Abetone, Cutigliano, La Politica  |  aprile 12, 2017

Petrucci scende in campo. “In montagna milioni pubblici buttati al vento. Serve una svolta”

ABETONE CUTIGLIANO, intervista al candidato sindaco di una lista civica alternativa al centrosinistra. I motivi della scelta. La necessità di invertire la rotta: "Ci vuole un piano choc. Questa è l'ultima occasione per un rilancio". Le prime proposte: politiche premiali per chi investe, soldi pubblici non solo agli impianti ma a tutto il comparto. "L'obiettivo è fare del nuovo Comune uno dei capoluoghi del turismo nel centro Italia". Tanta gente alla presentazione pubblica al Lupo Bianco. La FOTOGALLERY



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ABETONE CUTIGLIANO – Diego Petrucci, 42 anni, avvocato, sposato, un figlio di 7 anni, è il candidato alla testa di una lista civica che contenderà la carica di sindaco del neonato Comune di Abetone Cutigliano a Tommaso Braccesi, primo cittadino uscente del centrosinistra a Cutigliano. “Io sono vicino al movimento di Giorgia Meloni ma la lista sarà civica, con persone di diversa estrazione politica, sia di centrodestra sia di centrosinistra, e persone senza una vera collocazione”, precisa il diretto interessato.

Petrucci è nato e vissuto fino all’età di 11 anni a Pian degli Ontani, poi si è trasferito a Pisa dove vive e svolge la professione. A Pisa è stato eletto in consiglio comunale per tre volte consecutivamente ed ha svolto l’attività fino a poco fa, prima di decidere di dimettersi per concentrare le sue attenzioni sulla nuova avventura ad Abetone e Cutigliano. L’esperienza istituzionale non gli manca, quasi 14 anni in consiglio comunale e per quattro anni presidente della commissione di controllo delle aziende partecipate. “La più importante – sottolinea Petrucci – che ha gestito la fusione fra le società degli aeroporti di Pisa e Firenze, l’affidamento del TPL (trasporto pubblico locale) e molte altre questioni di rilievo”. Oggi pomeriggio, alle 17, la presentazione ufficiale della sua candidatura ad Abetone, al Lupo Bianco, (documentata dalle foto di questo articolo). Lo abbiamo intervistato poco prima della sua prima uscita pubblica.

Petrucci oggi inizia di fatto la corsa che ci porterà all’appuntamento con il voto dell’11 giugno. Come nasce l’idea di candidarsi nel neonato comune dell’alta montagna pistoiese?

“Vivo a Pisa da tanti anni ma ho sempre mantenuto un legame strettissimo con la Montagna. Sono qui in tutti i periodi di ferie, i fine settimana, comunque appena posso. La mia famiglia è di Pian degli Ontani, mia moglie lo stesso. Molta parte della mia vita è quassù e lo sarà, a prescindere da come andranno le elezioni. E’ chiaro che se sarò eletto sindaco mi organizzerò in modo tale da seguire l’attività istituzionale come è opportuno e sarò presente ogniqualvolta si renda necessario. Poi ovviamente si possono fare tante cose, anche importanti, senza essere fisicamente quassù”.

Diciamo che la residenza ad Abetone Cutigliano non sarà un tema forte sul quale puntare per nessuno dei due candidati: uno vive e lavora a Pisa, l’altro vive a Pistoia e lavora a Firenze. Ma la visione con la quale progettare il futuro del neonato Comune sicuramente diverge. Cosa pensa possa distinguerla dal suo avversario?

“Io penso che questa sia una grande occasione, anche l’ultima, per la nostra montagna. Penso però l’esatto contrario di un certo sentire comune sullo stato di abbandono nel quale sarebbe stato lasciato questo territorio. In montagna sono arrivati fiumi di denari pubblici che sono stati buttati dalla finestra, milioni e milioni di euro”.

Qualche esempio?

“Quattro esempi macroscopici: la piscina dei Casotti, la seggiovia delle Regine per la quale si sono spesi 8 milioni di euro, il parcheggio davanti al Comune di Abetone, il Rondò Priscilla a Cutigliano. Tutte strutture chiuse, l’ultima sta addirittura cadendo a pezzi. Ma, più in generale, ci sono tantissime strutture inutilizzate, rifugi chiusi, uno scenario da deserto dei Tartari. Io faccio sci alpinismo, arrampicate e trekking: se vuoi dormire in un rifugio in quota c’è solo quello del Lago nero gestito da volontari, altrimenti tutti gli altri sono in Emilia“.

Quindi si tratta di spendere i soldi pubblici diversamente, immagino. E’ così?

“Certo, non possiamo obbligare la gente ad investire in montagna ma possiamo applicare politiche premiali che mettono le persone nella condizione di farlo, con incentivi e tassazioni più favorevoli. Mi spiego: ristoranti, alberghi, rifugi se acquistano i prodotti in montagna contribuiscono a fare promozione e divengono volani di sviluppo. Lo stesso può dirsi se i condomini, le strutture ricettive, uffici, locali pubblici ecc vengono riscaldati a legna o a cippato. Altrettanto se per le opere edilizie si utilizza anche il legno”.

