Cultura & Spettacoli, Pistoia  |  aprile 26, 2018

Creatività e cambiamento: ecco l’edizione 2018 di Dialoghi sull’Uomo

Presentato il nono appuntamento del festival di antropologia del contemporaneo, di scena a Pistoia dal 25 al 27 maggio: 26 incontri con antropologi, filosofi, storici, scrittori e pensatori italiani e internazionali. Nel cartellone anche spettacoli e una mostra con 40 scatti di importanti fotografi. Il premio internazionale della manifestazione, giunto al secondo anno, sarà conferito allo scrittore africano Wole Soyinka. Il ruolo fondamentale dei volontari. Il PROGRAMMA completo. E già 2000 biglietti venduti nel primo giorno di prevendite

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PISTOIA – Si terrà da venerdì 25 a domenica 27 maggio la nona edizione di Pistoia – Dialoghi sull’uomo, festival di antropologia del contemporaneo promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e dal Comune di Pistoia, ideato e diretto da Giulia Cogoli (www.dialoghisulluomo.it). La manifestazione, appena annunciata, ha fatto registrare un interesse straordinario del pubblico di appassionati. Sono stati, infatti, quasi 2.000 i biglietti venduti ieri, venerdì 27 Aprile, primo giorno di apertura delle prevendite. Lunghe code hanno affollato per tutta la giornata la biglietteria La Torre.

 

Giulia Cogoli con lo scrittore israeliano David Grossman e il logo della manifestazione

“Rompere le regole: creatività e cambiamento” è il tema del 2018, sul quale verteranno i 26 incontri con antropologi, filosofi, storici, scrittori e pensatori italiani e internazionali, chiamati a riflettere su cosa abbia fatto evolvere la civiltà umana, quale sia il motore che spinge costantemente l’essere umano al cambiamento e quanto sia importante rompere le regole per rinnovarsi.

La storia del festival

 

Il festival è animato, fin dalla sua prima edizione, da un forte impegno culturale e civile e dalla volontà di offrire un nuovo modo di fare approfondimento culturale, con contenuti inediti e nuovi sguardi sulle società umane. I dialoghi sono quelli tra i relatori, quelli con il pubblico e quelli tra le diverse discipline, perché dialogare è fondamentale per meglio capire, conoscere e confrontarsi. Sono stati anni di grande riconoscimento e attenzione da parte del pubblico – di tutte le età e proveniente da tutt’Italia – che è triplicato dalla prima edizione e che nel solo 2017 è cresciuto del 38%. In nove anni il centro storico di Pistoia ha accolto circa 250 appuntamenti culturali tra conferenze, spettacoli, incontri con relatori italiani e internazionali.

Inoltre, negli anni, al festival si sono affiancate una serie di importanti iniziative di produzione e documentazione culturale: una collana di volumi editi da UTET, un vasto archivio di registrazioni audio e video (che sul canale Youtube dei Dialoghi ha raggiunto il mezzo milione di visualizzazioni), un progetto di divulgazione antropologica per le scuole che ha visto la partecipazione di circa 20.000 giovani, e una serie di mostre con grandi firme della fotografia che ogni anno completano il percorso del festival.

Il premio internazionale

Torna con la seconda edizione il Premio Internazionale Dialoghi sull’uomo, conferito a una figura del mondo culturale che con il proprio pensiero e la propria opera abbia testimoniato la centralità del dialogo per lo sviluppo delle relazioni umane. Quest’anno vede vincitore lo scrittore africano Wole Soyinka, Premio Nobel per la Letteratura 1986. Sabato 26 maggio in piazza del Duomo una serata sulla grande letteratura: Wole Soyinka, in un dialogo con l’antropologo Marco Aime, indicherà come recuperare valori forti attraverso il riconoscimento reciproco, conoscersi e dialogare è necessario: occorre abbandonare vecchi pregiudizi e guardarsi negli occhi. Come diceva Plinio Il Vecchio: ex Africa semper aliquid novi, dall’Africa ci arriva sempre qualcosa di nuovo.

Gli incontri

 

Venerdì 25 – Come sempre, il festival si apre in piazza Duomo, nella grande tensostruttura allestita nel cuore della città. Inaugura i Dialoghi 2018 la conferenza di apertura dello scrittore Alessandro Baricco: Sette cose da sapere sulla insurrezione digitale (ingresso gratuito).

Vie di fuga è il titolo della conferenza dell’antropologo Adriano Favole. La scrittrice Simonetta Agnello Hornby e lo psicologo e giornalista Massimo Cirri dialogano sull’essere Diversamente creativi.

