LA FELICITA’
Se cerchiamo su un dizionario la parola felicità questa viene definita come “lo stato d’animo positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri”. Ma definire cosa sia la felicità è estremamente difficile. Per alcuni è un’emozione, per altri una sensazione costante di appagamento, per altri ancora è il denaro o la fortuna. Che si tratti di uno stile di vita o la cattura di un momento preciso dipende molto da quello che vogliamo e dai comportamenti che mettiamo in atto, anche se non esiste una formula scritta per “vivere bene”. Di proverbi poi sulla felicità ce ne sono a migliaia e qualcuno può trovarvi anche alcuni spunti per modificare il proprio percorso di vita. Per quanto mi riguarda, quello che più sento vicino alla mia personalità è il detto “Per essere felici basta poco”, dove quel “poco” se ti rende felice è di una ampiezza enorme. Una volta soddisfatti i bisogni primari, per essere felici c’è bisogno di amici veri e familiari affettuosi.
I DANESI, IL POPOLO PIU’ FELICE AL MONDO
Molti di noi vivono sotto stress e in preda all’ansia di dover fare tante cose simultaneamente e spesso non piacevoli mentre i danesi grazie ad alcuni atteggiamenti comportamentali e ricreativi di situazioni gratificanti sono diventati uno fra i popoli più felici al mondo. Secondo il “World Happiness Report” la Danimarca è per il settimo anno consecutivo uno dei Paesi più felici al mondo. Sul podio si alterna spesso con Norvegia e Finlandia. Gli U.S.A. in cui la condizione economica è citata tra le caratteristiche più importanti della felicità occupa la 18esima posizione. Il nostro Paese si aggira intorno alla 40esima posizione. La felicità in questo tipo di ricerche viene misurata utilizzando sia dati oggettivi (criminalità, reddito, salute, aspettativa di vita, stabilità politica, etc) che valutazioni soggettive per lo più rilevate da interviste.
LA HYGGE DANESE
La hygge danese può essere spiegata come una cattura di un momento preciso di felicità. Essere ‘hyggeligt’ vuol dire concentrarsi sulle cose semplici che fanno stare bene ricreando ambienti accoglienti dove godere i piaceri quotidiani della vita. Se chiedi ad un danese di spiegarti la hygge ti risponde: “Ci mettiamo comodi e specialmente in inverno cerchiamo di trarre il meglio dal freddo e dall’oscurità. Aspiriamo al comfort per trovarvi la felicità delle piccole cose come la tranquillità e gli affetti predisponendo un ambiente accogliente per noi stessi, i familiari e gli amici”. Quindi hygge è la sensazione di un momento piacevole trascorso in buona compagnia dove ti senti a tuo agio perché stai insieme a persone che conosci molto bene e non c’è bisogno di fingere di essere qualcosa di diverso da quello che sei. L’ambiente è dato da arredamento invitante, caldo e avvolgente. Un tipico sentimento hygge è tornare a casa dopo il lavoro, mettersi in abiti comodi, accendere una candela e mettersi sul divano magari leggendo un libro, oppure starsene seduti tra amici e familiari chiacchierando della cose semplici della vita. In estate la hygge si manifesta con barbecue tra amici, pic nic nel parco e passeggiate in bici; il Natale poi è il momento clou con i suoi milioni di candele e caminetti accesi che rimandano ai concetti di familiarità ed accoglienza. E’ un tipo di intimità rassicurante che genera una sensazione di benessere che solo l’osservare la fiamma della candela può dare arrestando i flussi dei pensieri cattivi.
LA HYGGE NELLA NOSTRA MONTAGNA
Spesso pensiamo che le cose funzionino meglio altrove, che l’erba del vicino è sempre più verde, dimenticando quello che di buono c’è da noi. Se pensiamo che molti dei comportamenti e delle situazioni ‘hygge’ li ritroviamo anche nella nostra montagna potremmo tranquillamente affermare che i nostri “montanini” o “montanari” sono tra gli abitanti più felici al mondo. Creeremmo così uno stato costante di ottimismo, come ha affermato la psicologa Rachele Cresci su questa rivista, “per essere più propositivi e risentire meno dei malanni emotivi”.
La Hygge nella nostra montagna si concretizza con le mille sorprese che ci offre: animali selvatici, specie di fiori mai viste, castagni, abeti, funghi, muschio, fragoline, mirtilli. Hygge è percorrere i sentieri in solitudine immersi nei propri pensieri e problemi che finiscono poi per apparire diversamente, meno cupi di quello che in realtà sono. Hygge significa camminare nei boschi per far star bene il corpo e l’anima e per provare quella gioia di vivere che solo la vicinanza del cielo ti dà. Hygge è preparare grigliate, necci con la ricotta, stare in coppia o con gli amici veri davanti al camino. Hygge in montagna è dormire sotto un piumone nelle fredde giornate invernali. Hygge è percepire la montagna sempre diversa anche se è sempre la stessa. Hygge è soprattutto imparare che ottenere certi obiettivi richiede uno sforzo. Anche in montagna accendiamo le candele e leggiamo un libro, mica solo in Danimarca!
Il consiglio dunque da dare ai cittadini è di prendersi un momento di pausa per fare un’escursione in montagna. E quando ci siamo contempliamo il cielo con le sue stelle che ci appaiono più vicine e con il desiderio di acciuffarle, lasciamoci cadere sul muschio, raccogliamo le castagne, respiriamo, inspiriamo, pensiamo e godiamo della armonia che ci circonda .I danesi non hanno montagne e per colmare questo vuoto hanno dovuto ingegnarsi per catturare quel momento di felicità che poi è stata appunto definita hygge.
Dunque a mio parere la Montagna Pistoiese è molto più hygge di quello che pensiamo e traslando il concetto se i danesi sono i cittadini più felici al mondo i nostri “montanari” sono più felici dei danesi e quindi ancora più felici di tutti.