Economia, Turismo  |  maggio 21, 2020

L’estate 2020 può essere un’occasione per la Montagna Pistoiese

Il dramma dell'emergenza Coronavirus potrebbe indirizzare molti più turisti del solito verso i territori montani. Ma ci saranno eventualmente le condizioni per accoglierli? Enti, istituzioni preposte e associazioni varie ci stanno pensando? C'è poco tempo per prepararsi e rispondere adeguatamente alle varie esigenze: dai servizi base a feste e spettacoli, dalla viabilità ai trasporti pubblici

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Ci prepariamo ad un’estate 2020 molto diversa dal solito. Le tante regole, restrizioni, la paura del contagio ancora presente nella gente e la ridotta propensione a spendere faranno sì che tanti non trascorreranno le loro vacanze nelle abituali località marittime ma torneranno a provare interesse per i paesi della nostra Montagna Pistoiese.

La montagna dei villeggianti

Territorio che fino agli anni ‘80 era ancora una meta ambita per tantissimi turisti, soprattutto della piana fiorentina, e durante i mesi estivi si popolava di vacanzieri che restavano anche per periodi fino a tre mesi nelle strutture ricettive, nelle case in affitto e nelle seconde case di proprietà. Paesi che contavano 100 abitanti in inverno, nel periodo estivo arrivavano a registrare oltre 1000 presenze, utenti, delle bellezze e del fresco di questi luoghi in fuga dalla folla e dalla calura delle città, abitudinari di pomeriggi passati all’ombra giocando a carte, estimatori della cucina e dei prodotti locali che frequentavano i ristoranti e le numerose sagre e grandi branchi di ragazzini pronti a trascorre i loro pomeriggi giocando a pallone e le sere davanti ai jukebox.

La centralità dell’ambiente

Oggi questa emergenza sanitaria potrebbe riportare i nostri paesi indietro nel tempo ripristinando in una sola stagione tutto quello che le mode e le tendenze avevano spazzato via, offrendo una straordinaria occasione di rilancio per le attività economiche soprattutto di ricezione e ristorazione e anche per far riscoprire e apprezzare di nuovo le innumerevoli bellezze naturalistiche, paesaggistiche e storico culturali di questo territorio. D’altronde un grande e incontrollato afflusso di vacanzieri può potenzialmente provocare molte criticità che se non considerate e prevenute per tempo rischiano di vanificare questa occasione e causare un impatto negativo sulle popolazioni residenti e sull’ambiente naturale.

Ma saremo pronti?

Crediamo quindi sia doveroso porci una serie di domande per stimolare l’attenzione delle istituzioni e delle autorità competenti e favorire l’individuazione e l’attuazione per tempo delle migliori soluzioni. Saremo ancora in grado con le poche attività commerciali rimaste e le restrizioni anti contagio che limitano la capienza di offrire servizi adeguati a tutti? Come passeranno le giornate tutti questi vacanzieri se resteranno proibiti gli assembramenti? Riusciranno le piccole Associazioni locali che animavano le estati di feste e spettacoli a organizzare questi eventi adeguandosi alle complesse e onerose normative o preferiranno rinunciare? Saremo in grado di offrire i servizi di base a tutta questa gente? Servizi come poste, bancomat, sanità, trasporti, raccolta dei rifiuti. Che impatto ci sarà sull’ambiente?

In merito all’aumento delle presenze sul territorio e sui sentieri di tanti camminatori, bikers, motociclisti, all’aumento di raccoglitori di funghi… Saremo in grado di far sì che questa ondata di voglia di verde sia sostenibile o dovremo assistere all’arrivo di orde barbariche che fanno scempio della nostra natura che aveva appena ripreso un po’ di fiato dalla costante pressione antropica? Riuscirà la nostra rete idrica che già mostrava i propri limiti nei giorni di maggiore afflusso turistico a dare un servizio adeguato a tutti questi utenti?

Il tema della viabilità

E la viabilità? Saranno in grado le nostre strade già provate da frane e interruzioni di sostenere un tale aumento di traffico? Ci saranno abbastanza parcheggi, considerando che a differenza degli anni ‘80 dove generalmente c’era un’auto per famiglia, adesso le persone possiedono un’auto a testa?

A proposito, e la ferrovia? … Dopo aver interrotto il servizio dei treni per concentrare tutti i passeggeri sui bus (con dubbia coerenza con le norme di distanziamento sociale perché si sa, un bus è più spazioso di un treno!) saranno ripristinate almeno le 6 corse giornaliere pre-Lockdown in vista di prevedibile aumento di passeggeri o si procederà comunque alla sospensione del servizio per i previsti lavori di manutenzione sulla linea? (che allora potevano essere fatti da marzo ad ora).

Non sprechiamo l’occasione

Allora non sprechiamo questa crisi, non sprechiamo questa straordinaria occasione di ritornare agli anni d’oro del turismo, organizziamoci per tempo perché questa estate 2020 sia la vetrina per una nuova fase di sviluppo della montagna che metta al centro valori come qualità della vita, valorizzazione delle risorse locali e rispetto dell’ambiente.

Samuele Pesce – Legambiente Pistoia


La Redazione

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