Cultura & Spettacoli  |  luglio 12, 2016

Dolore e Libertà: le immagini di quella che fu la “Linea Gotica”

La mostra fotografica di Aniceto Antilopi, nel Salone del Castello Manservisi a Castelluccio. Sabato 16 videoproiezione e presentazione del volume-catalogo “Dolore e libertà”: 84 scatti in bianco e nero della Linea gotica. L'esposizione visitabile fino al 28 luglio

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Aniceto Antilopi

CASTELLUCCIO (ALTO RENO TERME) – Sabato 16 luglio, alle 21, nel Salone del Castello Manservisi a Castelluccio (Comune Alto Reno Terme) si terrà la videoproiezione e presentazione del volume-catalogo, con testi in italiano e in inglese, “Dolore e libertà”, 84 fotografie in bianco e nero della Linea gotica di Aniceto Antilopi. La mostra è aperta al pubblico fino a giovedì 28 luglio 2016. Apertura tutti i giorni dalle 9.30 alle 12 e dalle 15 alle 18.

La Linea Gotica

Le immagini che compongono la mostra fotografica sono state riprese nella zona che nel 1944/45 fu interessata dalla cosiddetta “Linea Gotica”, quella fascia di territorio italiano scelta dall’esercito tedesco per tentare di fermare le truppe alleate che avanzavano da sud. Si trattava di un’area, allo scopo appositamente fortificata, che dalla costa tirrenica della Versilia raggiungeva il litorale adriatico nei pressi della città di Pesaro, attraversando per lunghi tratti le zone più impervie del crinale appenninico. Le operazioni militari che vi si svolsero interessarono poi un’area molto più vasta, che, allargandosi progressivamente verso est, andò a lambire la città di Bologna e seguendo il corso di alcuni fiumi emiliano-romagnoli giunse fino alle Valli di Comacchio.

La mostra

Le 84 fotografie di questa mostra ripercorrono oggi quel territorio, mostrano i suoi paesaggi, i segni delle sofferenze, l’orrore delle stragi di civili, i luoghi delle battaglie, le dediche agli eroismi, l’angoscia dei cimiteri. Immagini che vogliono raccontare dopo settant’anni alcuni momenti di quell’orgia di morte, che mostrano quale prezzo fu pagato per la riconquista della Libertà e che vogliono ribadire la necessità di continuare a difenderla.

Il catalogo

La mostra è accompagnata da un catalogo di 224 pagine che contiene oltre 250 fotografie, integrate ed arricchite da 8 disegni di Adelfo Cecchelli ispirati al medesimo argomento. Il volume si apre con la presentazione di Margarete Bunje (presidente del Gruppo di Studi “Gente di Gaggio”) e contiene una serie di scritti che approfondiscono gli specifici avvenimenti trattati attraverso le riprese fotografiche. Si va dall’inquadramento storico d’insieme opera di Massimo Turchi ai contributi di Oscar Bandini, Walter Bellisi, Piero Carusone, Mario Pereira e Maren Westermann, autori che trattano argomenti legati a specifici territori o richiamano motivi e situazioni riferibili alla tragedia della guerra.
La campagna fotografica di Aniceto Antilopi, protrattasi per circa due anni, è stata svolta anche grazie alla collaborazione sul territorio ricevuta in particolare da Oscar Bandini, Walter Bellisi, Sergio Bovi Campeggi, Piero Carusone, Adelfo Cecchelli, Gianni Fini, Piergiorgio Pieroni, Giuseppe Vergoni, Daniele Zavalloni.
Alla realizzazione della mostra hanno collaborato Margarete Bunje, Adelfo Cecchelli, Bill Homes e Mariacarla Pozzi.

Chi è l’autore

Aniceto Antilopi si dedica da molti anni alla documentazione fotografica del territorio appenninico tosco-emiliano con particolare interesse per il paesaggio e l’architettura, temi sui quali ha allestito numerose esposizioni personali. Ha realizzato mostre e pubblicazioni anche su vari argomenti legati alla storia, alle tradizioni e all’ambiente appenninico, fra cui la Ferrovia Porrettana (1985), l’attività di lavorazione della pietra (1989), le chiese romaniche (2000), la gestualità del lavoro (2005), la strada statale Porrettana (2006), i luoghi della strage nazifascista di Monte Sole/Marzabotto (2013).
Ė direttore responsabile della rivista semestrale “Gente di Gaggio – Storia e luoghi d’Appennino” edita dal Gruppo di Studi Gente di Gaggio di Gaggio Montano (Bologna). Cultore di storia della fotografia, cura il sito web http://www.storiadellafotografia.it/.


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