CUTIGLIANO – Due comuni appena “fusi”, piccoli ma dalle grandi potenzialità, con i sindaci uscenti che decidono di mettersi insieme, e candidarsi alla carica di sindaco e vicesindaco del nuovo Comune di Abetone Cutigliano. Forti di un “rinnovato protagonismo dell’Alta Montagna”, delle realizzazioni del precedente mandato e con un ambizioso programma per il futuro che verrà. E’ su questa direttrice che sabato pomeriggio (4 marzo) Tommaso Braccesi e Giampiero Danti hanno ufficializzato la loro ridiscesa in campo, in un incontro pubblico nel ristorante “Fagiolino” (stesso luogo, quasi stessa data di tre anni fa, per la prima candidatura di Braccesi). Nessuna particolare novità, è da tempo che si sapeva del possibile “ticket” fra i primi cittadini uscenti ed era già stato formalizzato alcuni giorni fa, ma adesso l’alleanza prende contorni più definiti. Nell’arco di un’ora e mezza circa di intervento, Braccesi e Danti hanno illustrato i risultati del passato e le strategie del futuro.
In alto, inoltre, insieme
Braccesi è partito dalla necessità di “rompere il binomio marginalità-montagna” e di ridisegnare “formule nuove” per frenarne lo spopolamento. Ha ricordato che la decisione di chiudere la Comunità Montana è stata “una scelta sciagurata” e che il “passo avanti” da fare deve seguire tre direzioni, quelle racchiuse in quello che sarà lo slogan della prossima campagna elettorale. Ovvero “in alto”, cioè valorizzando “la specificità della Montagna Alta, un luogo unico”; “in oltre”, cioè la necessità di guardare oltre i confini territoriali, da quelli più vicini di Fiumalbo, Sestola, Lizzano e degli altri comuni pistoiesi fino al legame necessario con Firenze e la Lucchesia; infine, “insieme”, cioè facendo squadra. A questo proposito c’è stato spazio anche per una risposta (polemica) ad una sottolineatura (polemica) emersa nel corso delle “primarie” del Pd a San Marcello Piteglio: “Qualcuno ha detto che noi prendiamo troppe risorse per il nostro territorio. Io dico che dobbiamo progettare insieme, dobbiamo sempre più concepire progetti di area”.
Gli interventi: servizi, infrastrutture, lavoro
Braccesi ha poi dettagliato gli interventi del suo precedente mandato, soffermandosi soprattutto su quelli relativi alla “difesa del suolo”, sul sistema idrogeologico e idraulico, il lavoro fatto anche con la Protezione civile sul rischio sismico, gli interventi sulla viabilità e sulle scuole.Poi il futuro, un piano strategico con una visione di lungo periodo, almeno 10 anni. Basato su tre pilastri: servizi, infrastrutture, lavoro.
Braccesi ha citato la necessaria “difesa delle piccole scuole” e, in tema di sanità, ha ricordato la sua contrarietà al piano del 2016 -“ci mettemmo di traverso alla decisione di chiudere gli ambulatori in tutti i paesi” – e ha rivendicato i due risultati ottenuti, ovvero l’elisoccorso a San Marcello e il Punto di primo Soccorso all’ospedale Pacini. Poi un accenno alla viabilità, da quella locale “messa in sicurezza”, alla possibilità di tornare a lavorare per una nuova strada alternativa alla regionale 66 e alla statale 12: “Serve un impegno fra enti almeno per impegnarsi ad una sua progettazione”. Quindi, ancora, l’impegno a dar vita, ad Abetone, alla Caserma base per il centro Italia del Soccorso alpino della Guardia di Finanza, uno ski college, luogo dove studiare materie legate alla montagna, e, più in generale, alla necessità di un “nuovo sviluppo turistico” che assecondi questa vocazione del territorio, un turismo “sia bianco sia verde”.
Un mandato costituente
Infine, la chiusura di Braccesi sul progetto politico che è alla base della candidatura: “Il cuore è il centrosinistra ma è un progetto aperto. Il prossimo sarà un mandato amministrativo costituente, se saremo noi a governare ci apriremo alle varie istante, al di là delle appartenenze politiche”.
Danti: saper attrarre risorse
Giampiero Danti, vicesindaco del futuro Comune in caso di successo, è stato più problematico. Ha ricordato la sua lunga riflessione prima di decidere la ricandidatura, quanto amministrare sia cosa “tutt’altro che facile”, senza tacere il risultato negativo del referendum popolare sulla fusione, nel Comune di Abetone. “La fusione non è stata tranquilla, ho anche subito forti attacchi personali – ha ricordato -. Per il futuro servirà costruire una squadra che sappia lavorare bene e dobbiamo tener conto dei giusti equilibri fra i due vecchi Comuni. Non dimentichiamo che Abetone e Cutigliano distano 15 chilometri”. Sugli aspetti programmatici Danti ha usato i suoi vecchi cavalli di battaglia: “Bisogna far capire le nostre esigenze e il governo sembra averlo capito. La montagna senza la neve per 5-6 mesi l’anno sarebbe il deserto. Bisogna saper attrarre risorse e rendere appetibile i nostri territori”.