MARESCA (SAN MARCELLO) – Se ne è andato il gruppo scultoreo che Germano Pacelli aveva posizionato a Maresca, all’incrocio tra la Via del Teso e la strada che conduce all’omonima foresta: destinazione Monzuno, un Comune nelle vicinanze di Sasso Marconi. Il monumento, composto da sette figure, rievoca il ritorno a casa dei marescani dopo i bombardamenti del settembre 1944, una sorta di ritorno alla normalità post bellica, anche se parlare di normalità appare quantomeno strano. L’opera era stata all’attenzione della stampa già 7 anni or sono quando Pacelli, in una accorata lettera all’allora sindaco, chiedeva maggiore attenzione ai valori che hanno ispirato la sua vita e le sue opere, quelli della Resistenza e della solidarietà.
Lo spostamento dell’opera
A prendere l’impegno di trovare all’opera una collocazione adeguata era stato il sindaco ancora precedente, si parla quindi degli ultimi tempi del secolo scorso, o almeno a cavallo tra quello e quello attuale. A distanza di quasi venti anni l’opera se ne è andata per la gioia dei nostri vicini emiliani, anche loro duramente colpiti dagli eventi legati alla ritirata dell’armata nazista; la strage di Marzabotto ne è simbolo più che chiaro. Andrà a riqualificare un’area che il Comune sta riprogettando. Così alle 9 di una limpida mattina invernale, Maresca ha perso un altro dei suoi simboli, fatto a pezzi per essere rimontato ben oltre i confini regionali, davanti agli occhi tristi dell’autore che ne curerà il nuovo allestimento: “Almeno andrà dove lo apprezzano”, ha detto.
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Cosa accadrà alla Pietà e alla Solidarietà?
Il prossimo ad andarsene sarà La Pietà, destinazione Fucecchio, forse questione di giorni, al massimo di settimane. Resta il contestato monumento alla Solidarietà che potrebbe finire vicino alla scuola elementare, ma di questo si parlerà a tempi lunghi, visto che il Comune di San Marcello verrà commissariato alla fine dell’anno, quindi ad occuparsene sarà probabilmente la prossima amministrazione. Difficile pensare che nei 20 giorni che restano da oggi alla scadenza gli amministratori abbiano questa come priorità.
Resta il monumento ai caduti
Alla fine resterà agli occhi dei cittadini solo il monumento ai caduti, ai giardini pubblici. Il tentativo dell’artista, di fama internazionale, di restituire a Maresca una chiara identità, cancellata dai bombardamenti del 6 e 10 settembre 1944, si è così frantumato davanti a quella che lui stesso definisce “una chiara manifestazione di ignoranza quando non di oscurantismo. I valori dell’accoglienza non sono evidentemente patrimonio dei nostri tempi, quantomeno dei nostri amministratori”. Naturalmente le dichiarazioni d’interesse si sono sprecate ma i risultati sono quelli che si vedono: le opere e gli affreschi se ne vanno, sono tutti stati rimossi o coperti da uno strato di vernice da solerti imbianchini. Pochi anni or sono Maresca era l’orgoglio della Montagna Pistoiese.