La mente sui monti  |  novembre 28, 2018

Sentire il corpo per tornare a casa

La Psicologia umanistica e l’Analisi Bioenergetica non hanno mai dubitato del suo valore puntando sull’importanza del contatto e dell’emozione in psicoterapia. Nei momenti più difficili è importante dare spazio alle sensazioni, imparare a contenerle: per poter “manifestare” dobbiamo essere in grado di accettare la limitazione

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Abitiamo un contesto storico in cui il corpo viene sempre più spesso oggettivato, sottratto dalla sua componente sensoriale e trasformato in strumento di seduzione, potere, controllo. Lo vediamo protagonista di spettacolarizzazioni e ostentazioni dove l’assenza di confine è ormai la regola.
Ed è propria questa la dimensione da riscoprire: il corpo come confine, come rifugio, come casa.
Inizialmente riservato a pochi approcci psicoterapeutici, considerati “folli”, ad oggi lo sentiamo echeggiare in ognidove. Corpo come occasione di analisi del proprio carattere, di ascolto e strumento di cambiamento.

Psicologia umanistica e l’Analisi Bioenergetica

La Psicologia umanistica e l’Analisi Bioenergetica non hanno mai dubitato del suo valore, ponendo fin da subito l’accento sull’importanza del contatto, dell’emozione e delle sensazioni corporee in psicoterapia. “Senza la consapevolezza delle sensazioni e delle attitudini fisiche una persona viene spezzata in uno spirito privo di corpo e in un corpo disincantato”, afferma Alexander Lowen, padre della Bioenergetica. La consapevolezza del proprio corpo è essenziale per sentirci pienamente vivi e in connessione con il mondo che ci circonda.

Ascoltare le proprie sensazioni

Molto spesso accade di essere così immersi nei propri pensieri, ancorati alla testa, da perderci e desiderare la fuga. “Chi sono?” “Che ci faccio qui?” “Cosa voglio?”: domande che non necessariamente devono farci preoccupare ma piuttosto riflettere su quanto ci siamo allontanati dal corpo. Tornare ai sensi e alle sensazioni rappresenta pertanto la via per tornare a casa.

I 5 sensi, vista, gusto, olfatto, udito e tatto ci permettono di conoscere ogni aspetto della realtà e di rispondere coerentemente al mondo. Da quanto tempo non ci accade di ascoltare con totale attenzione e presenza le nostre sensazioni, di goderci pienamente un attimo come se non esistesse nient’altro? Spesso ci spaventiamo di ciò che si muove dentro di noi, considerato un nemico da combattere, un ostacolo per i nostri obiettivi, dimenticandoci che è solo l’ascolto e l’accettazione di ciò che ci accade che ci permette di coglierne il valore e di trasformarlo nel nostro più valido alleato.

Utilizzare al meglio forza ed emotività

E’ proprio nei momenti più difficili che è importante dare spazio alle sensazioni, imparare a contenerle, riservandole una stanzetta dentro di noi dove possano sentirsi accolte, per poi aprire una feritoia e dare a loro la possibilità di far luce sul nostro cammino. Come possiamo riconoscere ciò che ci crea benessere o che ci fa star male se non ci ascoltiamo? Come possiamo perseguire un obiettivo se non sappiamo “contenere” e utilizzare la nostra forza ed emotività?

Accettare la limitazione

Per poter “manifestare” dobbiamo essere in grado di accettare la limitazione; il confine ci permette di contenere e quindi di convogliare e costruire. Come quando, al rientro da una lunga passeggiata nel bosco, abbiamo bisogno di dissetarci e trasformare le nostre mani in un solido contenitore affinché ci permetta di soddisfare quel bisogno. Se non riusciamo a “confinare” l’acqua zampillante, la nostra sete non viene saziata. Se non siamo in contatto con il nostro corpo, tutte le nostre sensazioni appaiono confuse, tortuose, prive di confine. Occorre ricentrarci, magari facendoci aiutare dalla montagna che con la sua immensità, riesce a risvegliare tutti i sensi.

Immergersi nella natura

Dedichiamoci una giornata nella natura in cui poter odorare i suoi profumi, osservare il panorama, ascoltare il silenzio, assaporare lunghi respiri sfiorando i suoi confini. Raccogliamo tutte queste sensazioni pulite, vere, non filtrate dallo schermo di un pc e incanaliamole come piccoli sassolini sulla via di casa.


Rachele Cresci

Psicologa Psicoterapeuta ad orientamento umanistico e bioenergetico. Esperta in tecniche di rilassamento, training autogeno, meditazione e bioenergetica, gestione di ansia e stress. Esercita da diversi anni a Pistoia offrendo uno spazio di ascolto e benessere. [email protected] 3490832515 Viale Adua 49 Pistoia www.rachelecrescipsicologapistoia.it