Siamo in primavera e di nuovo, come tutti gli anni, la natura ci ricorda l’allergia. L’allergia si manifesta con sintomi interessanti i polmoni, il naso, l’occhio e la cute. L’incidenza è in grande aumento nei paesi industrializzati; si prevede che fra alcuni anni circa il 50% della popolazione sarà colpito da tale affezione. La fascia di età compresa fra i 5 ed i 34 anni è quella in cui l’ incremento della malattia è più significativo ma può insorgere a qualsiasi età. E’ una affezione cronica che può persistere per tutta la vita e comporta rilevanti costi sanitari e sociali.
I sintomi
Oculorinite (raffreddore+congiuntivite) – Si hanno starnutazioni a raffica, anche 10-20 starnuti di fila, prurito nasale e secrezione abbondante e fluida, ostruzione nasale (naso chiuso) e arrossamento degli occhi con intenso prurito; nel caso di pollinosi questi sintomi si manifestano in primavera e si accentuano dopo essere stati in campagna, giardini ecc..
L’asma – Fortunatamente meno frequente, l’asma si manifesta con oppressione toracica, difficoltà respiratoria e respiro sibilante associata spesso a tosse secca insistente; si manifesta anche di notte disturbando il sonno e determinano risvegli notturni.
Dermatite – La dermatite può manifestarsi come orticaria (pomfi pruriginosi), con cute eczematosa a seguito di contatto con varie sostanze (coloranti, metalli, profumi ecc.) e come dermatite atopica che compare solitamente già dalla nascita in soggetti con predisposizione all’allergia.
Cosa determina l’allergia
La predisposizione genetica è alla base di questo errore di riconoscimento del sistema immunitario; infatti sostanze non nocive all’organismo vengono riconosciute come estranee e quindi provocano una reazione del sistema immunitario che si manifesta con i sintomi suddettio.
Quali sono gli allergeni che più frequentemente determinano l’allergia? 1) Pollini: graminacee (erba dei prati ecc.), cipresso (quasi esclusivamente in toscana ed Umbria), betulla e nocciolo, olivo , parietaria(erba vetriola) ed altri in misura inferiore. 2) Acari della polvere di casa o dermatophagoides pteronyssinus e farinae. 3) Derivati epidermici di animali (cane, gatto, cavallo, coniglio ecc.). 4) Micofiti (muffe) ed in particolare l’Alternaria. 5) Alimenti quali pesce, frutti, latte e latticini, semi ecc.
Per le caratteristiche accessionali e per la rapida risoluzione, spontanea o mediata da farmaci, spesso si attribuisce la responsabilità a fattori diversi (colpo di fresco, uscire con la testa bagnata ecc.)
Cosa fare quando si sospetta un’allergia?
La prima cosa da fare è rivolgersi al Medico di famiglia per le prime cure. Subito dopo una visita allergologica con l’effettuazione prove allergologiche mirate a seconda della sintomatologia.
Le prove allergologiche o Prick Test – L’allergene purificato (1 goccia) viene posto sulla superficie volare degli avambracci; si procede quindi al sollevamento dello strato corneo dell’epidermide, con apposite lancette sterili; nel soggetto allergico si determina la formazione di un pomfo a margini più o meno netti, variamente rilevato e pruriginoso; in base alle caratteristiche morfologiche si stabilisce l’entità della positività.
Tutto ciò si realizza nei 15-20 minuti successivi all’esecuzione del prick-test. L’assunzione di farmaci o molecole ad azione anti-H1 (antistaminici) inibisce la reazione cutanea per cui si devono sospendere gli antistaminici nei 3 giorni precedenti l’esame.
Quando fare le prove allergologiche
In tutti i periodi dell’anno: l’unica condizione è che non vengano assunti antistaminici nei 3 giorni precedenti l’esame; pertanto, rispettando tale condizione, possono essere effettuati anche in piena primavera.
In cosa consistono i Patch test o test epicutanei – Si applicano con dei cerotti sulla schiena una serie di sostanze chimiche (coloranti, metalli profumi, ecc.) secondo un protocollo (Serie Sidapa). Dopo 72 ore si tolgono e si effettua la lettura delle eventuali positività. L’assunzione di cortisone per qualsiasi via, anche la percutanea, può inibire la reazione e pertanto è necessario un periodo di astensione dal cortisone di 15 giorni.
Le buone regole di chi soffre di allergia
Il soggetto allergico ai pollini nel periodo primaverile deve seguire alcune regole di comportamento: 1 – Evitare passeggiate e permanenza in campagna 2 – Evitare di usare bicicletta, motorino, non effettuare attività sportiva all’aperto (calcio, atletica, Jogging ecc.). 3- La Terapia medica consigliata dall’allergologo da effettuare continuativamente per tutto il periodo in cui è presente il polline che determina la sintomatologia (per il cipresso: gennaio-marzo; per betullacee: marzo-aprile; per graminacee : aprile-giugno). 4- Immuno terapia specifica (vaccino) da effettuare dopo consulenza allergologica in caso di scarso successo della terapia medica.
Concludendo possiamo affermare che oggi vi sono i mezzi per rendere meno drammatica questa stagione, che invece è bellissima, per chi non soffre di allergia ai pollini.
Professor Marco Ricca
Direttore Sanitario Koinos Pistoia
Via Jacopo Melani, 1 51100 Pistoia (PT)
Tel. 0573 994553 Fax 0573 1872149
Koinos Centro Sanitario Pistoiese
Specialista Koinos Consigliato Franco Cosmi