I consigli del veterinario  |  dicembre 2, 2016

Le patologie intestinali di cani e gatti: una piccola guida per saperne di più

Sono piuttosto frequenti, soprattutto fra i cuccioli, e sono quasi sempre facilmente curabili. I parassiti più comuni: ascaridi, Giardia duodenalis, cocciodiosi, tenia. La sintomatologia. L'importanza dell'analisi delle feci e di controlli ripetuti nel tempo

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Come si diffondono

Le patologie del tratto intestinale associate ad agenti di natura protozoaria e parassitaria rappresentano un’evenienza di frequente riscontro nei gattini e nei cuccioli di cane. Fattori quali l’immaturità del sistema immunitario nei soggetti giovani, l’incompleto sviluppo della flora microbica intestinale, la provenienza da situazioni di sovraffollamento e di condizioni igienico-sanitarie scadenti favoriscono la diffusione e la persistenza degli agenti responsabili di tali patologie enteriche.

I parassiti più comuni

Fra i vermi tondi gli ascaridi sono i parassiti interni più comuni nel cane e nel gatto. Talvolta è possible riscontrarli nelle feci o nel rigurgito dei nostri animali. Hanno aspetto biancastro e sono simili a “spaghetti”. Questi parassiti possono creare problemi di salute in cuccioli e gattini e, in casi rari, anche nei bambini, dove possiamo sporadicamente riscontare tosse e lesioni oculari. I segni principali negli animali domestici di giovane età sono, invece, la crescita stentata, l’addome aumentato di volume, la diarrea e talvolta sintomi respiratori. Negli adulti l’infestazione generalmente passa inosservata.
Tra i più comuni agenti protozoari va menzionata Giardia duodenalis, parassita sia dell’uomo che degli animali domestici e selvatici. In tutte queste specie la sintomatologia decorre per lo più in forma asintomatica nei soggetti adulti mentre nei giovani si riscontra diarrea accompagnata da muco, tendente alla cronicizzazione.
La coccidiosi è un’altra patologia protozoaria frequentemente responsabile di gravi enteropatie nei cuccioli e nei gattini. I segni clinici si osservano frequentemente in cani e gatti giovani provenienti da ambienti sovraffollati e sono caratterizzati da inappetenza, vomito e diarrea, spesso sanguinolenta. Anche in questo caso nell’adulto le infezioni spesso decorrono in maniera inapparente. I parassiti sono specie-specifici, ovvero le specie che colpiscono il cane non colpiscono il gatto e viceversa e anche l’uomo è fortunatamente indenne dal contagio tramite le coccidiosi degli animali domestici.
Da ricordare anche l’infestazione da tenia, parassita trasmissibile soprattutto attraverso l’ingestione delle pulci da parte del cane e del gatto. Anche questo parassita, come accade per gli ascaridi, può talvolta essere osservabile ad occhio nudo, generalmente attorno alla regione anale dei nostri animali. Si presenta con la forma di un chicco di riso, biancastro. Nei soggetti di giovane età l’infezione presenta sintomi quali diarrea, stitichezza e prurito nella zona perianale. Anche questo parassita può infestare l’uomo, ed in questa eventualità la casistica segnala un’incidenza maggiore nei bambini. Tuttavia, fortunatamente, le conseguenze sono mediamente poco pericolose includendo tra i sintomi mancanza di appetito e perdita di peso.

Basta un banale esame

Per ciò che riguarda parassiti come gli ascaridi, la tenia e i coccidi è spesso sufficiente un banale esame delle feci per rilevarne la presenza, mentre per la giardia di solito si ricorre ad un test specifico antigenico. Tutte queste analisi sono comunque effettuabili presso il proprio veterinario di fiducia.

Un consiglio: ripetere i controlli

Concludendo è consigliabile fare analizzare sempre le feci di ciascun cucciolo o gattino che introduciamo nell’ambiente domestico. Ricordando che controlli ripetuti sono più attendibili rispetto a controlli singoli a causa dell’eliminazione ciclica delle uova da parte dei parassiti intestinali. Tali patologie sono facilmente trattabili ricorrendo a farmaci specifici, pertanto non devono rappresentare in nessun modo un deterrente all’adozione di un animale domestico.


Annachiara Zini

Laureata in medicina veterinaria presso l'Università di Pisa nel 2005, ha svolto attività di ricerca nel campo della parassitologia vincendo il premio Bayer 2006. Ha frequentato numerosi corsi formativi e seminari in varie parti d'Italia, prediligendo gli aspetti di medicina interna e anestesiologia. Attualmente sta completando il percorso biennale di aggiornamento in medicina interna presso la clinica veterinaria S.Antonio di Salò (Bs). Dal 2006 al 2010 ha svolto la libera professione presso varie cliniche veterinarie fra la Toscana e la Lombardia occupandosi delle patologie del cane e del gatto ed oggi svolge la professione presso lo studio veterinario S. Antonio di Maresca (PT) di cui è titolare. Per consulenze: [email protected]