San Marcello, Cultura & Spettacoli  |  luglio 18, 2024

Quando Giacomo e Velia si innamorarono sui monti di Pistoia

Incontro con lo storico Stefano Caretti co-autore di un libro su Giacomo Matteotti, "Il nemico di Mussolini", e curatore del carteggio fra Matteotti e Velia Titta. Un amore sbocciato in un campo di fragole al Boscolungo e in una stradina di San Marcello. La presentazione Venerdì 19 luglio a San Marcello

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SAN MARCELLO – “Vorrei essere ancora sulla stradina dove ci fermammo il giorno di San Marcello, per stringere ancora una volta il Suo capo nelle mie mani”. Così Velia Titta, giovane poetessa cattolica, sorella del grande baritono Titta Ruffo e futura sposa del socialista Giacomo Matteotti, scriveva al suo Giacomo. Era il 9 settembre 1912 ed erano passate poche settimane dal loro primo incontro, dal loro innamoramento, avvenuto a Boscolungo (oggi Abetone) dove le rispettive famiglie erano in vacanza.

Scritta al “caro dottore” e dando rispettosamente del “lei”, questa lettera di Velia risponde a una prima, tenera, lettera che Giacomo le aveva inviato a fine di quell’agosto da Fratta Polesine (“La mia vita è lotta, speranza; è ardente e vorrei fosse molteplice. Vorrei che una fosse tutta per Lei, vicino a Lei”). Fu Stefano Caretti, allora docente di Storia Contemporanea all’università di Siena, a pubblicare anni fa il carteggio, in due volumi, fra i giovani Giacomo e Velia: “Lettere a Velia” e “Lettere a Giacomo”. Ben 675 lettere.

L’incontro di San Marcello

  

Domani, venerdì 19 luglio, alla vigilia del centenario del ritrovamento del cadavere di Matteotti, Stefano Caretti, sarà proprio a San Marcello Pistoiese, uno dei luoghi narrati nelle prima lettere, per presentare il suo ultimo volume su Giacomo Matteotti, scritto con il quirinalista del Corriere della Sera Marzio Breda: “Il nemico di Mussolini”. L’iniziativa è della locale Pro Loco e inaugura in ciclo di incontri con presentazioni di libri e riflessione di temi di attualità. L’appuntamento con il professor Caretti (modera Mauro Banchini) è alle 18, in Piazzetta Bruciata, a San Marcello: uno slargo della piazza centrale non a caso intitolata a Matteotti.

L’avvio sarà certo riservato all’inizio “montanino” della storia d’amore fra Giacomo e Velia, donna che ebbe una grande importanza prima e dopo l’assassinio nella vita e nel ricordo del leader socialista ucciso su spinta di Benito Mussolini. “Anch’io – scriveva Giacomo, nel settembre 1912, da Vienna dove stava perfezionando i suoi studi giuridici e ricordava un momento lieto passato il mese prima nel fresco di Boscolungo/Abetone – anch’io voglio sentire tutta intera la gioia di abbandonare la mia testa fra le Sue mani come quel giorno, si, che risalivano il campo delle fragole. Perché pianse Lei quel giorno mentre io ero tanto lieto?”.

L’incontro con Stefano Caretti è aperto a chiunque sia interessato. “Lui aveva fatto il suo dovere e per questo era stato ucciso – è un passaggio, riportato nell’ultimo volume di Caretti, scritto nel 1926 da Gaetano Salvemini alla vedova Velia – e se tutti avessimo fatto il nostro dovere l’Italia non sarebbe stata calpestata, disonorata da una banda di assassini”. L’incontro, con il patrocinio del Comune di San Marcello Piteglio, è reso possibile grazie a Mutua BCC Alta Toscana e a Confcommercio.

 

Le foto a Boscolungo 1912, pubblicate in questo articolo, sono tratte dalla mostra “Giacomo Matteotti, ritratto per immagini” a cura della Fondazione di studi storici Filippo Turati.


La Redazione

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