La mente sui monti  |  maggio 11, 2018

Abbracciare la montagna per far fronte allo stress

Il protocollo Mindfulness per placare l'ansia. Lo sress nocivo (distress) e quello positivo (eustress). Quali sono i sintomi del disagio. Gli effetti benefici del “Forest bathing” ovvero l'immersione nel verde. La silvoterapia: abbracciare gli alberi o sedersi vicino per ricaricarsi di energie pulite. Il Grounding: una posizione di respirazione per entrare in contatto con le proprie radici

di

Tempo di lettura: circa 3 minuti
L'importanza del "forest bathing"

Con questo primo articolo inizia una nuova rubrica, “La mente sui monti”, curata dalla dottoressa Rachele Cresci, psicologa e psicoterapeuta. Buona lettura.

 

Nell’immaginario collettivo la montagna rappresenta da sempre luogo di pace, solitudine, riflessione, rifugio dall’incessante routine della città. Vetta dalla quale è possibile osservare tutto ciò che accade ma protetti dalla sua imperturbabile maestosità. Quando sei lassù è come se, per un attimo, sentissi di poter dominare il mondo e controllare dall’alto l’incontrollabile.
Basta avvicinarsi ai suoi boschi, ai suoi panorami, al suo silenzio per “staccare la spina” ed entrare in un mondo magico dove esiste soltanto il Qui ed Ora. Binomio ad oggi inflazionato che abbraccia ogni sorta di meditazione, tra cui proprio “La meditazione della montagna”, protocollo Mindfulness efficace per placare stati d’ansia e stress.

Ed è proprio in tali situazioni che la montagna può rappresentare un antidoto efficace e alla portata di tutti. Lo stress è definito come “una risposta aspecifica dell’organismo ad ogni richiesta effettuata su di esso” (Selye, 1976).

Distress ed eustress

Si parla di distress nel momento in cui ci troviamo di fronte a stressor nocivi quali un trauma, un lutto, una separazione mentre di eustress nel caso in cui gli stressor siano benefici come ad esempio la laurea, il matrimonio, una prestazione importante. Lo stress subisce un’evoluzione nel tempo definita “sindrome generale di adattamento” che prevede una prima fase di allarme in cui il corpo realizza che si sta verificando qualcosa di inaspettato e inizia ad adoperarsi per farvi fronte, una fase di resistenza ed infine, se lo stressor permane, insorge una fase di esaurimento in cui vengono a mancare le risorse disponibili e la persona inizia a vivere disagio.

I sintomi del disagio

Disagio che il corpo accusa attraverso una serie di sintomi che possono essere suddivisi in: sintomi somatici: tachicardia, mal di testa, insonnia; sintomi cognitivi: difficoltà di concentrazione e presa di decisione; sintomi comportamentali: alimentazione compulsiva, digrignare i denti, assumere alcolici…; sintomi emotivi: tensione, rabbia, pianto…

“Immergersi nel verde”

“Immergersi nel verde “è un potente anti-stress. In inghilterra lo chiamano Forest bathing, in giappone dove è nato negli anni ’80 Shinrin yoku. Tale esperienza agisce sul sistema immunitario, riduce il cortisolo, diminuisce la pressione arteriosa e i livelli di zucchero e placa stati di collera.
Ciò è legato anche all’effetto dei monoterpeni, sostanze aromatiche rilasciate dalle foglie degli alberi e dei fitoncidi, oli essenziali presenti nel legno, che gli alberi rilasciano sotto forma volatile per difendersi dai parassiti.

Silvoterapia

Tale principio è alla base della Silvoterapia, tecnica ormai riconosciuta che invita ad abbracciare gli alberi o a sedersi vicino a loro al fine di scaricarsi, rinfrescarsi (abbassare l’attivazione corporea) e liberarsi dalle proprie pesantezze, riacquisendo nuove energie. Alleggerirsi per ricaricarsi ma di energie pulite e respirate pienamente.

Il Grounding

I suoi profili, le sue consistenze e i suoi odori rendono la montagna tutt’altro che monotona e riescono a colmare il nostro bisogno, spesso insaziabile, di stimoli per vincere la noia e la routine.
In Bioenergetica, approccio psicoterapeutico nato negli anni ‘70 che restituisce valore al corpo e a ciò che ci comunica, si definisce Grounding o Radicamento una posizione di respirazione finalizzata ad entrare in contatto con le proprie radici, emotive, familiari, culturali e riportare un equilibrio tra ciò che sentiamo e ciò che pensiamo e agiamo.

L’albero e la montagna

L’albero, la montagna, la natura sono pertanto presenze ridondanti, utilizzate come ancoraggio nei più importanti approcci psicoterapeutici e di cura in virtù della loro presenza incondizionata, della loro forza e quiete. E proprio questo dovrebbe portarci a tutelarli affinché il loro eco continui a farci da guida. Come direbbe il grande poeta William Wordsworth, “Due voci possenti ha il mondo: la voce del mare e la Voce della montagna”.

 


Rachele Cresci

Psicologa Psicoterapeuta ad orientamento umanistico e bioenergetico. Esperta in tecniche di rilassamento, training autogeno, meditazione e bioenergetica, gestione di ansia e stress. Esercita da diversi anni a Pistoia offrendo uno spazio di ascolto e benessere. [email protected] 3490832515 Viale Adua 49 Pistoia www.rachelecrescipsicologapistoia.it