, in evidente stato di degrado con parti strutturali ormai seriamente compromesse, con la scritta ” La Repubblica Italiana tutela i beni storici della Nazione”. Lo striscione, un manifesto di denuncia che richiama un articolo della costituzione della Repubblica Italiana, in questo caso evidentemente non rispettato, è opera dello stesso Prioreschi che da tempo perora la causa del recupero della ex stazione di Pracchia.
La proposta dopo la denuncia
Prioreschi non si è limitato solo alla denuncia ma ha anche avanzato proposte concrete per il recupero della stazione ex Fap: ha affiancato due giovani studenti che hanno presentato un progetto di recupero ed è stato il principale animatore di una raccolta di di firme a sostegno dell’iniziativa. Firme che hanno avuto come effetto che il recupero della ex stazione Fap compaia nei primi posti in graduatoria del FAI (Fondo Ambiente Italiano). Inoltre, nella parte finale del suo ultimo libro dedicato alla Fap, pubblicato nel 2016, Prioreschi riporta un’ipotesi di riutilizzo del vecchio tracciato della linea esposto nella tesi di Gregorio Grassi. Titolo della tesi “La ferrovia dismessa Alto Pistoiese: il progetto di recupero come “greenway”, che valorizza un nuovo collegamento tra i paesi della montagna attraverso una nuova modalità di utilizzo a “bassa velocità” e con particolare attenzione agli aspetti ambientali e storici: “Insomma – dice Prioreschi – abbiamo un itinerario da Pracchia a Cutigliano ed anche fino ad Abetone, da riscoprire come tracciato da fare a piedi, in bicicletta, a cavallo oppure con un treno da inventare, magari senza binario. E inoltre ci sono progetti dimenticati da rivedere, come quello approvato nel 1988…”.
Le due date simbolo della Fap
Per la Fap, ci sono due date simbolo, quella dell’inaugurazione, 1926, quella del 1965, che segna la chiusura, dopo 39 anni di vita del trenino Fap. Oggi possiamo constatare che queste due date rappresentano un’avventura, una speranza e un’occasione mancata per mantenere in vita ciò che poteva rappresentare una risorsa in più per lo sviluppo turistico della Montagna Pistoiese: la linea ferroviaria Fap (Ferrovia Alto Pistoiese). Sì, perché la storia Fap ci ricorda un periodo di promessa di “sviluppo”, mentre la sua cessazione un segno di scarsa lungimiranza della classe dirigente.