
Termine ripreso dall’ambiente ingegneristico per indicare la capacità di un materiale di resistere ad urti senza spezzarsi, la resilienza trionfa con orgoglio nei territori più bui e desolati. Ormai convertita in una Buzzword, in psicologia racconta l’abilità di risollevarsi a seguito di un danno, di un trauma o evento stressante. Nell’uomo da sempre vive una tendenza autoriparatrice che gli ha permesso di far fronte alle situazioni più difficili, senza arrendersi ad esse ma, al contrario, scorgendo in queste un’opportunità di crescita ed evoluzione.
Da ostacolo a risorsa
“Mi piego ma non mi spezzo” dice la canna alla quercia, così sicura della sua instancabile resistenza alle intemperie e preoccupata per le sorti dell’esile amica. Tuttavia, nel famoso racconto di De la Fontaine, è la morbida flessibilità della canna ad avere la meglio sul vento Tramontana.
E’ proprio così, a vincere nelle condizioni avverse è l’abilità di cogliere una possibilità dove apparentemente non c’è e di trasformare un ostacolo in una risorsa. La resilienza richiede impegno, pazienza e accettazione.
Come essere resilienti
Certe volte la sofferenza è troppo grande per poter andare avanti ma essere resilienti non significa minimizzare o negare ciò che abbiamo vissuto. Implica piuttosto utilizzarlo come materiale utile per costruire le basi di una gratificante padronanza di sé e dell’ambiente che ci circonda.
Tutte le esperienze, più o meno piacevoli, che viviamo sono occasioni per conoscersi, conoscere l’altro e ampliare le nostre potenzialità. Con responsabilità aggiungerei, senza questa non possiamo sentire e pensare di essere artefici del nostro presente, dei nostri errori e del nostro cambiamento.
Natura e resilienza
Avere un locus of control interno significa percepire di avere controllo, efficacia e quindi margine di azione su ciò che ci accade piuttosto che lasciare tutto alla sorte o all’operato altrui.
La natura ci offre un panorama vastissimo della sua resilienza. Dalla timidezza con cui piccoli cespugli di erba si fanno strada nei ruvidi marciapiedi alla vitalità dirompente con cui una foresta torna a respirare dopo un disastro ambientale.
La resilienza è la maestria con cui riusciamo a goderci un pizzico di bellezza durante quella faticosa scalinata che è la vita.