I consigli del veterinario  |  marzo 10, 2017

Malattie trasmesse dalle zanzare: un pericolo per i nostri cani

I rischi maggiori sono quelli di contrarre la filariosi e la leishmaniosi. Nel primo caso con difficoltà respiratorie sotto sforzo, facile affaticamento e tosse. La seconda è molto complessa e può interessare diversi distretti dell'organismo: tanti i segni clinici, dal dimagramento all'aumento della sete e della urinazione, alla perdita di sangue dal naso. In entrambi è possibile una rapida diagnosi. Come prevenirle

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Con l’avvicinarsi della stagione calda i nostri animali, soprattutto i cani, devono essere protetti dalle malattie trasmesse da zanzare. I rischi maggiori nella nostra zona sono quelli di contrarre la filariosi e la leishmaniosi. Entrambe sono malattie riscontrabili più facilmente in pianura, collina e bassa montagna ma, visto l’innalzamento termico, non si esclude che possano diffondersi anche nelle zone di montagna.

Breve cenni alle due malattie

Dirofilaria immitis è un parassita che penetra nell’ospite attraverso la puntura delle zanzare. Attraverso il sottocute, quando ancora è nello stadio larvale, raggiunge il circolo sanguigno, migrando di preferenza verso le arterie polmonari. In caso di parassitosi gravi gli adulti, lunghi fino a 30 centimetri, si ritrovano anche a livello cardiaco e a livello della vena cava. I cani possono non manifestare sintomi per periodi variabili. Quando la malattia si manifesta si possono osservare difficoltà respiratorie sotto sforzo, facile affaticamento e tosse.

I cani possono non manifestare sintomi per periodi variabili. Quando la malattia si manifesta si possono osservare difficoltà respiratorie sotto sforzo, facile affaticamento e tosse.

Leishmania infantum è un protozoo trasmesso dai flebotomi, piccoli insetti che si possono trovare anche ad elevata altitudine. La leishmaniosi è una malattia molto complessa, in grado di andare ad interessare diversi distretti dell’organismo. I segni clinici possono essere i più svariati: dal dimagramento, all’aumento della sete e della urinazione, alla perdita di sangue dal naso, alle dermatiti, alle lesioni oculari, a patologie articolari etc. Anche in questo caso il periodo asintomatico, cioè senza evidenza di segni clinici, è variabile.

 

 

Una diagnosi rapida

Per entrambe le malattie esistono esami di laboratorio che permettono una rapida diagnosi. Generalmente il veterinario li propone nel periodo che intercorre tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, prima, cioè, di iniziare la profilassi della filaria e come screening annuale per ciò che riguarda la leishmaniosi. In caso di positività a dirofilaria immitis esiste un protocollo terapeutico che permette la guarigione dell’animale parassitato.

Più complicata la terapia per quanto riguarda la leishmaniosi, nel qual caso lo scopo è quello di mantenere la malattia sotto controllo. Particolarmente importante, quindi, risulta essere una diagnosi e un intervento tempestivo. Non si possono, però, purtroppo escludere casi di recidive.

 

La profilassi

La prevenzione è dunque un’arma molto importante. Per quanto riguarda la filaria esiste la possibilità di prevenirla tramite un’iniezione che fornisce una copertura annuale e che di solito si fa a fine primavera. In alternativa è possibile somministrare al proprio cane una compressa al mese, tenendo sempre presente che l’ultima dovrebbe essere data un mese dopo la fine della stagione delle zanzare.
Per ciò che riguarda la leishmania purtroppo non esiste un farmaco che da solo consenta di fare una buona prevenzione. Per questo si devono abbinare interventi di natura diversa. Sicuramente è importante ripetere il test annualmente per individuare la presenza di un’infezione asintomatica. Fatto questo si dovrebbe associare un trattamento a base di permetrine (in gocce da distribuire sul dorso o sotto forma di collare) la vaccinazione o un cicli di trattamento con una sospensione orale a base di domperidone.


Annachiara Zini

Laureata in medicina veterinaria presso l'Università di Pisa nel 2005, ha svolto attività di ricerca nel campo della parassitologia vincendo il premio Bayer 2006. Ha frequentato numerosi corsi formativi e seminari in varie parti d'Italia, prediligendo gli aspetti di medicina interna e anestesiologia. Attualmente sta completando il percorso biennale di aggiornamento in medicina interna presso la clinica veterinaria S.Antonio di Salò (Bs). Dal 2006 al 2010 ha svolto la libera professione presso varie cliniche veterinarie fra la Toscana e la Lombardia occupandosi delle patologie del cane e del gatto ed oggi svolge la professione presso lo studio veterinario S. Antonio di Maresca (PT) di cui è titolare. Per consulenze: [email protected]