Cutigliano, L'intervista  |  dicembre 29, 2016

Fusioni, tutto pronto per il passaggio di consegne. I sindaci lasciano ai commissari

Braccesi (Cutigliano) e Danti (Abetone) hanno già incontrato il commissario prefettizio Vittorio De Cristofaro. Nei prossimi giorni Cormio (San Marcello) e Marmo (Piteglio) vedranno Giuseppina Cassone. INTERVISTA a BRACCESI: "Oltre alle fusioni da ripensare i confini territoriali. Spesso non hanno molto senso, penso alla collocazione della Val di Forfora, di Orsigna o Pracchia". Le critiche di Bertinelli alla fusione (una "forzatura") e al concetto di Alta Montagna ("ridicolo")? "Ogni parere è legittimo. Magari basterebbe un minimo di cortesia istituzionale". Sull'ipotesi grande comune del vecchio territorio provinciale? "Prima penserei a stare dentro la città metropolitana"

di

Tempo di lettura: circa 3 minuti
I quattro sindaci, insieme ad altri relatori, nel corso del dibattito del 26 novembre a Cutigliano

CUTIGLIANO – “Ogni parere è legittimo, trovo un po’ fuori luogo che certe affermazioni le faccia il sindaco di Pistoia senza neanche un minimo confronto, anche solo una chiacchierata informale. E’ solo buonsenso e cortesia istituzionale, niente di più”. Sceglie i toni soft il sindaco di Cutigliano, Tommaso Braccesi, per una valutazione sulle affermazioni del sindaco di Pistoia, nel corso di un convegno organizzato alla biblioteca San Giorgio dalla Voce della montagna. Samuele Bertinelli in quella occasione ha detto che la fusione fra i Comuni di Abetone e Cutigliano è stata una “forzatura”, che il concetto di “Alta montagna” è “ridicolo” e che, piuttosto, una prospettiva di ridisegno istituzionale deve essere pensata nell’ottica di un unico grande comune dell’intera ex provincia pistoiese, escluso il versante della Valdinievole. Un tema sul quale non mancherà occasione di tornare prossimamente, anche in vista dei tanti appuntamenti elettorali della prossima primavera, a Pistoia, in quattro comuni montani e in altri importanti municipalità della Piana.

I nuovi confini territoriali

20161126_mauriziopini_mixinart_lvdm_cutigliano_dibattito_idea_montagna_DSC_7034_tag_1000  Braccesi durante l’intervento il 29 novembre scorso

“Prima di pensare ad un Comune di quelle dimensioni, viste anche le perplessità già espresse da tanti sindaci, crederei opportuno che Pistoia fosse dentro la città metropolitana di Firenze e che portasse con sé molte altre municipalità vicine”, spiega Braccesi. E la montagna? “Il tema vero della montagna, l’ho sempre detto, insieme a quello delle fusioni, è il ridisegno dei confini territoriali – argomenta ancora Braccesi -. Penso per esempio alla Val di Forfora: ha un senso che rimanga nel Comune di San Marcello-Piteglio o non piuttosto in quello di Pescia? E Pracchia, ha senso che faccia parte del territorio comunale di Pistoia e non di San Marcello? E Orsigna? E potrei citare altre realtà simili”.

Le fusioni in arrivo

In attesa di ripensare tante realtà c’è l’imminenza delle fusioni, ormai fatte, dei quattro comuni montani che dal primo gennaio diventano la metà. In questi giorni i sindaci si stanno preparando a passare la mano – dal primo gennaio tutti decadono dalla carica -, Luca Marmo (Piteglio) e Silvia Cormio (San Marcello) al commissario prefettizio Giuseppina Cassone (“la vedremo a breve”, conferma Marmo), Abetone e Cutigliano a Vittorio De Cristofaro. Braccesi e il sindaco di Abetone, Giampiero Danti, hanno incontrato il commissario proprio ieri l’altro, martedì 27. “Abbiamo parlato di questioni relative al futuro comune unico con grande serenità e abbiamo avuto modo di capire il modo con il quale intende avvalersi della nostra collaborazione. De Cristofaro lavora nel territorio pistoiese da tantissimi anni, lo conosce molto bene. Ha già svolto quel ruolo in comuni come Pescia, Uzzano e Ponte Buggianese, anche se in contesti diversi – spiega Braccesi -. In quei casi il ruolo del commissario era di inevitabile cesura rispetto ai sindaci uscenti, perché si trattava di amministrazioni che avevano interrotto il loro mandato per ragioni varie. Nel nostro caso si tratta di una scelta volontaria di chiudere in largo anticipo il mandato per agevolare il processo di fusione fra due comuni. La legge stessa dà la possibilità di una collaborazione fra sindaci e commissario. L’esperienza maturata e la disponibilità possono essere d’aiuto, pur nella chiara distinzione dei ruoli”. I quattro sindaci in scadenza non hanno ancora ufficializzato una posizione precisa sul proprio futuro, anche se più o meno tutti sembrano “disponibili”, come si dice in questi casi, a ricandidarsi (anche se solo due potranno essere eventualmente candidati alla carica di sindaco). “Un passo alla volta – conferma in conclusione Braccesi -. Per un’eventuale ricandidatura deve esserci prima un lavoro collettivo, una riflessione non solo mia. Fino al 31 dicembre sono in carica, dal primo gennaio si chiude una fase e se ne apre un’altra. Vediamo”.


La Redazione

Con il termine La Redazione si intende il lavoro più propriamente "tecnico" svolto per la revisione dei testi, la titolazione, la collocazione negli spazi definiti e con il rilievo dovuto, l'inserimento di immagini e video. I servizi pubblicati con questa dizione possono essere firmati da uno o più autori oppure non recare alcuna firma. In tutti i casi la loro pubblicazione avverrà dopo un attento lavoro redazionale.