PISTOIA – Ancora pochi giorni al via della seconda edizione di Serravalle Jazz in tour, la manifestazione itinerante nata nel 2018 dalla rassegna musicale Serravalle Jazz, che ogni anno anima la Rocca di Castruccio, a Serravalle Pistoiese, sul finire dell’estate. L’iniziativa, pronta a replicare il successo dello scorso anno, sceglie ancora una volta la Montagna pistoiese per proporre al pubblico cinque concerti gratuiti in quattro suggestive location: si comincia sabato 6 luglio a Gavinana per proseguire sabato 13 luglio a Orsigna, domenica 14 luglio a Campo Tizzoro, domenica 21 e domenica 28 luglio a Popiglio. La manifestazione è stata presentate stamani, giovedì 27 giugno, nella sede della Fondazione Caript.
Organizzatori e promotori
Due immagini della conferenza stampa. A destra il sindaco di Serravalle Piero Lunardi e il direttore artistico Maurizio Tuci
Organizzato da Associazione Teatrale Pistoiese con la direzione artistica di Maurizio Tuci e il sostegno di Fondazione Caript – che, da quest’anno, ha affidato all’Atp il coordinamento della manifestazione –, Comune di Serravalle Pistoiese ed Ecomuseo della Montagna pistoiese in collaborazione con i Comuni di Pistoia e San Marcello Piteglio, Serravalle Jazz in tour si distingue per la qualità dell’offerta musicale e la cura meticolosa nel reclutamento dei musicisti – le stesse che contraddistinguono il festival serravallino – grazie soprattutto alla guida di Maurizio Tuci.
IL PROGRAMMA DEGLI EVENTI
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GAVINANA – SABATO 6 LUGLIO
La prima tappa è in programma sabato 6 luglio alle 18 a Gavinana. Teatro dell’esibizione sarà la bella Pieve di Santa Maria Assunta e 12 composition for improvisation è il titolo del concerto di cui sarà protagonista Riccardo Fassi.
Fassi suonerà lo storico organo Agati-Tronci della Pieve seguendo un nuovo programma che alterna improvvisazioni e composizioni originali dal recente cd Portraits of interior landscape. Altri brani saranno tratti dai cd N.Y. Pocket orchestra sitting in a song – registrato a New York con Alex Sipiagin, Dave Binney, Gary Smulyan, Antonio Sanchez, Essiet Essiet e Andy Hunter, di prossima pubblicazione –, New York quintet con Gary Smulyan e Adam Nussbaum, Belleville e Dummy con Steve Lacy e Serial Killer della Tankio Band.
Direttore del Dipartimento Jazz al Conservatorio di Firenze, Fassi è uno dei più interessanti pianisti/tastieristi/compositori del jazz italiano. Nel 2017 e nel 2018 ha vinto i Jazzit Awards classificandosi al primo posto nella categoria “Tastiere”. Riccardo opera da anni in varie formazioni tra cui la Tankio Band – la sua orchestra di dieci elementi più volte votata come uno dei migliori complessi jazz italiani nel referendum annuale indetto dalla rivista “Musica Jazz” – e ha suonato con grandi artisti in tutto il mondo.
ORSIGNA – SABATO 13 LUGLIO
Sabato 13 luglio alle 17 l’appuntamento è a Orsigna con i Dusty Broom, che porteranno al Molino di Giamba (in caso di pioggia l’evento si terrà nella chiesa di Sant’Atanasio) il concerto Thunder Revue. Il gruppo è composto da Elio Capecchi, voce e chitarra; Fabrizio Berti, voce e armonica; Andrea Pagliari, chitarra, dobro e voce; Chiara Bondi, violino; Aurelio Fragapane, fisarmonica; Toland Antonini, contrabbasso; León Monfardini, batteria.
I Dusty Broom raccontano ‘l’altro’ rock: quello dimenticato, sussurrato, povero ed emarginato, quello dei losers, degli straccioni e dei poeti di strada, già messo in letteratura da scrittori americani come Kerouac e Bukowski. Blues, country, folk, rock dei primi anni del ’900: da Robert Johnson a Muddy Waters, da Woody Guthrie a Bob Dylan, da Johnny Cash a Springsteen.
