Sambuca, La ricerca  |  febbraio 24, 2019

UN PAESE ALLA VOLTA / Posola, fra la valle del Reno e la Limentra occidentale

Nacque come stazione di sosta per i viandanti a quasi mille metri di altitudine. Dalla metà del 1800 lo sviluppo di attività agricole, pastorizia, carbonai ed essiccatoi per castagne. Il massimo picco di abitanti (700) nel 1950. Poi il via allo spopolamento. Dalla fine degli anni '80 la “Bottega” è diventata il cuore del paese. Tanti i sentieri da fare a piedi, in bici o a cavallo. Trenta immagini del borgo, le feste di ieri e di oggi

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Cena in piazza un po' di anni fa

POSOLA (SAMBUCA) – Immerso nel verde della montagna pistoiese si trova il piccolo Paese di Posola, che si compone di tre piccoli aggregati abitativi: “Casone”, le cui prime citazioni risalgono al 1646 d.C.; “Posola”, la cui chiesa dei Santi Filippo e Giacomo ebbe funzioni parrocchiali dal 1850 al 1961; “Val di Maggia”, ossia il nucleo più antico, riportato nello Statuto della Sambuca del 1291-1340 (“Val di Magia”).

Le origini

 

Due antiche pietre con iscrizioni risalenti al 1867 (a sinistra) e al 1683 (a destra)

Il Paese, posto ad una quota di 942 metri s.l.m. vicino al crinale che separa la valle del Reno da quella della Limentra Occidentale, nacque con il nome di “Posala” come stazione di sosta per i viandanti che percorrevano le vicine mulattiere, sviluppandosi poi dalla metà del 1800 nel contesto agricolo e pastorizio, con larga presenza di carbonai ed essiccatoi per castagne; sono tuttora visibili nell’ormai folta boscaglia di castagneti i vecchi muri a secco che costituivano i terrazzamenti dei campi agricoli. Altro piccolo Borgo aggregato era “Ca’ di Bocchi”, raggiungibile percorrendo la mulattiera che da Posola va a Molino del Pallone.

Fra dialetto e partite a “morra”

Tra il 1900 e il 1950 in paese erano attivi numerosi servizi, tra i quali posta, scuola elementare, botteghe di alimentari, e Posola raggiunse una popolazione di circa 700 abitanti, i quali parlavano il dialetto di Posola (una via di mezzo tra il Sambucano e il Lagaccese) e passavano le giornate tra il lavoro e le partite a “Morra”. In quegli anni Molino del Pallone, raggiungibile soltanto a piedi, era il luogo di riferimento dei Posolanti, sia per la stazione ferroviaria che per le maggiori possibilità di potervi trascorrere il proprio tempo libero.

Lo spopolamento

Durante gli anni dell’industrializzazione Posola subì un forte spopolamento, fino a diventare quasi esclusivamente luogo di villeggiatura dei vecchi Posolanti; furono anche in molti ad emigrare, per lo più in Francia.

Molti degli edifici presentano interessanti elementi architettonici e ornamentali, dalle pietre riportanti la remota epoca di costruzione alla fonte con lavatoi posta al centro del paese, oltre ad architravi e cornici che contornano le aperture murarie, con croci e vari simboli impressi dai vecchi mastri muratori.

La “Bottega”, cuore del paese

  La Bottega

Dalla fine degli anni ’80 il cuore del paese è rappresentato dalla “Bottega”, ossia i locali della Pro Loco, grazie alla quale le estati posolane prendono vita in un susseguirsi di eventi e manifestazioni, il cui apice è rappresentato dalla festa della patata che attira ogni anno centinaia di persone.

Come arrivare a Posola

Posola è raggiungibile dalla strada statale Porrettana tramite il collegamento Bellavalle – Posola (passando per “Casale” e “Ca’ del Chicco”), che si protrae e termina nel piccolo Borgo di Canal di Sasso. Vie alternative sono rappresentate dai vecchi collegamenti che, passando dal “Crocione” (situato a quota 1092 metri s.l.m., da sempre esistito e sostituito con l’attuale struttura inaugurata nel 1995 dal Corpo degli Alpini, durante il raduno che fu ospitato in Paese) e dal Monte Pidocchina collegano Posola con Collina e Pracchia (via Frassignoni), attraverso splendidi paesaggi boschivi.

I sentieri

Molto battuti sono anche i vari sentieri che ogni anno vengono utilizzati a piedi, a cavallo e in bicicletta, che permettono di raggiungere varie località limitrofe, tra cui Castello di Sambuca, Molino del Pallone, Canal di Sasso, Campeda, Lagacci, Monte Pidocchina, e che sono utilizzati dai Posolanti ad Agosto per la consueta camminata enogastronomica nel bosco.

 

LA GALLERIA FOTOGRAFIA

(cliccare sulle immagini per ingrandirle)

Il paese com’era

Posolanti al lavoro

Le feste ieri

Le feste del 2018

 

Nei collage fotografici, dalla prima in alto, in  senso orario: Serata country, LetterAppenninica, Camminata enogastronomica, Festa della patata. Sotto pranzo degli Alpini (a sinistra) e Genti e Borghi della Sambuca

 

 

La canonica

 

 

 

 


La Redazione

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