Uno sguardo oltre  |  dicembre 20, 2020

Emilia Romagna, contributi a fondo perduto per giovani coppie che decidono di vivere in montagna

Grande successo del bando che prevede un investimento di 10 milioni di euro - che verranno raddoppiati nel 2021 - destinato a giovani coppie che risiedono in un Comune dell'Appennino. Beneficiarie del contributo 341 coppie ma sono 2310 le domande giunte in Regione. Saranno finanziati interventi per l'acquisto di abitazioni, recuperi e ristrutturazioni. L'importo medio per intervento di 28.500 euro. Un esempio anche per la Toscana

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La foto dal sito della Regione Emilia Romagna

Pochi giorni fa si è chiuso un bando della Regione Emilia Romagna, denominato “Bando Montagna”, che prevede un investimento a fondo perduto di 10 milioni di euro destinato a 341 giovani coppie (età media 32,5 anni), anche con figli, che decidano di vivere in uno dei 119 comuni appenninici di quella regione e specialmente in quelli più svantaggiati. Fondo perduto che la Regione ha deciso di raddoppiare, come si può leggere in questo comunicato sul sito della Regione dello scorso 27 novembre: altri dieci milioni sono stati inseriti nel Bilancio di previsione varato nei giorni scorsi dall’esecutivo regionale per il 2021. L’obiettivo: dare risposta ad un’altra fetta cospicua delle tante domande arrivate.

Più domande del previsto

In Regione, infatti, sono pervenute 2310 domande ammissibili. I numeri parlano chiaro: sarà il Covid, sarà il bisogno di una vita più a misura d’uomo, fatto sta che le adesioni sono state molto superiori alle aspettative, tanto che per l’anno prossimo è previsto lo stanziamento di altri 10 milioni di euro destinati al medesimo scopo.

Gli interventi finanziati

Nell’ambito di questo progetto saranno finanziati 166 interventi per l’acquisto di abitazioni, 66 per la ristrutturazione e 122 per un mix di acquisto e recupero, con un importo medio per intervento di 28.500 euro. Inoltre il 93% dei lavori dovranno prioritariamente essere realizzati da imprese locali. L’unico vincolo sarà l’obbligo di residenza nei vari comuni montani per almeno 5 anni dalla data di acquisto o di fine lavori degli immobili.

Una risposta a diverse esigenze

Tale provvedimento va a incontro alle esigenze di diversi beneficiari: innanzi tutto famiglie giovani che vogliono lasciare le città e vivere più a contatto con la natura, poi le economie locali, i piccoli Comuni in difficoltà e infine l’Appennino, il vero grande malato, che potrebbe così dotarsi di forze giovani e di nuova linfa imprenditoriale.

Esempio per la Toscana

Anche la Regione Toscana potrebbe seguire una strada analoga, perché copiare, a volte, stimola la fantasia. Parola di insegnante.


Maurizio Ferrari

Maurizio Ferrari, sambucano di origine, ha insegnato Lettere per 38 anni nelle Scuole superiori pistoiesi. Ora è imprenditore agricolo e si sta impegnando nella promozione e nel rilancio del territorio appenninico come Presidente dell'Associazione "Amo la montagna APS" che si è costituita nel 2013 e che ha sede a Castello di Cireglio.Ha collaborato per 25 anni alla rivista "Vita in Campagna", del gruppo "Informatore Agrario". Recentemente ha pubblicato alcune raccolte di racconti ispirati alla vita quotidiana di Sambuca, dal titolo :"Dieci racconti sambucani"; "La mia Sambuga" e "Cuori d'ommeni e di animali", nonché una favola per bambini, "La magìa della valle dimenticata" illustrata dagli alunni della scuola elementare "P.Petrocchi " di CIreglio (Pistoia)