After all is basketball  |  ottobre 4, 2017

The Flexx, finalmente si parte. E l’inizio è in salita

Le difficoltà nella chiusura del roster potranno avere riflessi sulle prime di campionato: fluidità in attacco e meccanismi difensivi ne potrebbero risentire. Si comincia domani in trasferta a Capo d’Orlando, uno dei roster più imprevedibili, almeno a palla ferma. Le indicazioni delle prima giornata: il “suicidio” di Bologna a Trento, il colpaccio di Torino a Brindisi, la regola del più forte imposta da Milano e Venezia

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PISTOIA – Non ero presente, martedì mattina, alla conferenza di presentazione della prima di campionato tenuta da coach Esposito, ma da quello che leggo dai resoconti degli amici di sala stampa bene ha fatto Vincenzino a chiarire subito che questo inizio campionato non sarà una passeggiata di salute.

Vero, un po’ si tende a mettere le mani avanti – un grande classico di ogni coach – ma oggettivamente è difficile pensare che le note difficoltà nella chiusura del roster non abbiano riflessi sulle prime di campionato, quando giocoforza mancheranno fluidità in avanti e coordinazione nei meccanismi difensivi di squadra.

Sono riuscito a vedere un po’ di allenamento, si è visto chiaramente lo staff tecnico insistere nella prove della pressione uomo a tutto campo. Non vi erano quintetti equivalenti contro, in rosso si alternavano tutti i 7-8 che reggeranno il campo, difendendo un quintetto di bianchi composto da soli giovanissimi. Si percepiva chiaramente, pertanto, che lo scopo della seduta non era evidentemente contare le palle rubate, ma alternare i titolari nella stessa situazione difensiva per oliare i meccanismi.

Piccola nota a margine, più nota di colore che altro, al buon Kennedy è stato necessario ricordare a palla ferma la differenza nella posizione difensiva quando la palla è ad un passaggio di distanza piuttosto che quando è sull’altro lato del campo, così da esser pronto ad aiutare il compagno in caso di penetrazione a canestro avversaria. Benedetti americani.

La prima a Capo d’Orlando

Quanto a loro, Capo d’Orlando, dal mio modesto punto di vista resta uno dei roster più imprevedibili, almeno a palla ferma. Cosa sapranno combinare quest’anno? Patiranno la fatica di coppa? Potremo approfittare anche noi del loro doppio scontro così ravvicinato coi russi? Domani sera avremo le prime risposte, la storia del club però insegna che, pur con tutti i limiti di una piccola realtà, la storia dei siciliani merita rispetto, per capacità di costruire un bel gruppo e bravura nello scovare talenti semisconosciuti.

Primi segnali dal campionato

Per il resto, la prima di campionato è scivolata via con qualche risultato interessante. Gli occhi di tutti erano puntati su Trento, la prima delle V nere in casa dei vice campioni d’Italia era oggettivamente la partita di cartello. Notevoli i primi 30 minuti di Bologna, pazzeschi gli ultimi dieci dei padroni di casa, che hanno portato a casa i punti in palio. La Virtus, tuttavia, pur suicidandosi nel finale ha notevolmente impressionato, il buon Alessandro Gentile dal canto suo è sparito nei momenti topici ed è riuscito anche a prendersi la prima giornata di squalifica. Nulla di nuovo dal fronte, insomma.

Bella affermazione di Torino a Brindisi – ma i gemellini stavolta sembrano un osso duro per molti – ciniche e determinate sia Venezia sul campo di Varese, sia Milano corsara a Cremona. La banda Armani è partita, così almeno pare, col chiaro intento di metterci tutti dietro le spalle senza nulla concedere agli avversari. In verità, negli ultimi anni, è sempre stata la più forte come valori assoluti, quest’anno però sembra costruita con intelligenza ed è guidata da un allenatore vero. Staremo a vedere.

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