Sabato 26 – I membri del circolo di Bloomsbury – tra cui Virginia Wolf, Lytton Strachey, J.M. Keynes – hanno dimostrato il valore creativo di chi nella comunità e nell’utopia trova la forza per creare nuove forme di conoscenza e di vita. Erano giovani uomini e donne che reinventarono la loro esistenza in assoluta libertà intellettuale e sessuale rispetto ai codici esausti e inerti dell’epoca vittoriana: la loro, spiega la scrittrice Nadia Fusini, è una delle proposte più ardite dell’intero Novecento, a cui ancora oggi ispirarsi per recuperare il senso profondo della libertà individuale.

Il sociologo Alessandro Dal Lago si confronta con la videoartista Serena Giordano su Arte, potere e innovazione. Un percorso sulla creatività fra scienza e letteratura è quello proposto dal chimico e scrittore Marco Malvaldi, il quale sostiene che il modo di pensare di un chimico non è molto diverso da quello di un poeta. Il centauro femmina: per un primo vocabolario di creatività è il titolo dell’incontro con lo scrittore e classicista Nicola Gardini. Il saggista e scrittore Marco Belpoliti propone una serie di riflessioni sulla Resilienza come atto creativo: fare di più con meno.

Per evitare la fine del mondo così come lo conosciamo, commenta l’antropologo norvegese Thomas Hylland Eriksen, al genere umano si richiede di rallentare, raffreddare e ridimensionare.

Quale empatia nella società dominata dalla paura dell’altro? È la domanda posta dalla filosofa Laura Boella. Lo scrittore e critico letterario Emanuele Trevi e il critico e curatore d’arte Davide Daninos propongono una riflessione sugli studi degli artisti e scrittori.

Alla “democrazia del pubblico” è subentrata una “democrazia im-mediata” che, attraverso la rete, salta e contesta ogni mediazione, ma il politologo Ilvo Diamanti avverte che è soprattutto la sfiducia a compromettere le relazioni personali e le mediazioni sociali e a indebolire il tessuto della società.

Domenica 27 – Lo storico Giovanni De Luna analizza la situazione che ha portato alla “rivoluzione” sessantottina e si interroga sul perché non ci siano più stati momenti di rivolta simili. Nell’incontro Le età della creatività la filosofa Francesca Rigotti dimostra che ci sono miti e ossessioni del nostro tempo, legati alle età deputate o meno alla creatività, da mettere in discussione, anche alla luce dei repentini cambiamenti sociali. Lo psicoanalista Massimo Recalcati indaga il rapporto che esiste tra la legge, la libertà, il desiderio e la creatività. Il paleontologo e antropologo Giorgio Manzi conduce il pubblico in un viaggio per scoprire il momento e le motivazioni che, 200 mila anni fa, hanno portato l’Homo sapiens a prevalere e diffondersi su tutto il pianeta diventando pensante e creativo.

Lo scrittore e insegnante Eraldo Affinati racconta la scuola come luogo di rottura e cambiamento, seguendo la lezione di don Lorenzo Milani: una scuola con classi eterogenee, che sostiene la battaglia dell’integrazione.

C’è una dimensione ritmica negli esseri umani, nei loro corpi, ma soprattutto nelle loro relazioni comunicative, spiega l’antropologo Paolo Apolito. Ma che cosa avviene quando un estraneo, uno straniero, si avvicina a noi e a questi ritmi condivisi?

Oggi la maggior parte della popolazione mondiale abita in città e il cambiamento e la sfida sono rappresentati dalla “città aperta”, dove i cittadini possono mettere in gioco attivamente le proprie differenze e creare un’interazione virtuosa con le forme urbane. Per costruire e abitare questa città, secondo Richard Sennett, uno dei più influenti sociologi contemporanei, occorre praticare un certo tipo di modestia: vivere uno tra molti, coinvolto in un mondo che non rispecchia soltanto se stesso.

Il ridere è una via di fuga, un modo per rompere le regole, afferma l’attore, scrittore e drammaturgo Moni Ovadia. La cultura ebraica sicuramente ha sempre messo in atto questa modalità, la risata ebraica ha origini antiche, bibliche e rappresenta forse l’unica salvezza per un popolo così martoriato: un vero e proprio cortocircuito tra ironia e ordine costituito.