Soldi in arrivo, peraltro, non dovrebbero mancare, fra quelli annunciati dal governo e la stessa fusione fra i due vecchi comuni.

“I fondi che arriveranno dovranno essere utilizzati per un progetto complessivo di rilancio, una sorta di vero e proprio ‘Piano Marshall’ che possa creare uno shock positivo in grado di rilanciare turismo, artigianato, agricoltura, allevamento, comparto del legno e commercio. A partire proprio dal ripensare il turismo come motore di un circuito complesso e strutturale”.

Il turismo, appunto, altro nodo centrale dello sviluppo futuro di questo territorio. Si dibatte molto su quale sia la strada da seguire. L’alta montagna, Abetone soprattutto, ha puntato sempre moltissimo sul turismo bianco che oggi attraversa una crisi dovuta a molteplici fattori. Come pensa di affrontare questa questione?

“La neve e gli impianti sono sicuramente il primo motore e il più importante per il turismo nel periodo invernale ma non possono essere l’unico. Per esempio i venti milioni annunciati dal governo, a mio avviso, dovranno essere destinati a tutto il comparto, non solo a coprire i debiti delle aziende che gestiscono gli impianti. Quest’ultime andranno ovviamente sostenute senza però dimenticare altre strutture ricettive, lo sviluppo di un turismo alternativo che sta sempre più crescendo, la possibile creazione di posti di lavoro legati al turismo nei servizi, nelle libere professioni e così via”.

La montagna è ancora in grado di essere attrattiva, dunque. Ma per farlo non può restare legata a vecchi modelli e pensare che il turismo arrivi naturalmente.

“Io credo che sia necessario mettere in campo un progetto che porti la montagna ad essere centrale nel panorama non solo toscano ma di tutto il centro Italia. Noi vogliamo candidare il nuovo comune di Abetone Cutigliano a divenire uno dei capoluoghi di quest’area geografica. Sul turismo penso a potenziare l’alta stagione con eventi e manifestazioni di altissima qualità. Ci vogliono professionalità e strutture adeguate, capaci di attrarre sponsor ed investitori privati ed in grado di garantire una promozione su scala nazionale ed internazionale”.

Ci sarà tempo per parlare di programma nei dettagli. Un aspetto qualificante del suo che vuol anticipare?

“Se sarà eletto mi impegno nei primi 500 giorni ad individuare la struttura ed il sito, nei primi 1.000 giorni a presentare uno studio di fattibilità, nei 5 anni a presentare il progetto esecutivo per la realizzazione di un edificio polifunzionale (CoWorking), dove possano trovare sede studi libero professionali (commercialisti, ragionieri, geometri, ingegneri, architetti, avvocati, tecnici, etc.), start-up di attività anche nel campo internet e informatica, studi di comunicazione, studi medici.

Ci spieghi meglio: quale uso se ne potrebbe fare?

“Ci sarà compresenza di spazi ad uso esclusivo e di spazi e strutture/strumenti ad uso comune (quali ad esempio sale riunioni, sale di aspetto, fotocopiatrici, proiettori, etc.). Gli spazi ad uso esclusivo verranno assegnati in comodato gratuito per i primi due anni (extra spese) tramite manifestazione di interesse ed eventualmente bando, trasformando dopo il primo biennio il comodato in locazione onerosa (con canone progressivo ad aumentare, anche con formula rent to buy). Nel caso in cui dopo i due anni iniziali non vi è disponibilità dell’assegnatario a trasformare il comodato gratuito in locazione, il comune riprende il fondo e lo rimette a disposizione di altri”.

LE IMMAGINI DELLA PRESENTAZIONE PUBBLICA AL LUPO BIANCO DI ABETONE

Nelle foto il tavolo dei relatori con il candidato sindaco Diego Petrucci (il secondo da sinistra) e uno dei candidati in lista, Andrea Tonarelli (primo da destra) oltre alle immagini del pubblico che ha partecipato all’iniziativa. Tanta gente – circa un centinaio di persone – e anche molto entusiasmo.

 

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Il tavolo dei relatori (il candida sindaco Diego Petrucci è il secondo da sinistra) e le immagini del pubblico (cliccare sulle foto per ingrandirle).

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Paolo Vannini

Laurea in scienze politiche, giornalista professionista dal 1998, ha lavorato nei quotidiani La Nazione e Il Giornale della Toscana (edizione toscana de Il Giornale), è stato responsabile dell'Ufficio comunicazione del Comune di Firenze, caporedattore dell'agenzia di stampa Toscana daily news, cofondatore e vice direttore del settimanale di informazione locale Metropoli. Ha lavorato presso l'Ufficio stampa di Confindustria Toscana, ha collaborato e collabora per diverse testate giornalistiche cartacee e on line - fra queste il Sole 24 ore centronord, Il Corriere Fiorentino (edizione toscana del Corriere della Sera), Radio Radicale - si occupa di uffici stampa e ghost writing.