I consigli del medico  |  aprile 13, 2017

Quelle strane forme del collo, spie di una tiroide che non funziona

Il “gozzo” può essere eutiroideo o tossico. Le diverse patologie che lo caratterizzano. I sintomi con i quali si manifestano ipertiroidismo e ipotiroidismo. L'importanza della diagnosi. La terapia in genere a base di farmaci, più raramente trattamento con iodio radioattivo o intervento chirurgico

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Indifferentemente se uomini o donne, guardandoci allo specchio l’attenzione si rivolge ai lineamenti del viso, espressione, capelli…mentre, abitualmente, il collo è oggetto di scarso interesse. Così possono sfuggire variazioni di volume e forma le quali, pur modeste, possono essere spia di varie condizioni patologiche.

Gozzo semplice o tossico

Per gozzo o struma si intende un aumento di volume della tiroide indipendentemente dalle cause che lo determinano. Si distingue un gozzo semplice o eutiroideo, caratterizzato da normale produzione di ormone tiroideo e un gozzo tossico in cui la produzione ormonale è abnormemente elevata. Nel gozzo eutiroideo si distingue una forma sporadica che colpisce una minima percentuale di popolazione e una forma endemica, definita tale se presente in più del 10% della popolazione di una determinata area geografica. Il gozzo è espressione della difficoltà della tiroide a produrre la quantità di ormone necessaria per le esigenze metaboliche dell’organismo e soltanto attraverso l’aumento di volume della ghiandola si addiviene ad una sufficiente produzione di ormone tiroideo.

L’ipotiroidismo

Se malgrado l’aumento di volume della ghiandola la produzione ormonale non è sufficiente, si determina una condizione di ipotiroidismo che se presente fin dalla nascita (per motivi genetici e ambientali) può determinare un quadro di cretinismo. Siffatta condizione si riscontrava in passato nelle zone con carenza ambientale di iodio, elemento che normalmente si trova nell’acqua, negli alimenti e nell’aria. Il fabbisogno giornaliero di iodio è di 150 microgrammi (millesimi di milligrammo) nell’adulto, 90 nel neonato, 200 in gravidanza.

La riduzione dell’assorbimento dello iodio

Gli estrogeni – ormoni prodotti dall’ovaio – riducono l’assorbimento renale dello iodio: essi raggiungono livelli elevati alla pubertà e in gravidanza, il che rende ragione dell’aumento di volume della tiroide quale si può osservare nelle due suddette condizioni fisiologiche. Ugualmente riducono l’assorbimento dello iodio i tiocianati, contenuti in cavoli, broccoli, spinaci, rape i quali, se assunti in grande quantità, possono quindi diventare gozzigeni. Il maggior contenuto iodico si trova in determinati alimenti (pesci, alghe, sale), nell’acqua e in ortaggi prodotti in terreni arricchiti in iodio o comunque trattati mediante apporto di sostanze iodate.

Le diverse patologie del gozzo

Oltre al gozzo semplice (eutiroideo o ipotiroideo) esistono altre condizioni patologiche: gozzo multinodulare non tossico: è l’evoluzione naturale del gozzo semplice in cui la persistente stimolazione del TSH (ormone stimolante la tiroide, prodotto dalla ghiandola ipofisi posta alla base del cervello) determina lo sviluppo accelerato di gruppi di cellule con conseguente formazione di noduli; gozzo unilobulare tossico (m. di Plummer): presenza di un solo nodulo il quale produce ormone in modo autonomo; gozzo multinodulare tossico: uno o più noduli producono ormoni in modo autonomo rispetto al resto della ghiandola; gozzo diffuso tossico (m.di Basedow): è la causa più frequente di ipertiroidismo nelle aree iodio-sufficienti. Colpisce soprattutto l’adulto ed è molto più frequente nelle donne con rapporto 10:1 rispetto agli uomini.

I sintomi dell’iper o ipotiroidismo

La sintomatologia dell’ipertiroidismo si caratterizza per diminuzione di peso, insonnia, ansia, tremori diffusi, tachicardia, affanno dopo sforzi anche modesti; nel gozzo tossico diffuso si ha tipicamente la sporgenza dei globi oculari (esoftalmo). Nell’ipotiroidismo si riscontrano facile affaticabilità, intolleranza al freddo, rallentamento psico-intellettivo, aumento di peso, alterazioni dei capelli, fragilità delle unghie.

Diagnosi e terapia

Per la diagnosi, oltre alla clinica, sono determinanti il dosaggio ematico degli ormoni tiroidei e la ecografia del collo. Laddove un nodulo appaia sospetto per natura tumorale, si procede all’esame citologico con agoaspirato; la percentuale di neoplasie nella patologia nodulare si aggira tra il 4% e il 10%. La terapia dell’ipertiroidismo si avvale di farmaci tireostatici e di beta-bloccanti; in casi particolari viene utilizzato il trattamento con iodio radioattivo e quello chirurgico (tiroidectomia totale). L’ipotiroidismo viene curato con terapia sostitutiva, cioè tramite somministrazione giornaliera di tiroxina in dosi variabili da 25 microgrammi a 125 e oltre, con risultati pienamente soddisfacenti.

 

Professor Marco Ricca

Direttore Sanitario Koinos Pistoia
Via Jacopo Melani, 1 51100 Pistoia
Tel. 0573 994553 Fax 0573 1872149

Koinos Centro Sanitario Pistoiese

Specialista consigliato Cosimo Roberto Russo.


Marco Ricca

Laureato in Medicina e Chirurgia, è stato assistente ordinario in Patologia e in clinica medica all’Università di Firenze, successivamente Primario medico negli Ospedali di Cortona, Fiesole, Camerata e infine nell’Ospedale San Giovanni di Dio di Firenze. Libero docente in Semeiotica medica, è specialista in cardiologia, gerontologia e geriatria e pneumologia. E’ stato consulente cardiologo alla Fondazione Turati di Gavinana ed attualmente è Direttore sanitario del Centro Sanitario Pistoiese Koinos della stessa Fondazione, a Pistoia.