Gli spettacoli

Venerdì 25, al teatro Manzoni alle 21.15, il compositore e musicista Nicola Piovani porta in scena La musica è pericolosa – Concertato: un racconto musicale che affianca a brani inediti nuove versioni di pezzi noti e riarrangiati, per ripercorrere il suo percorso artistico, che si è intrecciato con il lavoro di importanti registi, cantanti e strumentisti in teatro, al cinema e in televisione.

Sabato 26, al teatro Manzoni alle 21.30, l’attore Fabrizio Gifuni legge Pier Paolo Pasolini, dando voce non solo a testi che ne testimoniano l’impegno intellettuale e la visione antropologica che aveva della società contemporanea, ma anche ad alcune delle sue poesie più evocative, a testimonianza di quanto la sua vita, la sua opera e la sua stessa morte costituiscano ormai un unico corpo poetico, in cui è difficile separare un aspetto dall’altro.

Ogni giornata sarà conclusa al teatro Bolognini da una proiezione cinematografica, una mini-rassegna dedicata al ’68 e alla rottura che ha rappresentato, con introduzione dell’antropologo Marco Aime. Si parte con I pugni in tasca per la regia di Marco Bellocchio, che ha anticipato il rifiuto della cultura borghese e la rivolta generazionale sessantottina (venerdì 25, ore 22.30); segue Hair, con la regia di Miloš Forman, meravigliosa testimonianza del movimento hippy (sabato 26, ore 22.30); in ultimo Qualcosa nell’aria del regista Olivier Assayas, straordinario ritratto di una generazione negli anni immediatamente successivi al maggio del ’68 francese (domenica 27, ore 20).

La mostra

Per il quinto anno i Dialoghi propongono una mostra fotografica, che completa le riflessioni del festival con contenuti visivi: “Dove nascono le idee. Luoghi e volti del pensiero nelle foto Magnum”. Curata da Giulia Cogoli e Davide Daninos, organizzata in collaborazione con Magnum Photos e Contrasto, l’esposizione presenta 40 scatti di importanti fotografi che conducono il visitatore negli studi di grandi artisti e pensatori – tra i quali: Francis Bacon, Constantin Brancusi, Giorgio de Chirico, Albert Einstein, Alberto Giacometti, Ernest Hemingway, Frida Kahlo, Primo Levi, Giorgio Morandi e Pablo Picasso – per osservare il luogo in cui non solo le idee nascono, ma dove trovano anche i giusti strumenti per diventare tangibili.

Dal 25 maggio al 1 luglio nelle Sale Affrescate del Palazzo Comunale di Pistoia, con ingresso libero (catalogo Contrasto).

I volontari

Fondamentale, come ogni anno, sarà il contributo degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di Pistoia e della provincia e degli studenti universitari, la cui partecipazione negli anni è stata sempre crescente e appassionata: sono circa 3000 i ragazzi che dal 2010 a oggi hanno collaborato con i Dialoghi. A loro si uniscono i giovani volontari del festival di Cagliari Leggendo metropolitano e del festival di Livorno Il senso del ridicolo grazie al progetto di scambio culturale Gulliver, i ragazzi migranti ospiti della cooperativa Arké di Pistoia, i volontari della biblioteca San Giorgio.

Per la prima volta saranno presenti alcuni ragazzi dell’Associazione Albergo Etico di Asti Italia Onlus, pioniera nei progetti di autonomia personale e professionale di ragazzi con sindrome di Down e con disabilità intellettiva che condivideranno l’esperienza del festival con alcuni ragazzi pistoiesi con disabilità simili per poter realizzare anche a Pistoia esperienze di autonomia e inclusione sociale.

Biglietti in vendita dal 27 aprile (€ 3,00 incontri e proiezioni cinematografiche – € 7,00 spettacoli) presso La Torre, via Tomba di Catilina, 5/7, Pistoia, e sul sito www.dialoghisulluomo.it. Informazioni e programma: www.dialoghisulluomo.it

Una nuova App del festival, scaricabile gratuitamente da Playstore e Appstore, rende immediatamente disponibili informazioni logistiche su incontri, relatori e biglietti, permette di creare una propria lista di eventi da seguire e consente di essere aggiornati in tempo reale su eventuali cambiamenti del programma o altre importanti news sul festival.

Sarà possibile interagire con il festival attraverso i social network:

Facebook @festivaldialoghisulluomo

Twitter @DialoghiPistoia

Instagram pistoia_dialoghisulluomo

Youtube Pistoia – Dialoghi sull’uomo

L’hashtag del festival è #Dialoghi2018

Il programma completo

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La Redazione

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