FIRENZE – E’ nato ufficialmente, lo scorso 5 novembre, nella sala della Compagna delle Stimmate, in Piazza San Lorenzo, a Firenze, il Coordinamento Italiano Sanità Aree Disagiate e Periferiche, “Cisadep”, con l’adesione ufficiale di 26 soci, corrispondenti a comitati di aree disagiate e periferiche d’Italia, di diverse regioni: Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia e Sardegna. In quella occasione è stata approvata la piattaforma programmatica costitutiva, lo statuto dell’Associazione, è stato redatto e firmato l’atto Costitutivo e sono stati eletti il presidente e il consiglio direttivo. Emanuela Cioni di Porretta Terme è stata scelta come presidente. I consiglieri eletti sono: Eva Giuliani (vicepresidente), Francesco Martino (segretario e Tesoriere), Flavio Ceccarelli (vice Segretario), Enrica Sciullo, Graziella Marchesi (delegata Regionale Piemonte), Valerio Bobini (delegato Regionale Toscana), Agnese Lazzari (delegata Regionale Emilia Romagna), Marco Bartoli (delegato Regionale Marche), Renato Desideri (delegato Regionale Lazio), Giovanni Francione (delegato Regionale Campania), Teresa De Santo (delegata Regionale Basilicata), Francesco La Rosa (delegato Regionale Sicilia), Lidia Todde (delegata Regionale Sardegna). Il Molise è già rappresentato in Consiglio da 2 consiglieri nazionali, mentre i Comitati Abruzzesi, iscritti e non presenti, eleggeranno quanto prima il loro rappresentante in seno all’organismo.
Il logo della nuova associazione
C’è anche la Montagna pistoiese
Benché non direttamente presente con un proprio esponente nel consiglio, la Montagna Pistoiese è della partita. Come spiega Emiliano Bracali, presidente dell’associazione Zeno Colò e uno degli animatori del Crest, il Comitato Regionale Emergenza Sanità Toscana. “E’ la naturale evoluzione di un movimento nato anni fa, che ha visto diverse tappe, fra queste quella dei ‘Comuni dimenticati’, associazione della quale è stato presidente il sindaco di Amatrice”, sottolinea Bracali. Che conferma la presenza della nostra montagna in questa iniziativa. “A breve come Zeno Colò entreremo a far parte del coordinamento che speriamo possa essere la voce di tutti i cittadini delle zone disagiate. Dobbiamo lavorare perché le nostre richieste, i bisogni della gente, il diritto ad essere curati, giungano all’attenzione del Parlamento”.
“No alla sola logica di mercato nella sanità”
Ma torniamo all’incontro di Firenze. “Il Coordinamento – spiegano il presidente Emanuela Cioni e il segretario Francesco Martino in una nota – è sorto dalla esigenza comune di tutelare il Diritto alla Salute nelle Aree Disagiate, Insulari e Periferiche d’Italia, a fronte di una preoccupante deriva economicistica in sanità che sta riducendo l’erogazione dei servizi sanitari ad una pura logica di mercato, profitto, business, numeri ed equilibri di bilancio, che hanno perso di vista la cura alla persona e ridotto ad una questione puramente economica l’erogazione anche dei servizi essenziali di emergenza/urgenza, punti nascita, assistenza ospedaliera, a scapito della sicurezza, dell’efficienza, dell’efficacia della cura, del benchkmark e delle best pratices sanitarie per le persone viventi in queste aree svantaggiate del paese, senza adottare correttivi efficaci nella programmazione sanitaria e perdendo di vista la ‘mission’ essenziale dell’assistenza sanitaria che è assicurare il Diritto alla Salute come nel resto d’Italia a questi cittadini”.
“Promuoviamo proposte concrete”
“Il Coordinamento – continua la spiegazione di Cioni e Martino – non vuole essere un semplice strumento di protesta, ma farsi promotore di proposte concrete che cambino queste visioni e queste mentalità, a volte anche filosofiche, e spingere verso una visione sanitaria che ponga al centro il cittadino e la tutela della sua salute, facendosi interprete presso il Ministero della Salute e dell’Economia, il Governo, il Parlamento, la Conferenza Stato Regioni e le singole Regioni di proposte concrete e azioni decise che facciano pienamente prendere in considerazione la realtà delle zone disagiate e periferiche”.
La Piattaforma programmatica
“Nella Piattaforma Programmatica, firmata e sottoscritta – spiegano ancora presidente e segretario – il Coordinamento ha individuato la sua prima azione fondamentale nella richiesta di chiarificazione e precisazione dei punti oscuri del Decreto n. 70/2015 sulle Aree Particolarmente Disagiate e sui servizi che in esse devono essere garantiti in materia di emergenza /urgenza, pronto soccorso, punti nascite o servizi sostitutivi (chiedendo una vera applicazione a questi casi obbligatoria del Decreto Lorenzin dell’11 novembre 2015), sulla presenza di Lungodegenza e Riabilitazione, sui Punti di Primo Intervento, sui servizi Pediatrici e territoriali, affermando l’idea e il concetto della rotazione del personale dal centro HUB di riferimento, che garantisce l’alta professionalità, l’aggiornamento degli operatori e la qualità dell’assistenza, si richiede di introdurre nella programmazione sanitaria il concetto di Area Periferica e di riconsiderare i servizi sanitari tenendo conto di questa tipologia intermedia secondo la linea già ipotizzata dall’allora ministro Fabrizio Barca in materia, l’introduzione della Conferenza dei Sindaci di Area Disagiata, nonché di tener presente le condizioni socioeconomiche dei singoli territori e ripensare l’istituto dell’intramoenia”. “Il Coordinamento – conclude la nota – ha voluto infine esprimere la sua piena, affettuosa e convinta vicinanza a tutti gli abitanti delle zone terremotate e presto una delegazione dei comitati si recherà in queste aree sconvolte dal sisma”.