LE PIASTRE (PISTOIA) – Esa, ovvero Maria Teresa Pratesi Corsini, pittrice, un personaggio e un’artista non comune, una vita avventurosa e straordinaria. L’ha in parte raccontata nella sua storica case a Le Piastre, il giorno del compimento dei suoi 90 anni. È stata la voglia e l’occasione di volerla conoscere oltre l’espressione della sua arte, a spingermi ad insistere su particolari inediti della sua vita. Intensa e insolita per molti aspetti, vissuta accanto a suo marito Atoma, laureato in veterinaria e professore di matematica nella scuola media di Piteglio.
Pittrice “fioraia”
Per descrivere l’arte di Esa conviene usare l’espressione di un altro grande pittore della Montagna Pistoiese, Corrado Zanzotto, che incontrandola la salutava con tono amichevole riconoscendo in lei il vero “fiore” all’occhiello dell’arte in Montagna: “Ciao… Fioraia!” Certo non venditrice di fiori, ma pittrice di fiori: soggetti prediletti di Esa. Fiori come cascate cromatiche ed esplosioni di colori nel caleidoscopio della natura: rose, girasoli, tulipani, fiordalisi, margherite, gelsomini, glicini e molti altri, immaginati e rappresentati con amore pari a quello che Esa ha per la vita. Hanno scritto delle “sue” rose, forse il fiore più sensuale: “Mostrate in tutta la loro rigogliosa bellezza, coi loro colori sgargianti e tenui, delicati e forti, fermati in quell’aspetto e quell’atteggiamento dello sbocciare in quell’attimo e alla vita, proprio e tipico della giovinezza. Il profumo ci inebria e muove dentro di noi sentimenti di passione, di voluttà, di bramosia di amore ardente e al tempo stesso verginale”. Non solo pittura, ma poesia, rifugio della fantasia e, nell’equilibrio dei colori, pace e tranquillità. È necessario vedere i suoi quadri per capirne l’assoluta poesia.
A colloquio con Esa
Esa, come va? «Mi sento benissimo, poi insieme a tanti amici che sono venuti a trovarmi, sono molto contenta. Devo confessare di dipingere ancora molte ore al giorno. Naturalmente lo faccio quando ne ho voglia, e scherzando dice: cioè sempre». Esa è instancabile: «Sto volentieri con i giovani e vivo bene i miei 90 anni perché mi sento bene dentro. Il mio lavoro di pittrice non ha età. Più faccio esperienze e più vedo un miglioramento nella pittura. L’arte è una continua ricerca e non si smette mai di imparare. Se potessi vivere tre vite sono sicura che avrei ancora molto da apprendere”. Invitiamo Esa a raccontare qualche altro particolare della sua vita, qualche piccolo segreto: “Pochi dolci, poco alcool, non più fumo – spiega -. Ho smesso di fumare a 85 anni perché sentivo che non avevo più ossigeno nel sangue, non mi veniva più il respiro. Non ho rimpianto di aver smesso. Spesso la voglia però mi tornava, allora chiudevo gli occhi e con la fantasia mi facevo una fumata, li riaprivo e la voglia mi era passata. Questo mi fece capire di aver raggiunto un autocontrollo su me stessa, ma soprattutto quanto si incomincia ad avere un’età importante bisogna saper vivere in modo diverso. Quando siamo giovani, siamo innamorati e si vuole arrivare, mentre la mezza età segna un periodo sperimentale. Da vecchi si fanno i confronti fra un periodo e l’altro e questo ci consente di valutare pregi e difetti della nostra azione. Tutto sommato devo dire che bisogna essere contenti perché la vita è bella. La parola vita ha in sé il valore della bellezza. Sono stata una donna felice. Ho amato mio marito e sono stata ricambiata. Sono stata libera ed ho potuto fare ciò che ho voluto”.
L’approdo alla pittura
Da giovanissima, insieme al marito, Esa andò a cercar fortuna in Brasile, nel Nuovo Mondo. Ritornata in Italia iniziò a dedicarsi a quello che sentiva dentro: la pittura. Un richiamo presente fino dall’infanzia: “Ricordo che già all’età di due anni, utilizzando un pezzetto di carbone, tentavo di disegnare le galline che razzolavano nel campo. Ho avuto anche insegnanti che hanno inciso nella mia vita artistica, fra questi Egle Marini, sorella di Marino Marini, il grande artista pistoiese. Ho lavorato molto e con grande impegno ed ho avuto anche molte soddisfazioni. Ho potuto esporre in Italia e all’estero. A Parigi, nell’anno 2000, mi è stato assegnato l’ambitissimo premio ‘Il più bel fiore di Europa’. Dipingo in prevalenza fiori perché è il tipo di pittura che più mi viene richiesta. Non copio dalla natura, ma creo. I critici mi dicono che i miei quadri non si copiano. È un’affermazione che mi lusinga. Ho iniziato la mia carriera artistica esponendo nel 1975 alla Galleria Valiani di Pistoia, fu la prima mostra del fiore a Pistoia. Un critico di Roma una volta mi disse: ‘Le faccio i miei complimenti perché qui a Pistoia per i pittori è una piazza difficile. Qui ci sono molti intenditori, ma prevalentemente un po’ tirchi. Lei però avrà successo ovunque’”.
Premi e riconoscimenti
I premi e i riconoscimenti ricevuti dall’artista non si contano. Esa vive a Le Piastre, sulla Montagna Pistoiese, nella Stazione di Posta, edificata per volere del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo, e da lui stesso frequentata durante i transiti sul valico e residenza in cui era solito accogliere i suoi ospiti. Oggi è la testimonianza più importante degli antichi edifici che rappresentavano delle tappe obbligate per il riposo e il cambio dei cavalli, oltre che locanda per i viaggiatori impegnati nell’ardua risalita del tratto appenninico.
LE IMMAGINI
Da sin: il quadro donato al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. In casa con il sindaco di Pistoia, Samuele Bertinelli. Un autoritratto.
Esa al lavoro e alcuni dei suoi quadri.