Dusty Broom è un progetto che nasce dalla volontà di Elio Capecchi e Andrea “Doc” Pagliari, i quali coinvolgono da subito Fabrizio Berti, armonicista blues di livello nazionale – lo sa bene Gianna Nannini, che lo ha invitato con lei in tournée – e si circondano di prestigiosi musicisti, primo tra tutti il contrabbassista di stampo jazz Alessandro Antonini.
CAMPO TIZZORO – DOMENICA 14 LUGLIO
Domenica 14 luglio alle 17 a Campo Tizzoro la sede del progetto MO.TO.R.E. ospiterà l’esibizione di Soul & Blues Connection, ovvero la voce di Deviana P. e Yelena Baker, la chitarra di Leo “Goodies” Boni, il sax di Cris Pacini, il basso di Antonello Solinas e la batteria di Luca Giometti.
La band nasce nel 2015 da una reunion di musicisti che suonavano insieme negli anni ’80. Di nuovo uniti dalla passione del rhythm&blues e del soul, Luca Giometti, Leonard Boni, Anthony Solinas e altri amici riformano un gruppo che propone un fantastico repertorio di black music interpretato da vocalist d’eccezione come Deviana P. e Yelena Baker. Un tributo alla musica nera al femminile, pensato e realizzato seguendo il periodo storico che va dagli anni ’60 ai nostri giorni attraverso le figure delle più grandi interpreti.
Luca Giometti è stato allievo di Tullio De Piscopo intorno alla metà degli anni ’70. Negli anni ’80 ha collaborato con il pianista jazz Riccardo Zegna e con molti altri musicisti di grande livello.
Deviana P., nata a Jakarta, in Indonesia, risiede a Milano dal 1989. Qui ha seguito lezioni di canto lirico e ha acquisito un notevole bagaglio tecnico che, aggiunto al talento naturale e alla presenza scenica, le ha fruttato la possibilità di esprimersi ai massimi livelli nel campo del soul, rhythm&blues e funk.
Yelena Baker è una cantante di origini afroamericane che vive tra Londra e Torino e si confronta con la musica da quando era bambina.
POPIGLIO – DOMENICA 21 LUGLIO
Domenica 21 luglio alle 17 il teatro Mascagni di Popiglio farà da scenario all’esibizione di Francesco Zampini trio, gruppo formato da Francesco Zampini alla chitarra, Walter Paoli alla batteria e Michelangelo Scandroglio al contrabbasso. Con loro, nel ruolo di ospite d’onore, Alessandro Lanzoni al pianoforte.
Il giovane chitarrista toscano Francesco Zampini ha avuto modo di collaborare con artisti di fama internazionale. Ha già alle spalle tre lavori discografici e numerose collaborazioni che lo hanno portato a esibirsi in Italia, Olanda e Russia. Con lui tre musicisti di assoluto valore: Alessandro Lanzoni, giovane pianista già noto a livello internazionale che può vantare collaborazioni con alcuni dei jazzisti più acclamati; Michelangelo Scandroglio, apprezzato contrabbassista toscano che ha avuto modo di suonare con Flavio Boltro, Carlo Atti, Ben van Gelder, Glenn Ferris, Logan Richardson, Hermon Mehari e Marvin Smith; Walter Paoli, uno dei batteristi più importanti in Italia, noto per le sue collaborazioni con musicisti del calibro di Stefano Bollani, Paolo Fresu, Kenny Wheeler, Enrico Pieranunzi, Benny Golson, Danilo Rea, Stefano di Battista e molti altri.
I brani, in gran parte originali, sono collegati tra loro in quello che risulta essere un repertorio vario e intrigante. La solida intesa tra gli elementi della sezione ritmica completa gli arrangiamenti e le composizioni del leader Zampini.
POPIGLIO – DOMENICA 28 LUGLIO
L’ultima tappa è in programma domenica 28 luglio alle 17 sempre al teatro Mascagni, dove Fat Fingers Sax Quartet Plus Two si esibirà nello spettacolo Hermetico. Fanno parte del complesso Federica Gennai, la voce, Moraldo Marcheschi al sax soprano, Renzo Cristiano Telloli al sax alto, Alessandro Rizzardi al sax tenore, Rossano Emili al sax baritono e Andrea Pacini alle percussioni.
