SAN MARCELLO – Un documento approvato nell’ultima seduta del consiglio comunale di San Marcello suona come uno stop in piena regola al progetto della funivia Doganaccia – Corno alle scale. Al di là della scontata soddisfazione del comitato “Un altro Appennino è possibile” che si è sempre battuto contro quel progetto, basta leggere il documento approvato dal consiglio comunale per capire che se non siamo proprio al de profundis una sonora bocciatura è chiaramente arrivata. Tutto rimandato certo ma con così tanti paletti e prescrizioni che pare davvero difficile pensare, prima o poi, di vedere realizzata quell’opera. Comunque la mozione è allegata qui sotto, potete leggerla e valutarne la portata.
lA SODDISFAZIONE DEL cOMITATO
Il Comitato, come si diceva, dà “un giudizio positivo sugli esiti del Consiglio Comunale: segna un decisivo passo avanti nella presa di coscienza sulle conseguenze negative di tale progetto. Abbiamo finalmente visto rompersi il muro di gomma che fino a ora aveva caratterizzato l’atteggiamento del Comune di San Marcello Piteglio”. Proprio alla luce del documento approvato – prosegue il Comitato – “riconfermiamo con ancora maggiore convinzione tutte le nostre posizioni negative”.
iL grazie a opposizione e maggioranza
Aggiunto che “scelte frettolose non fanno bene alla causa del progetto oltre che alle casse pubbliche”, il Comitato ringrazia le opposizioni che “hanno rappresentato con chiarezza e forza posizioni che coincidono con le nostre”, e la maggioranza che “ha palesemente dimostrato le proprie divisioni fra chi si è schierato per il progetto a prescindere e chi ha iniziato a valutarne i contenuti”.
i paletti messi dal consiglio
Ed è qui che il Comitato entra nel documento che ha dato mandato, agli uffici impegnati nella Conferenza Servizi, di far rispettare alcuni punti precisi. Cinque, in particolare. In primis la clamorosa mancanza del “collegamento con il versante emiliano”. Quella funivia – è stato detto dall’opposizione rilanciando uno fra gli argomenti forti del Comitato – “finisce nel nulla a circa 800 metri dall’arrivo dell’impianto emiliano. E’ solo uno spreco di soldi pubblici”.
In secondo luogo il Consiglio dice no a “opere altamente impattanti quali nuove strade di cantiere ed altro”. Poi aggiunge la necessità che la Provincia aggiorni lo studio di impatto socio economico (“i limiti attuali consentono solo una attività estiva e non invernale”). Gli ultimi due punti chiesti dal Consiglio Comunale e affidati ai suoi tecnici riguardano il rispetto di due precise norme ambientali: il piano paesaggistico regionale e la zona speciale di conservazione (“Monte Spigolino-Monte Gennaio) della rete europea “Natura 2000”.
Per il Comitato lo stanziamento iniziale, dello Stato, da 5 milioni e 150 mila euro andrebbe utilizzato per altro: “per sostenere gli impianti di Abetone e Doganaccia bisognosi di intervento davanti al cambiamento climatico nonché per ripristinare la funivia Doganaccia Croce Arcana”.
Il Comitato ribadisce infine la sua contrarietà alla funivia anche sotto l’aspetto dell’incendio 2016: una legge nazionale impedirebbe, fino al 2031, di costruire quella funivia. “E’ – nota il Comitato – questione complessa, che non può essere risolta con poche e frettolose battute”.
Assemblea pubblica alla Baccarini
Con tutti questi “paletti” il Comitato non può che cantare vittoria. “Il concreto rispetto di questi punti, che abbiamo sempre sostenuto in tutte le sedi, renderà il progetto difficilmente realizzabile”. Una tirata finale anche contro la Provincia per aver scelto una procedura che ha “esautorato il Consiglio Comunale”. E l’annuncio di un incontro pubblico, giovedì 19 settembre a San Marcello (ore 21 sala Baccarini), sulla “impossibilità, a questo punto, di realizzare il progetto”.
