MARESCA (SAN MARCELLO PITEGLIO) – Da stamani, sabato 15 luglio, alle 10, la piscina pubblica “Le Ginestre” di Maresca riapre i battenti. Dopo quasi un anno di chiusura e una serie infinita di difficoltà (vedere gli articoli precedenti sul tema in fondo alla pagina) torna in funzione, per adesso la sola parte all’aperto, da settembre anche la struttura coperta. Chiuso il rubinetto dei finanziamenti della Provincia (proprietaria dell’immobile) per le note difficoltà finanziarie nelle quali si trova l’ente pistoiese, così come quasi tutti i suoi simili, per far quadrare il cerchio c’è stato bisogno di tanto lavoro e pazienza, un intervento finanziario tampone da parte del neo Comune di San Marcello Piteglio e un po’ di soldi e tanta volontà da parte delle associazioni locali.
Un vero esperimento
Ne è venuta fuori una formula che sa di vero esperimento, intanto per un periodo di un anno poi si vedrà. Dodici mesi, infatti, dura l’affidamento per la gestione della gara che ha indetto il Comune e che si è aggiudicata l’Associazione sportiva dilettantistica Nuoto Montagna Pistoiese (altri due soggetti che si erano detti interessati non hanno poi presentato un’offerta). Questa società, un’associazione temporanea di impresa, capeggiata da Unicoop della Montagna ha messo assieme la Pubblica Assistenza, la Pro loco, l’Associazione Quadriglia , lo Sci Club e il Circolo Unione Tafoni, oltre al Cai che è formalmente rimasto fuori per disposizioni del suo statuto ma che sostiene appieno come gli altri l’iniziativa. Tutte realtà di Maresca che sperano di poter far leva su un’utenza assai più vasta di gran parte del territorio montano (vista anche l’assenza di altre strutture simili). Il Comune di San Marcello Piteglio ha investito 80mila euro per un anno, il Cogis fornirà l’esperienza e i requisiti necessari dall’alto della sua esperienza nella gestione di piscina, il progetto Social Valley ha dato il proprio sostegno fin dall’inizio.
“Una scommessa affascinante e difficile”
“E’ un impegno affascinante ma molto pesante, una vera scommessa, vediamo dove si riesce ad arrivara”, sintetizza il presidente dell’Asd Nuoto Montagna Pistoiese, Alessandro Gigli, storico istruttore di nuoto e anche bagnino. “Si lotta per salvare un bene pubblicio anche con i soldi di privati e di singoli cittadini che in quest’ultimo periodo hanno lavorato ore e ore in modo del tutto volontaristico. Penso che il nostro sia davvero un esperiemento, unico nel suo genere. Io dico che diamo un bell’esempio proprio agli enti pubblici e alla Provincia in particolare. Vediamo che risposte arriveranno”, sottolinea Gigli.
Il ruolo di Provincia e Comune
L’impianto è infatti proprietà dell’ente provinciale che negli anni ha sempre investito cifre consistenti. Il venire meno di quei finanziamenti ha reso di fatto impossibile continuare a far funzionare la struttura, che è chiusa ormai da circa un anno. Adesso la gestione è passata al Comune che ha stanziato una cifra importante. “Questi soldi del Comune sono una bella cosa ma serviranno solo per una parziale ristrutturazione dell’immobile, poi ci sarà da gestirlo e farlo funzionare. E i costi delle piscine sono altissimi – spiega ancora Gigli –. Solo per il riscaldamento servono 45mila euro all’anno e perché utilizziamo il cippato che ha costi ridotti rispetto a gasolio o metano. Poi c’è tutto il resto, la corrente elettrica, i prodotti da utilizzare, il personale e tutti gli inconvenienti. Se tutto ciò non bastasse c’è pure la burocrazia a complicare tutto”.
Come far funzionare l’impianto
Insomma servirà far funzionare al meglio l’impianto, intanto i due mesi scarsi che rimangono dell’estate per la piscina scoperta, poi tutta la lunga attività autunnale e invernale per quella coperta. “E’ tutto da sperimentare. Punteremo molto sull’attività delle scuole al mattino e poi su tutte le attività che si possono fare in piscina per persone di tutte le età, corsi di nuoto, nuoto libero, acqua gym, pensando anche di utilizzare istruttori esterni in base alle richieste”. Un anno di prova poi l’Asd tirerà le somme, magari per riproporsi nella futura gara che il Comune metterà in piedi per un periodo più lungo. “Speriamo che la montagna risponda, altrimenti il grande sforzo che abbiamo fatto rischierà di andare disperso. Ma dobbiamo provarci. Fin da domattina: poche cerimonie e molti biglietti di ingresso. Perché solo così si può far funzionare la piscina di Maresca”.
Le tariffe per il periodo estivo
(cliccare l’immagine per ingrandirla)
Gli articoli precedenti sull’argomento
Piscina di Maresca, il rebus della riapertura: i tempi si allungano
Piscina di Maresca, sul piatto i primi 20mila euro per la riapertura
Riapertura momentanea della Piscina di Maresca: “estremo tentativo” della Provincia