Hermético è un progetto inedito dedicato alla musica del compositore e polistrumentista brasiliano Hermeto Pascoal. Gli arrangiamenti originali curati da Rossano Emili prevedono un organico inconsueto con accanto al Fat Fingers Sax Quartet: la voce di Federica Gennai e le percussioni di Andrea Pacini.
Nelle sue composizioni, Pascoal usa spesso la natura come base e ispirazione, impiegando strumenti non convenzionali come teiere, giocattoli e addirittura versi di animali. Soprannominato “o bruxo” (lo stregone) e “o mago” (il mago), il suo nome giunse all’attenzione del pubblico nel 1971, quando partecipò all’incisione del disco di Miles Davis Live/Evil.
Fat Fingers Sax quartet riunisce musicisti che collaborano da molti anni e che hanno militato nelle file della Barga Jazz Orchestra. Federica Gennai è una delle voci più interessanti del panorama jazzistico italiano. Si dedica, oltre che al canto jazz, alla sperimentazione vocale e alla composizione.
I commenti
“Si parla di Jazz – ha dichiarato Ezio Menchi, consigliere della Fondazione Caript – di una musica che oggi insieme alle altre, forma la sostanza musicale della modernità, che ha storia e protagonisti meravigliosi. Ci piace molto e mi piace molto, che questa manifestazione abbia mantenuto il suo codice genetico. Durante il Serravalle Jazz si colloquia su questa musica e si scambiano emozioni, pensieri ed esperienze. Questo lo dobbiamo al direttore artistico Maurizio Tuci, che ha condotto con grande sapienza e intelligenza il Festival, trovando un giusto equilibrio tra qualità e coerenza musicale, con il giusto connubio tra i musicisti pistoiesi e stranieri. Di questo, anche come “musicista di strada”, devo ringraziarlo. Infine, ci tengo a sottolineare la fondamentale connessione, da sempre nutrimento del Festival, fra i professionisti del jazz e chi a Pistoia studia e cresce dentro a questa musica”.
“Un Jazz di qualità straordinaria quello di quest’anno – ha detto il direttore artistico Maurizio Tuci -. Vi aspettiamo tutti in montagna per godere della bella musica e dei luoghi, spesso poco conosciuti, del nostro territorio. Per quanto riguarda la diciottesima edizione del Serravalle Jazz vorrei invece ricordare il premio Sellani, che quest’anno consegniamo al grande pianista Danilo Rea, la presenza del gruppo gospel Vocal Blue Train, composto da under 30, diretto da Alessandro Gerini, che ha raccolto i migliori cantanti della Toscana costruendo questo coro fantastico. Poi c’è Silvia Benesperi che verrà col suo maestro Piero Frassi, persona straordinaria, di qualità eccezionali. Infine voglio menzionare l’operazione di Rebecca Scorcelletti, che ci ha proposto di riascoltare il memorabile Quartetto Cetra. Stiamo lavorando con Don Pineschi e la Curia per portare il Serravalle Jazz in chiesa – ha concluso Tuci -. La musica afroamericana ha una spiritualità fortissima e quando si suona in uno stadio o in un teatro la mantiene, figuriamoci in chiesa. Oltre a questo, l’intento è quello di portare uno storico dell’arte che possa spiegare le bellezze artistiche dei nostri edifici religiosi”.
“Siamo felici di essere parte di questa iniziativa, che per la prima volta ci vede in campo per una delle più rilevanti iniziative a livello culturale – ha detto il presidente dell’Associazione Teatrale Pistoiese, Giuseppe Gherpelli -. Non lo conoscevo, se non di fama, ho apprezzato subito il sapere e l’entusiasmo di Maurizio Tuci per questa manifestazione encomiabile, trattata con rigore e qualità davvero rilevanti. Si misura tutto questo nell’approfondito e continuativo lavoro nel produrre novità e creatività culturale. Siamo grati alla Fondazione Caript per averci dato l’opportunità di collaborare nell’organizzazione del Serravalle Jazz e siamo convinti che non mancherà il successo anche per quest’anno”.