Il documento approvato dal Consiglio Comunale
Di seguito il documento approvato dal Consiglio comunale di San Marcello Piteglio
RICHIAMATA
la mozione approvata con deliberazione del Consiglio Comunale n. 85 del 13.11.2023, “Prospettive di sviluppo della Montagna Pistoiese sullo sfondo del dibattito per la realizzazione della nuova funivia”, che si fa nuovamente propria in ordine alle considerazioni come agli indirizzi generali impartiti;
CONSIDERATO
che funzionalmente all’indizione della Conferenza di Servizi correlata al processo autorizzativo dell’opera denominata “Funivia di collegamento Doganaccia – Corno alle Scale” la Provincia di Pistoia, soggetto attuatore, ha realizzato apposito Piano di Fattibilità Tecnico Economica, strumento più completo e dettagliato rispetto a quello disponibile ex ante; che tale maggior livello di dettaglio ha alimentato ulteriori valutazioni da parte dell’amministrazione comunale nell’ottica del conseguimento degli obiettivi strategici di progetto
così come in quella di perseguire il necessario equilibrio fra le opere e l’ambiente sul quale andranno ad incidere; che dall’analisi del suddetto Piano di Fattibilità Tecnico Economica si percepiscono, quali potenziali elementi di debolezza: (1) la difficoltà di raggiungimento del punto di arrivo del troncone di seggiovia proveniente dall’Emilia Romagna almeno nella stagione invernale; (2) la presenza di piste di cantiere che non erano presenti all’atto della redazione del primo Studio di Fattibilità; che pertanto è opportuno fissare alcune raccomandazioni generali da impartire alla struttura tecnica, attivamente coinvolta nella conduzione della Conferenza di Servizi;
SI RITIENE PERTANTO INDISPENSABILE
– che l’opera oggetto di valutazione realizzi un effettivo collegamento tra il versante toscano e quello emiliano, che attualmente non risulta, interconnesso con gli impianti del versante del Corno alle Scale e che siano adeguatamente previste ed evidenziate le modalità di
connessione tra gli impianti del collegamento in entrambe le direzioni del crinale per la percorribilità in sicurezza da parte di turisti, escursionisti, sciatori e mountain bikers senza incidere sulla morfologia del territorio in termini di ulteriori movimenti terra;
– che sia evitata la realizzazione di opere altamente impattanti su praterie e pascoli di crinale, quali nuove strade di cantiere, percorsi funzionali all’evacuazione in calata o piste percorribili da mezzi pesanti fuori dalle strade già esistenti; – che la Provincia di Pistoia si faccia carico di produrre un aggiornamento puntuale dello Studio di Impatto Socio Economico commissionato sulla base del precedente studio di
fattibilità; – Che l’opera abbia una reale sostenibilità economica in relazione al fatto che la mancata possibilità di realizzazione della pista di collegamento invernale, riducendo la stagionalità di fruizione; – Che siano rispettate le disposizioni del Piano di Indirizzo Territoriale con Valenza di Piano Paesaggistico anche in riferimento a quelle contenute nell’articolo 9 della Scheda 8BDisciplina dei beni paesaggistici ai sensi degli articoli 134 e 157 del Codice e nelle direttive 3.3 e 3.5 Scheda di Ambito del paesaggio 6 Firenze-Prato-Pistoia; – Che sia tutelato e garantito il territorio interessato dai lavori ricadente in Rete europea Natura 2000, che con Decreto Ministeriale del 24/05/2016 il Ministero dell’Ambiente ha designato quale Zona Speciale di Conservazione “monte Spigolino-Monte Gennaio”; – Che sia tutelata l’accessibilità alle persone con disabilità, così come previsto dalla Legge 13/89 e i suoi regolamenti applicativi, nella complessità del progetto e nelle aree limitrofe; – Che le richieste di integrazione da parte degli enti preposti che sono state presentate e che saranno presentate durante tutto l’iter del procedimento siano esaurite nella loro completezza ed interezza; – Qualora eventuali modifiche progettuali richiedessero la convocazione di una nuova conferenza dei servizi sullo studio di fattibilità tecnica ed economica o comunque in vista della successiva conferenza dei servizi sul livello progettuale definitivo-esecuzione si raccomanda di: 1) Che sia rispettata la procedura di trasparenza, comunicazione e informazione prevista dalla L.R. 65/2014, anche tramite la figura del garante dell’informazione e della trasparenza; 2)Che la Conferenza dei servizi sia convocata in maniera sincrona, e non asincrona, in presenza, considerata la mole e l’importanza del progetto; 3)Che sia richiesto il coinvolgimento di tutti gli enti preposti e quindi invitare al tavolo “Unione dei Comuni Appennino Pistoiese” per le proprie competenze, così come il Corpo di Vigili del Fuoco, affinché tutti i pareri vincolanti siano espressi;
VALUTATO
inoltre che è assolutamente necessario, anche in esito alle considerazioni di cui sopra, attivare un momento di coordinamento fra tutti gli attori del progetto, partendo dalle regioni Toscana ed Emilia Romagna fino agli enti territoriali coinvolti, sia in chiave di armonizzazione interregionale del Progetto, e in vista dell’eventuale successiva progettazione esecutiva, anch’essa sottoposta a Conferenza di Servizi decisoria, sia in chiave di sviluppo delle necessarie politiche di promozione del comprensorio;
RICHIEDE
alle regioni Toscana ed Emilia Romagna di attivarsi rapidamente, e reciprocamente, per istituire uno strumento di governo del progetto e del nuovo comprensorio turistico interregionale.