PISTOIA – Niente legna da ardere per i consumatori finali, un problema in più sulla montagna pistoiese. “Mentre trattori degli agricoltori spalano la neve, per garantire l’agibilità delle strade (vedi foto) – spiega Coldiretti Pistoia -, il grande freddo ha messo in difficoltà tanti cittadini che usano la legna per riscaldarsi”. Infatti, come prevedono le disposizioni per il contenimento del coronavirus, Decreto del presidente del consiglio (DPCM) del 22 marzo, la vendita di legna non è possibile ai soggetti senza partita Iva perché non rientra nella filiera ritenuta indispensabile. Con il risultato che non poche case, riscaldate con la legna sulle montagne pistoiesi, rimangono al freddo.
“Riceviamo decine di telefonate da cittadini che ci chiedono come avere legna per riscaldarsi, e altre da aziende che hanno la legna in giacenza – spiega Coldiretti Pistoia, i cui uffici sono sempre operativi, seppur a distanza, nonostante l’emergenza -. Rispettosi delle norme, le aziende forestali non possono far fronte agli ordini dei cittadini”.
Il decreto, infatti, rende possibile la vendita di legna solo ai clienti professionali, con partita Iva. Il decreto, inoltre, vieta alle imprese anche effettuare i tagli.
“Si tratta, come inevitabile, di una incongruenza nelle disposizioni in vigore – spiega Coldiretti -, ma visto il permanere del freddo ci stiamo adoperando per trovare una soluzione ad un problema, che ha anche un impatto sulla salute visto che il freddo rende le case meno salubri”.
l’INIZIATIVA DI MARCO NICCOLAI
Nella mattinata di Venerdì 27 Marzo, Il consigliere regionale Marco Niccolai ho contattato la Prefettura ponendo sul tavlo questa questione. “Al netto delle insindacabili valutazioni che la Prefettura farà nell’interpretazione del DPCM – ha scritto Niccolai sul suo profilo facebook – , penso che le aziende che forniscano a privati legna da ardere e cippato possano, qualora siano in grado di dimostrare che esso si presenta come una servizio essenziale nei territori di loro di riferimento per i cittadini, ad inviare entro il 28 marzo la dichiarazione. Qualora non ve ne siano i presupposti riceveranno una risposta espressa e dunque potranno togliersi ogni dubbio rispetto alla possibilità o meno di svolgere l’attività.
È un piccolo spiraglio ma che penso sia importante sfruttare per affrontare e chiarire in modo definitivo un problema molto sentito”.
La proposta di “Cambiamo con Toti”
Sul tema si registra anche una presa di posizione di “Cambiamo con Toti”. “Abbiamo appreso che i rivenditori possono chiamare la Prefettura e, con la compilazione di un modulo, possono consegnare la legna – sottolinea Marco Poli, responsabile del movimento politico per la Montagna pistoiese -. Questa burocratizzazione (oltretutto sconosciuta ai più) ci pare un assurdo in questi tempi visto che buona parte della montagna pistoiese si scalda con legna”, e non tutti hanno la possibilità di approvvigionarsi per tutto l’inverno. Il freddo di questi giorni ha complicato tutto: “Ci sembra una scelta irresponsabile lasciare al freddo la gente, per complicanze burocratiche”, conclude Poli che propone in questo particolare periodo di “abbassare e agevolare l’iva per il pellet. Ci siamo già attivati con i nostri parlamentari per risolvere urgentemente questa problematica”.