MARESCA (SAN MARCELLO PITEGLIO) – E’ stata inaugurata sabato 15 luglio, alla sala Coop di Maresca la mostra di pittura “I colori della montagna” di Margherita Biondi, che potrà essere visitata fino alla fine del mese (aperta tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 17 alle 20). Margherita Biondi è nata a San Marcello Pistoiese, vive ed opera a Pistoia. Si è dedicata al disegno e alla pittura fin da bambina, manifestando notevoli attitudini, anche durante gli studi che ha completato a Firenze. Dal 1998 ha partecipato con successo a numerosi premi ed esposizioni collettive; ha realizzato numerose mostre personali ed ha partecipato su invito ad importanti manifestazioni artistiche e prestigiose rassegne italiane ed estere. Le sue opere sono in esposizione permanente a Pistoia, in Via della Posta Vecchia, 10.
Di seguito pubblichiamo la presentazione della mostra a cura di Roberto Prioreschi
LA “GALLERIA” DELLE OPERE
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Una lunga serie di mostre
La carriera da professionista di Margherita Biondi, nata a San Marcello il 24 agosto 1942, inizia nel 1996 e dal 2000 si dedica a tempo pieno ai suoi quadri iniziando a farsi conoscere in Italia e all’estero con la partecipazione a mostre collettive e personali in gallerie d’arte e in spazi pubblici. Dal 2003 al 2017 espone a Pistoia, Pescia, Monsummano Terme, Montecarlo di Lucca, Massarosa, Livorno, Porretta Terme, Fiesole, Firenze, Forlì, Cesenatico, Riccione, Rimini, Cremona, Reggio Emilia, Padova, Lignano Sabbiadoro, Pordenone, Levanto, Volterra, Roma, Parigi ed anche a Barcellona; tra i riconoscimenti nel 2003 a Bolsena, il primo premio di pittura estemporanea nella mostra dal titolo I colori del lago.
Pittura figurativa
Usa generalmente colori ad olio o acrilici, raramente usa la spatola, spesso dipinge dal vero, altre volte fruga nella memoria o ricerca nella fantasia. La sua è una pittura figurativa anche perché non ama il concettuale ed il moderno è lontano dai sentimenti romantici che la contraddistinguono; i suoi temi sono fiori, nature morte, qualche ritratto, ma soprattutto il paesaggio della Montagna dove ha vissuto, il padule che ha frequentato per anni, Pistoia dove vive ed il mare dove spesso va a cercare il rumore dell’acqua ed il sole intenso che esalta il colore.
Arte come espressione delle emozioni
La sua arte è espressione sincera dei suoi sentimenti e delle emozioni di una donna, spontanea, a volte apparentemente ingenua ma genuina quanto vera. La pittura diventa uno strumento per allontanarsi dalla vita presente sempre in bianco e nero, senza alcuna tonalità di grigio e dove il nero rappresenta le problematiche difficili e dolorose di tutti i giorni, mentre il bianco diventa la luce filtrata del ricordo che nel suo caso non è mai evanescente, ma è ben marcata, capace di ricomporsi nei colori intensi dell’arcobaleno; diventa poi dolce come la spensieratezza del tempo che fu capace di riportarla in un mondo ideale ormai scomparso.
Luce del sole e chiarore della luna
Il segno di getto, vigoroso, nitido, mai ripensato o corretto, il colore intenso, forte, puro, senza mezzi toni sono gli elementi essenziali del suo linguaggio bidimensionale di linea-colore tale da sopprimere ombre e volumi e nell’esprimere la carica delle sue emozioni rendono questa pittura unica, esclusivamente sua. Gli elementi naturali essenziali e predominanti sono la luce del sole e il chiarore della luna, sempre estremamente luminosi, utilizzati in modo da raccontare un mondo dove non esiste il buio e dove gli animali, uccelli, cerbiatti, gatti, danno vita alla materia costituita dai colori dell’immagine rappresentata e che racconta aspetti della vita quotidiana in una visione poetica a margine della realtà.
Il mondo di Margherita
Pittura del vissuto, quella del tempo passato, perduto e ritrovato nel presente non come illusione ma come la realtà che si affaccia alla finestra della memoria reale e onirica, pittura come strumento di terapia. Nei suoi quadri molto spesso troviamo una figura vestita di rosso con i capelli biondi vista di spalle che guarda il paesaggio, la chiesa, una casetta rosa col tetto acuminato, un bosco di abeti. Questo è il mondo di Margherita, quello che ha amato e continua ad amare, il solo che riesce a portarla indietro nel tempo e nello spazio là dove sicuramente ha assaporato i frutti migliori e più cari della sua vita.
Il suo paese
Margherita ha un bellissimo ricordo di Campo Tizzoro dove ha vissuto un’infanzia felice, una natura polifonica, un paese super per quei giorni, una casa splendida e si sentiva fortunata ad avere una scuola così, la scuola della regina rispetto a quella di San Marcello, uno splendore in confronto a quella di Pistoia.
In ogni quadro c’è questa doppia verità, la luce e il colore che trasmettono gioia, quella stessa che ognuno di noi ricerca, vorrebbe avere e non ha e che può ritrovare solo nel ricordo di quello che è stato bello, spensierato e vitale, un passato che come in una fiaba finisce sempre nel tutti felici e contenti.
La fantasia
C’è poi un altro mondo, quello della fantasia che ti offre le sue ali e dove, senza più gravità, cominci a staccare il tuo corpo da terra e sali verso l’alto in uno spazio libero, aperto, infinito, dove ti puoi librare ovunque desideri, andando lontano da quella materia pesante che ti obbliga invece a tenere i piedi sulla terra, su una terra piatta e scoscesa, arida e fangosa, gelida e rovente.
Insomma, l’immagine dipinta materializza il suo pensiero ricco di fantasia e di ricordi che riesce però a generare un’energia capace di provocare un senso di serenità e di benessere nell’autore che la crea e nello spettatore che la guarda.
I SINGOLI QUADRI
(cliccare sulle immagini per ingrandirle)